Le barchette dei pescatori accanto ai mega yacht. Le casette bianche appese alle scogliere, alte e ripide, si tuffano nel mare. Il porticciolo è tanto piccolo da sembrare finto, un pezzo di quei presepi napoletani che vendono a Napoli in Via San Gregorio Armeno. Mentre approdo con l’aliscafo a Capri, mi chiedo: ma come ci entriamo in quel porto? A terra il caos ti travolge, un via vai di valige, di lingue e volti, gente da ogni angolo del mondo che viene e che va, i bar affollati, i taxi decappottabili, cappelli di paglia e limoni – inevitabilmente – ovunque. Per raggiungere la piazzetta dal porto, in auto facciamo un breve giro dell’isola, tra tornanti a gomito e strade inerpicate strettissime: mentre i paesaggi scorrono dai finestrini, Capri inizia a svelare tutto il suo splendore.
La bellezza di Capri mi toglie il fiato
Scogliere a picco sul mare, calette nascoste, acque smeraldo, sentieri profumati di macchia mediterranea, magnifiche grotte segrete. C’è qualcosa di magico in quest’isola mediterranea che, con il suo carattere unico, l’eleganza innata – complice un paesaggio da cartolina – strega, ammalia con i suoi colori, i profumi. Le atmosfere glamour senza tempo, le terrazze al sole, i locali mondani, mi fanno pensare a quei film d’epoca, animati da donne bellissime e principi esotici. Da “L’imperatore di Capri” di Luigi Comencini, con Totò che girava tra le stradine dell’isola, a “La baia di Napoli“, con Sophia Loren e Clark Gable, paparazzati qua e là durante le riprese. Amata inizialmente da artisti e poeti, come Friedrich Alfred Krupp, Marguerite Yourcenar, Pablo Neruda, se è diventata una meta amata dal jet set e dal turismo internazionale, molto si deve al suo hotel più antico, il primo albergo dell’isola: l’Hotel La Palma.
Tutto è iniziato così, all’Hotel La Palma
Oggi parte di Oetker Collection, non c’è luogo migliore per vivere la vera essenza dell’isola. Nelle sue stanze è stata scritta la storia dell’isola. Costruito quasi due secoli fa, nel 1822, l’albergo più antico di Capri inizialmente era conosciuto come Locanda Pagano, dal nome del suo proprietario, il notaio Giuseppe Pagano, che ospitava poeti, scrittori, architetti, pittori nella sua villa e, in cambio dell’ospitalità, creavano murales e dipinti, suonavano al chiaro di luna, scrivevano poesie e canzoni ispirate al luogo.

La villa era immersa nella pace assoluta, nella natura rigogliosa. Tutti chiamavano quel posto speciale “l’Hotel degli Artisti”. Una curiosità? Tra questi c’era anche il pittore e poeta tedesco August Kopisch, che nel 1826, durante il suo soggiorno, scoprì per caso la Grotta Azzurra.
Un raffinato avamposto al centro di tutto
Siamo a due passi dalla famosa piazzetta, proprio su Via Vittorio Emanuele, tra le boutique tipiche e gli atelier lussuosi delle griffe. Perfetto per visitare i Giardini di Augusto, La Certosa e via Krupp, il palazzo bianco, ricoperto da una bouganville gigante, che è lì da sempre, ci accoglie e ci fa sentire subito a casa. Una limonata rinfrescante all’arrivo è d’obbligo. Così come un giro tra gli ambiento comuni dell’hotel, che riassume alla perfezione lo stile mediterraneo, nei toni del celeste, dell’acqua marina, del verde chiaro, con il bianco tipico isolano e i pezzi di artigianato locale.

Quello che vediamo oggi non è, ovviamente, l’albergo di un tempo: reinventato da Oetker Collection, ha un’estetica che riflette la visione di Francis Sultana, che ha pensato a un design in grado di celebrare il ricco patrimonio di Capri, arricchendolo con un carattere fresco, leggero e sofisticato. Sono 50 le camere, di cui 18 suite, con balcone o terrazza privata: sono pensate come un intimo rifugio, ispirato al Mediterraneo, che rilassa con toni chiari, tanta luce e ampie vetrate affacciate sulla piscina e sulla vista.
La golden hour al profumo di limoni
A fine giornata un aperitivo ci vuole, e il posto giusto è La Palma Bar & Terrace. Perché, come disse una volta il Principe Caravita di Sirignano, “ci sono due modi per conoscere il mondo, uno è girarlo, l’altro è sedere sulla terrazza de La Palma e aspettare che il mondo ti passi davanti”. L’ampio dehors affacciato sul via vai del Corso è da sempre il salotto chic dell’Isola Azzurra, dove guardare e farsi vedere.

Con la band che suona dal vivo, fa rivivere quella Dolce Vita frizzante che l’ha reso famoso negli anni Sessanta. Inevitabile scaldare la serata brindando alla luna piena, con un giro di cocktail, con nomi che evocano alcuni tra i film più celebri del cinema Partenopeo, come Napoli Milionaria o Ieri, Oggi, Domani. O i signature drink, vedi il Palma 75, a base di Grey Goose Altius, Chartreuse, Lemon, Sugar, Tattinger brut reserve.
Il paradiso dei buongustai
Gennaro’s Restaurant è il regno dello chef Gennaro Esposito: la cucina a vista, il servizio impeccabile, le tovaglie inamidate come una volta, la brezza serale, rendono tutto magico. Il resto lo fa la cucina, con una sfilata di portate che omaggiano le grandi tradizioni della cucina italiana, riviste da un tocco contemporaneo. Sotto la guida esperta dello chef Giovanni Bavuso, ogni piatto racconta una storia di sapori e innovazione. I menu seguono il ritmo delle stagioni, esaltando i profumi mediterranei, dal pescato fresco alla pasta fatta in casa.

L’alternativa? Il rinnovato Bianca Rooftop Carne & Crudo: ispirato alla tradizione delle steakhouse e dei raw bar, il ristorante in terrazza propone un’interpretazione contemporanea dei migliori tagli di carne, abbinati a frutti di mare freschissimi, da gustare sotto le stelle, con la vista circolare sull’isola. E per chi volesse fare le ore piccole, la Taverna Anema e Core è proprio a due passi. Preparatevi, perché farete l’alba cantando: il consiglio? La mattina dopo per riprendere le energie niente di meglio del Sunday Brunch, iniziando la giornata dolcemente.

Sole, mare, calette segrete e grotte azzurre
I colori dell’hotel, che virano tra l’azzurro chiaro e il verde acqua sono un richiamo all’acqua del mare di Capri. Nonostante abbia visto mari e oceani di mezzo mondo, le diverse sfumature qui mi stupiscono, sembrano irreali. Il modo migliore per ammirare quest’isola, infatti, è la barca: circumnavigando la terra andiamo alla scoperta di calette, ville appese alle scogliere, faraglioni, fari e grotte. Che sono tante, diverse e suggestive, ognuna legata a una leggenda. La Grotta Azzurra è la più famosa, si sa, ed è un’esperienza da non perdere, per tanti motivi: per il modo folcloristico in cui si entra, anzitutto, facendo la fila in barca tra yacht, Riva e motoscafi, mentre si aspetta che i barchini a remi delle guide locali vengano a caricarti per portarti dentro. Ma l’attesa vale la pena, per il colore unico dato dalla rifrazione della luce dalla feritoia tra le rocce, da cui si accede, è incredibile. Nonostante il buio totale all’interno, il mare sembra illuminato da fari blu subacquei. Vale il viaggio.
La dolce vita bord du mer
Ci meritiamo un tuffo. Dove, se non a Marina Piccola? È la baia davanti ai Faraglioni, dove si trova La Palma Beach Club, che incarna il sogno della Dolce Vita in spiaggia. Dopo la nuotata di dovere, il relax tra i lettini e gli ombrelloni bianchi, sulle note di canzoni anni Sessanta, è un must.

Finchè il profumo della cucina diventa irresistibile. Affacciato sulle acque cristalline, il ristorante è un’oasi rilassata, dove godere del panorama sulla baia, la brezza dal mare, mentre si gustano i piatti dello chef. Meglio una linguina alla Nerano, una genovese al tonno o un classico spaghetto ai ricci? Tanto vale provarli tutti. Ma solo dopo la sfilata di crudi di pesce che racchiudono, a ogni boccone, tutto il sapore dell’isola Azzurra. Finiamo in bellezza, con la caprese (imperdibile) della pastry chef Maria Ilenia Santoro.
L’appuntamento da non perdere? Il Venerdì Italiano
Una volta al mese, il Venerdì Italiano diventa Sartoriale, grazie alla collaborazione di E. Marinella. Lo storico marchio italiano, noto per le sue cravatte su misura realizzate a mano e gli eleganti foulard in seta, intreccia la sua storia con quella dello stile partenopeo. Insieme alla sua nuova boutique sull’isola, porta il suo savoir-faire all’Hotel La Palma, dove le mani esperte delle sarte offriranno l’opportunità di assistere al processo di realizzazione per scoprire cosa si nasconde dietro a uno dei nomi più celebri della sartoria napoletana. Ogni venerdì sera, inoltre, ci si diverte a La Palma Bar & Terrace, con la musica dal vivo de The LP Band, una selezione di vini ottimi e le bontà preparate espresse dalla cucina. Brindando al chiaro di luna alla magia di Capri.