Il sole è già calato da un pezzo ma a illuminare il buio della notte c’è la luna che riflette la sua luce su uno specchio d’acqua che emana vapore. Non c’è forse momento migliore e rilassante per immergersi nella vasca termale a 40°C de La Posta a Bagno Vignoni, quando fuori soffia la brezza fresca delle colline circostanti e il corpo trova conforto nelle acque calde sotto un tappeto di stelle. È un’esperienza di benessere non solo fisico ma meditativo quella proposta per due sere a settimana da La Posta, il gioiello toscano del gruppo altoatesino Casa Costa 1956, recentemente salito alle cinque stelle dopo un secondo restyling. Il punto di forza dell’hotel è decisamente l’atmosfera: qui si va in vacanza per sentirsi a casa. La Posta, più che un albergo è una dimora di charme avvolta nella calma del borgo toscano, famoso per la vasca termale di origine romana al centro della piazza nel cuore della Val D’Orcia, patrimonio Unesco da oltre 20 anni.

Nel 2022 era un quattro stelle e si chiamava Posta Marcucci, storica struttura di Bagno Vignoni fin dagli anni 50. Acquisito nel 2017 (all’epoca 3 stelle) dalla famiglia Costa di Corvara, ha ottenuto in pochi anni la classificazione più alta e ha cambiato nome, dopo una serie di interventi. Il concetto di lusso qui va oltre le categorie standard: è genuino, fatto di cura nei dettagli e calore. “Un giorno senza sorriso è un giorno perso” diceva Charlie Chaplin. Una massima che la famiglia ha fatto sua nell’accogliere gli ospiti in cerca di tranquillità e benessere, ma anche di raffinatezza, cultura e storia.
Lo stile de La Posta
La Posta ha 35 junior suite perfettamente insonorizzate, dallo stile chic-contemporaneo, di cui 6 totalmente rinnovate. Gli ambienti comuni sono arredati con mobili che farebbero felici gli appassionati di modernariato. Una grazia soffusa si diffonde fra tavoli, tavolini, la collezione di posate d’argento della famiglia, drappi, lampade a stelo, tappeti e quadri che trasmettono una sensazione di intimità familiare. C’è il salotto con le poltrone anni 50 davanti al camino dove ritrovarsi per un distillato dopo cena o il grande salone con i nuovi divani in stile neo-classico davanti alle vetrate che spaziano sulle colline toscane orlate di cipressi. Il bar verde smeraldo anni 70 (verde perché riflette il colore dell’ambiente esterno e contrasta con gli sgabelli di velluto color ciclamino) è il luogo preferito dal proprietario Michil Costa.

A fare da sfondo la musica dei Led Zeppelin e dei Rolling Stones: una selezione dei vinili vintage di famiglia in bella mostra che chiunque può scegliere e poggiare sul giradischi per tornare indietro nel tempo, magari agli anni della gioventù. Una degna colonna sonora al Martini Cocktail, l’aperitivo della casa. Ogni sala ha mantenuto i mobili dell’epoca e i restauri periodici di divani e arredi sono rigorosamente conservativi. Il segreto di questa atmosfera così speciale è affidato a Gabriela, la governante responsabile dello stile de La Posta. Ogni settimana realizza i bouquet di fiori che decorano con garbo ogni angolo della struttura e durante le ricorrenze stagionali crea set ornamentali.

La storia
Verso la metà dell’Ottocento la famiglia Marcucci, originaria di Bagno Vignoni, inizia a gestire una locanda nel centro del paese con rivendita di alimentari e recapito postale che si chiamava, appunto, La Posta. Un secolo dopo, nel 1956, i Marcucci iniziano a costruire poco distante il corpo centrale del Posta Marcucci su una vecchia vigna, lo stesso anno in cui i Costa fondano l’hotel La Perla a Corvara (oggi tra i più celebri alberghi cinque stelle dell’arco alpino). È lì che sgorga durante i lavori di scavo della piscina la sorgente d’acqua calda. Sono gli anni Sessanta e il Posta Marcucci diventa un luogo di culto e piacere dallo stile sobrio e accogliente, come i club inglesi d’altri tempi. Nessuno sfarzo, ogni dettaglio promana vita vissuta e crea un’atmosfera rilassata all’insegna del piacere puro.

È su questo solco che si innesta la proprietà della famiglia Costa, in vacanza fin dagli anni 50 nell’hotel con i suoi tre figli maschi. Da questa frequentazione reciproca (anche i Marcucci trascorrevano le vacanze a Corvara nelle strutture dei Costa) nasce il rapporto d’amicizia fino al passaggio di consegne avvenuto nel 2017 all’insegna della continuità. Con il valore aggiunto dei Costa e del suo patron, Michil. Chi conosce La Perla di Corvara, entrando a La Posta percepisce subito quel gusto inconfondibile per la bellezza fatta di particolari in cui perdersi. Un filo conduttore che unisce magicamente le Dolomiti con la Val d’Orcia.
Le vasche termali e la Spa
Nel giardino, la grande piscina termale è articolata in tre vasche comunicanti con affaccio sulla scenografica rocca d’Orcia. L’acqua, purissima, non è filtrata e non contiene additivi per non modificarne i principi attivi. Un aspetto qualificante della struttura che diventa anche luogo di cura. Per questo motivo, una volta a settimana, viene interamente svuotata e pulita a rotazione una delle tre vasche. Nella prima, a cui si può accedere anche dall’interno, la temperatura dell’acqua si stabilizza intorno ai 40°C, nella seconda e nella terza scende a 35 e 28°C creando un’alternanza di calore altamente salutare. Quest’acqua ricca di calcio, ferro e zinco è ideale per curare artrosi e reumatismi ma anche contusioni, cicatrici, dolori muscolari e problemi ginecologici. Etruschi e Romani amavano Bagno Vignoni, così come Caterina da Siena, santa patrona d’Italia – a cui è intitolato il loggiato della vasca comunale –, Papa Pio II e Lorenzo il Magnifico che decantarono qualità e virtù delle sue acque termali.

La piscina de La Posta è aperta anche agli ospiti che non alloggiano in struttura, con accessi e spogliatoi dedicati. Le vasche sono aperte tutto il giorno. E nelle serate di venerdì e sabato è possibile vivere l’esperienza unica del bagno sotto le stelle godendo del calore delle acque fino a tarda notte. L’offerta benessere include idromassaggio, sauna finlandese e biosalina, bagno turco, sala relax, massaggi personalizzati dai nomi evocativi (uno su tutti “abbandònati”), una palestra e un campo da tennis.
Se si vuole rimanere in accappatoio è possibile mangiare nella Veranda adiacente il ristorante, uno degli ambienti recentemente rinnovati ricoperto da decori floreali all’inglese, anch’essa con vista panoramica sulle colline. Da aprile a novembre si può invece gustare un pasto all’aperto nel Chiosco accanto alla vasca termale.
La cucina
Le ampie vetrate del ristorante si affacciano sulla Val d’Orcia offrendo a tutte le ore del giorno una vista da cartolina. La proposta gastronomica de La Posta, curata dal campano Matteo Antoniello, parla ovviamente toscano ma con incursioni nella cucina napoletana. Lo chef cura e seleziona prodotti prevalentemente locali. La pasta, compresi i tipici pici toscani, è realizzata nella cucina dell’hotel secondo il principio dell’home made che ispira tutte le sue creazioni. La carta è un viaggio gustoso tra mari e monti: dalla Mousse di fegatini di pollo al Vin Santo, cipolla di Certaldo marinata e pan brioche, alla Triglia affogata, taccole, panna acida e datterini disidratati, come antipasti.

Tra i primi spiccano la Tagliatella al ragout di Chianina e il Fusillone del vicino Molino Val D’Orcia con scampi, bisque, burrata e peperone crusco, dal gusto decisamente più campano. Per i secondi Rombo in foglia di bieta, spuma allo zafferano dell’Afghanistan e cipollotto, e Peposo di manzo all’Impruneta d’ispirazione locale. La lista dei dessert, oltre alle crepes espresse flambé, annovera un originale Millefoglie con cremoso alle arachidi, mou e pop corn e un più tradizionale Mascarpone, agrumi e miele Podere Forte. A colazione c’è un ricco buffet con cereali, frutta secca, marmellate e yogurt, a cui si aggiungono formaggi, affettati, torte fatte in casa. Disponibili à la carte centrifughe e piatti a base di uova.
I valori della famiglia Costa
Chiara Pieri è direttrice dell’Hotel Posta Marcucci dove lavora da prima dell’arrivo dei Costa. Ha iniziato in reception scalando tutte le posizioni e sposando i valori della famiglia: “prendersi cura totalmente dell’ospite, porsi sempre domande, avere a cuore l’ambiente”. Sono i cardini della filosofia dell’accoglienza che guidano la famiglia altoatesina nella vita e dentro le strutture del gruppo. Qui vige il concetto di economia del bene comune che va oltre l’obiettivo del profitto. Principio seguito anche negli acquisti: no alle multinazionali, sì alla responsabilità, la persona sempre al centro, compresi i 250 dipendenti del gruppo (70 quelli de La Posta) che possono tutti contare su un’aspettativa di crescita professionale.

La famiglia Costa ha dato vita anche a una Fondazione, la Costa Family Foundation con progetti attivi in Nepal, Tibet, Afghanistan e Uganda. Lo zafferano usato in cucina viene raccolto dalle donne di Herat ed è in vendita in hotel insieme ad altri prodotti. Inoltre, nel menu proposto c’è sempre un piatto “solidale” priceless a donazione libera: sono i Tagliolini all’uovo con aglio, olio, colatura di alici di Cetara e puccia, il cui ricavato viene in parte devoluto alla fondazione.
Bagno Vignoni e Vignoni Alto
Bagno Vignoni è a due ore e mezzo di auto da Roma, raggiungibile dall’autostrada A1, uscita Chiusi-Chianciano. Siena è a un’ora di distanza e nelle vicinanze si incontrano le località più blasonate della Val d’Orcia: Pienza, Montalcino, Radicofani, il Monte Amiata, Buonconvento e San Quirico. Il fascino di Bagno Vignoni ha conquistato in passato anche il regista russo Tarkovskij che lo scelse come scenografia privilegiata del suo capolavoro Nostalghia.

A un paio di chilometri a piedi da Bagno Vignoni, lungo una strada sterrata in salita, si trova Vignoni Alto. Pochi conoscono questo borgo risalente all’XI secolo perfettamente conservato. Si entra camminando sulla strada lastricata fino alla chiesa romanica di San Biagio. Non esistono bar e ristoranti, sembra di essere su un set cinematografico. E la piccola chiesa è uno scrigno ideale per matrimoni romantici. Il crocifisso in bronzo del Giambologna è ora conservato al museo di Montalcino.
Il gruppo Casa Costa 1956
Il gruppo Casa Costa 1956 nasce con l’Hotel La Perla di Corvara, costruito da Ernesto Costa nel 1956 come semplice pensione, oggi tra gli alberghi più raffinati dell’hôtellerie alpina e primo Leading Hotel of the World dell’Alto Adige, famoso anche per il ristorante La Stüa de Michil e per la sua cantina-museo. Oggi il gruppo conta quattro case, tre sono in Alto Adige. Oltre alla Perla, c’è il Berghotel Ladinia, storica locanda di Corvara con 13 camere, e l’Alpine Hotel Gran Fodá con 17 camere.