Vacanze in barca lungo la costa croata

Vacanze in barca lungo la costa croata

Durante un viaggio con la famiglia a bordo di un gulet ben attrezzato, Heidi Mitchell impara a lasciarsi andare. Ecco i consigli per farlo anche voi.
Gulet costa croata
Il Gardelin, un gulet da 12 passeggeri. Foto di Dash Ferrero

Sono la prima ad ammettere di essere una viaggiatrice di tipo A, tendente ad avere il controllo e un po’ ansiosa. Se c’è un itinerario da pianificare, faccio in modo di essere l’unica a coordinarlo. È il mio ruolo in famiglia da 20 anni e di solito i miei fratelli e i nostri coniugi sono felici di farsi da parte. Ma l’estate scorsa non ho avuto alternative e ho dovuto chiamarmi fuori quando mia sorella maggiore ha proposto alla mia famiglia di unirsi alla sua per una vacanza in barca a vela lungo la costa dalmata della Croazia. Suo marito, Sejo, è bosniaco e conosce bene questa regione.

La sua proposta è stata di trascorrere una settimana tutti insieme – siamo in 12 – a bordo di un veliero tradizionale in teak chiamato gulet (una tipologia di caicco). Queste imbarcazioni ampie sono strettamente associate alla Costa Turchese in Turchia, dove furono utilizzate per la prima volta dagli ottomani per la pesca e il trasporto di merci. Recentemente hanno acquisito una certa notorietà tra gli appassionati di vela in vacanza nel Mediterraneo orientale, dove oggi ce ne sono centinaia disponibili a noleggio. Molti americani non ne hanno mai sentito parlare, anche se la situazione sta cambiando rapidamente, come spiega Karen Fedorko Sefer, fondatrice e Ceo di Sea Song, tour operator specializzato in viaggi in Turchia che da vent’anni organizza vacanze in gulet.

Vacanza in gulet: relax, famiglia e salti mortali

«Questa imbarcazione è ideale per i gruppi che vogliono stare insieme», spiega Fedorko Sefer. «Offre ampi spazi all’aperto, riesce a entrare anche nei porti piccoli ed è un tipo di barca tipico di questa regione e davvero autentico». Le prenotazioni, negli ultimi anni, hanno superato di gran lunga quelli precedenti al Covid. Anche l’agenzia britannica Peter Sommer Travels ha riscontrato un maggiore interesse, con un incremento del 10% nella richiesta di charter da parte della sua clientela statunitense rispetto alla stagione 2019. «Perché prenotare uno yacht», si chiede retoricamente Fedorko Sefer, «quando il noleggio di un gulet di lusso con equipaggio costa circa un terzo in meno?».

Nel nostro caso l’ottimo rapporto qualità-prezzo è stato l’elemento decisivo, ma sono certa che mia sorella fosse contenta anche perché non sarei stata io a prendere il timone (e non solo in senso letterale). Sejo aveva scelto il Gardelin da 92 piedi, con un equipaggio completo a prendersi cura di noi. Siamo partiti dalla graziosa città di Trogir, vicino a Spalato, e ci siamo calati subito in una routine incantevole: dormire fino a tardi, nuotare o uscire sulla tavola da Sup, fare colazione, poi navigare verso un altro porto per scoprire la sua storia (i sette adolescenti a bordo erano obbligati da noi genitori a partecipare a ogni visita guidata a piedi).

Vacanza a vela (quasi zen)

Abbiamo visitato luoghi di grande interesse quali il seicentesco Palazzo Jakša a Vis, Korčula – l’isola che sostiene di aver dato i natali a Marco Polo – e piazza Santo Stefano a Hvar, una delle piazze antiche più grandi della Croazia. Verso sera tornavamo tutti sulla barca per fare un’altra nuotata, i ragazzi giocavano a Uno o salivano di nuovo sulla tavola da Sup, poi andavamo a bere qualcosa e a cena in città. Ogni tanto mi ritiravo nella mia cabina per dedicare un po’ di tempo a me stessa, e quando uscivo sfidavo i più giovani in una gara di salti mortali. Dopo una settimana di bagni in mare, visite turistiche e sonnellini, avevo imparato a rinunciare alle mie tendenze da tipo A, ma solo fino a un certo punto. Quando si trattava di vincere il premio di migliore salto mortale in avanti, mi rifiutavo di cedere.

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