Roma eterna, 10 attrazioni fuori dai circuiti turistici

Roma eterna, 10 attrazioni fuori dai circuiti turistici

Scarpe comode, mappa alla mano e preparatevi a 'Cerca’ Maria pe’ Roma’.
Turista a Roma
Basilica di San Pietro. Foto di TravnikovStudio by Shutterstock

Odi et amo: l’ossimoro che tormentava Catullo affligge anche chi visita Roma, una città affascinante ma al tempo stesso caotica che genera sentimenti contrastanti. Ogni angolo custodisce storia e storie che si rivelano passeggiando tra vicoli e angoli nascosti: tutto ciò che occorre è un buono spirito di osservazione, Google Maps e un paio di scarpe comode. Vestiti i panni di esploratori urbani, ci si addentra nel centro storico, iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco nel 1980, per conoscere ad esempio l’origine dell’espressione popolare ‘Cerca’ Maria pe’ Roma’ e ancora per curiosare tra le gallerie d’arte di via Margutta che, da vicolo maleodorante, si è trasformato in un raffinato polo della creatività. A rivelarci le attrazioni più insolite è stata Sara Parati, guida professionista che ci invita a intraprendere un percorso autentico da vero insider.

La Chiesa di Santa Maria Causa Nostrae Laetitiae

In via di S.Marcello, percorrendo uno stretto vicolo, ci si imbatte nel luogo di culto più piccolo di Roma ovvero la Chiesa di Santa Maria Causa Nostrae Laetitiae, conosciuta anche come la Cappella della Madonna dell’Archetto. Le sue origini risalgono al XIX secolo quando venne realizzata da Virginio Vespignani per custodire un’immagine della Vergine dipinta nel 1690 da Domenico Muratori i cui occhi, secondo quanto si racconta, intorno alla fine del Settecento si sarebbero mossi attraendo molti pellegrini. Un vero gioiello di arte neorinascimentale: degne di nota la sua cupola, affrescata da Costantino Brumidi, e le statue angeliche dello scultore Luigi Simonetti. La sua peculiarità? Rimane aperta al pubblico solo un’ora al giorno, dalle 18 alle 19.

La Fontana del Facchino

Sita originariamente in via del Corso e ricollocata nel 1872 in via Lata, la Fontana del Facchino ritrae – per l’appunto – un facchino che cinge tra le mani una piccola botte d’acqua: la zona in cui sorge, infatti, in passato era popolata dalle botteghe dei cosiddetti acquaioli che, dal Tevere o dalla Fontana di Trevi, portavano l’acqua nelle abitazioni dei cittadini. La scultura, annoverata tra le statue parlanti di Roma insieme a Pasquino, Marforio, l’abate Luigi, Madama Lucrezia e il Babuino, colpisce per il suo volto completamente scarnificato. Stando a quanto si narra, fu a causa della somiglianza con Martin Lutero che gli abitanti lo deturparono tirandogli dei sassi.

Via Arco dei Banchi

A Roma anche in pieno giorno può calare il buio: in zona Santo Spirito, in via Arco dei Banchi, si cela il sottopassaggio che collega via del Banco di Santo Spirito con via Paola, da percorrere con in naso all’insù per ammirare il soffitto affrescato con un cielo stellato. L’Arco dei Banchi era molto frequentato in epoca rinascimentale: il suo nome rimanda infatti ai banchi dei mercanti, banchieri e notai – tra cui Agostino Chigi, il tesoriere della Chiesa – che, proprio qui, gestivano i loro affari. Sotto l’arco è ospitata anche una tela raffigurante la Vergine che, verso la fine dell’Ottocento, ha preso il posto di una scultura lignea andata perduta.

L’Arco degli Acetari

Vicino Campo de’ Fiori si cela una sorta di borghetto: camminando lungo via del Pellegrino, superando il civico 19, ci si imbatte in una dimensione fuori dal tempo. Una volta oltrepassato un piccolo sottopassaggio, si approda in un patio interno caratterizzato da antiche abitazioni rimaste relativamente intatte. Il suo nome molto probabilmente rimanda alla presenza degli acquacetosari che qui avevano i loro magazzini e vendevano l’acqua acetosa, proveniente da una sorgente acidulo-ferruginosa, le cui virtù terapeutiche furono particolarmente apprezzate da papa Paolo V.

Il Passetto del Biscione

Rimanendo in prossimità di Campo de’ Fiori, percorrendo il Passetto del Biscione si incontra il sottopassaggio che collega via di Grotta Pinta con Piazza del Biscione, chiamato anche vicolo di Grotta Pinta per la ricchezza di elementi decorativi (festoni, putti e colonne) che impreziosiscono soffitti e pareti. Il Passetto anticamente custodiva una tela di Scipione Pulzone raffigurante la Madonna della Divina Provvidenza, ora conservata nella Chiesa di San Carlo ai Catinari e sostituita con un’icona del Settecento. Il vicolo, difficile da individuare, ha dato origine alla tipica espressione “Cerca’ Maria pe’ Roma” usata in dialetto romanesco per indicare una ricerca complicata ovvero quando trovare qualcosa o qualcuno si rivela particolarmente arduo.

La Cripta e la Domus Romana di Santa Cecilia in Trastevere

Nei sotterranei della Chiesa di Santa Cecilia in Trastevere, dove sono custoditi l’affresco del Giudizio Universale di Pietro Cavallini e il ciborio di Arnolfo di Cambio, una volta scesi sotto all’altare maggiore (previa pagamento di un titolo di ingresso), si approda negli ambienti della Domus Romana, ricca di mosaici e affreschi, per poi giungere alla cripta, luogo di sepoltura di Santa Cecilia (prima di essere trasferita nelle catacombe di San Callisto). Un’area restaurata e ampliata nel Novecento per volere del cardinale Mariano Rampolla del Tindaro che ha assunto le sembianze di un piccolo tempio paleocristiano con pavimenti cosmateschi, colonne in granito e pareti in marmo rosso.

La Galleria Spada

In Piazza Capo di Ferro si trova Palazzo Spada, un edificio del Cinquecento al cui interno (visita a pagamento), nella Galleria Spada, in un contesto di grande interesse storico-artistico sono custoditi capolavori di pittori del calibro di Guido Reni, Guercino, Artemisia Gentileschi, Tiziano e Parmigianino. All’esterno invece, nel Giardino Segreto, si trova la Colonnata prospettica del Borromini, realizzata nel 1653 per il cardinal Bernardino Spada. La sua unicità? È in grado di creare un’illusione ottica che altera la percezione della lunghezza della galleria, facendola sembrare più estesa.

Via Margutta

Tutti la conoscono per il suo animo artistico e cosmopolita ma via Margutta in origine era un vicolo cieco dove si raccoglievano le acque fognarie. Fu nel Settecento che un artista decise di aprire proprio qui il suo atelier divenendo il primo di una lunga serie di pittori e scultori che contribuirono a farle guadagnare l’appellativo di “via degli artisti”. Da ammirare, oltre alla storica Bottega del Marmoraro, la fontana degli artisti dello scultore Pietro Lombardi e le targhe commemorative che identificano la casa in cui visse Fellini e lo studio dove lavorò Picasso.

L’Antica Spezieria di Santa Maria della Scala

Nel rione Trastevere, in Piazza della Scala, sorge la farmacia più antica di tutta Europa: l’Antica Spezieria di Santa Maria della Scala è annessa all’omonima chiesa affidata nel 1597 ai frati Carmelitani tra cui Fra Basilio, grande appassionato di erbe che coltivava nell’adiacente orto insieme alle piante medicinali. Il laboratorio farmaceutico, utilizzato in origine solo dai frati, aprì al pubblico alla fine del Seicento a seguito dello scoppio della peste e rimase attivo fino al 1954. Al suo interno tutto è rimasto così com’era: tra le diverse sale sono custoditi armadi originali settecenteschi, antichi macchinari e prodotti come l’acqua di melissa, l’acqua antipestilenziale e la Teriaca. Per visitare gli antichi laboratori è necessario prenotare un tour guidato scrivendo ad anticafarmaciadellascala@gmail.com.

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