Lasciatisi alle spalle il centro di Reggio Emilia, che custodisce bellissimi teatri e musei, chiese e palazzi storici e inediti spazi e opere di arte contemporanea, ci si inoltra in una campagna verde e riposante come non ci si aspetterebbe così vicino alla città. Questa è terra di Parmigiano Reggiano, ma anche di Aceto Balsamico Tradizionale, che qui vanta una Dop quasi “gemella” di quella più nota di Modena. La piccola frazione di Albinea è po’ il cuore di questa piccola ma preziosa produzione, che un tempo era portata avanti nei sottotetti delle case e ville da quasi tutte le famiglie nobili o comunque benestanti della zona, e di cui oggi restano presidio poche acetaie artigianali a conduzione familiare (ma, dal 2008, è nata qui anche la prima Acetaia Comunale della provincia reggiana, in collaborazione con il Consorzio Tutela dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia).
Dalla moda all’aceto, come tradizione comanda
Solo in un caso, tuttavia, è possibile soggiornare in un’antica villa circondata da un grande e curatissimo parco, proprio lì dove riposano le botticelle di diversi legni che compongono le tradizionali “batterie” di Aceto Balsamico: un tempo le famiglie locali ne dedicavano una a ogni figlia femmina, come dote da portare al marito, e venivano tramandate di generazione in generazione perpetuando questa preziosa produzione. Tra gli anni Settanta e gli Ottanta, Renzo Crotti – imprenditore di spicco della sartoria italiana, prima collaborando con la famiglia Maramotti da Max Mara e poi con il suo brand Maska – acquistò un’incantevole dimora proprio ad Albinea, quella che in passato era stata prima Villa Sidoli (qui, a quanto pare, la patriota Giuditta Bellerio Sìdoli riceveva Giuseppe Mazzini) e poi, nel Novecento, di proprietà della famiglia Rossi che la fece riammodernare e l’arricchì dei dipinti murali del decoratore Paolo Brandi.

Oggi, il “borgo” si compone di un inusuale insieme di edifici di epoche e stili diversi, che danno l’impressione di trovarsi ora nella campagna inglese, ora in una corte nobiliare, ora in una cascina del secolo scorso: alla bella villa rossa, infatti, si affiancano casini di caccia in stile neogotico, serre in vetro e acciaio, antiche scuderie e l’edificio rustico della Countryhouse. Proprio qui, Crotti iniziò a “collezionare” batterie di aceto balsamico tradizionale dalle famiglie della zona, conservando nel sottotetto un bel numero di batterie ancora piene.

Ha preso il via così la piccola produzione amatoriale che oggi le due figlie Cristina e Silvia – già al suo fianco in Maska – hanno trasformato in un’attività che alla cura artigianale affianca l’approccio imprenditoriale e una spiccata attenzione alla bellezza e all’estetica, con la linea “quotidiana” Il Tinello (che propone anche condimenti e aceti di vino classici) e il brand di punta Il Borgo del Balsamico.
Le Dimore del Borgo, ospitalità rural-chic
A custodire l’acetaia, infatti, è un vero e proprio piccolo borgo composto di diversi edifici, annessi e aree verdi, dove trova spazio anche il progetto di ospitalità de Le Dimore del Borgo: un luogo unico, dove soggiornare come si fosse ospiti in famiglia e dove il lusso non è fatto di sfarzo ma di piccoli dettagli. Come gli schizzi di Walter Albini – designer che per primo creò in Italia il prêt-à-porter e la figura stessa dello stilista –, i disegni originali dei primi modelli Maska o altre opere d’arte disseminate tra le stanze, gli uccellini colorati in ferro battuto che spuntano sui muri o sui pali di recinzione.
Le uova fresche raccolte ogni mattina nel pollaio interno e servite a colazione, glicini e peonie che fioriscono in primavera nel parco, seguiti da dalie e ortensie. O anche, semplicemente, la luce che al mattino inonda le camere per gli ospiti, arredate con mobili di diverse epoche e spesso ornate da grandi camini in muratura che diventano parte dell’ambiente.

Sono otto, al momento, le stanze che compongono Le Dimore del Borgo e prendono il nome in gran parte dai fiori che colorano il giardino durante le diverse stagioni: alcune sono ospitate nella villa – in parte abitata da Renzo Crotti e la moglie, e decorata da una bellissima scala in marmo bianco –, come la Boule de Neige (rosa Bourbon il cui bianco purissimo è screziato di rosso) con i pavimenti in legno originali dei primi del Novecento, le ampie finestre a ogiva affacciare sul giardino e il lampadario di gocce di cristallo, e la Dalia, affascinante suite letteralmente “foderata” di libri e impreziosita dai disegni alle pareti di Walter Albini, Gianni Iotti (ma c’è anche la dalia disegnata da Steffi Brauer, giovane artista bavarese, che decora la bella bottiglia di Condimento del Borgo Satin in edizione speciale).
Si trova al piano superiore della Countryhouse, invece, l’appartamento Il Glicine, composto di cucina e due camere da letto di cui una affaccia sul lato dell’edificio abbracciato da un grande glicine, e l’altra – molto ampia e con camino monumentale – regala una bellissima vista sul parco. Chi soggiorna nell’Ortigia, affacciata sul roseto, dorme in un letto siciliano d’epoca circondato da quadri di diversi artisti italiani, mentre la Cortina è interamente arredata con mobili antichi del Cadore, inclusa la tipica “strega” (figura del folklore locale per metà regina e per metà cervo) che sovrasta il letto.
Relax e assaggi speciali
In estate, una graziosa piscina inserita nel verde del giardino all’italiana che ancora oggi rispetta il modello ottocentesco originario, accanto alla serra e al frutteto dove crescono varietà antiche. In ogni stagione è però un incanto passeggiare tra siepi di bosso sagomate, rose di varietà antiche e magnolie in fiore, mentre piante secolari monumentali come sofore e sequoie, ma anche querce, tigli e ippocastani, compongono il più ampio parco della tenuta che è però in parte non accessibile, per la privacy della famiglia Crotti e la sicurezza degli ospiti.
E se la tariffa delle camere comprende naturalmente anche la visita guidata in acetaia e la degustazione delle numerose specialità del Borgo del Balsamico e de Il Tinello (aperta anche ai visitatori esterni, su prenotazione al costo di 15-25 euro a persona), tra i momenti clou del soggiorno va citata sicuramente la prima colazione. Ogni mattina, dalle 8.30, le grandi porte in legno della sala della countryhouse si aprono per accogliere gli ospiti con i tavoli apparecchiati e un buffet ispirato alla tradizione emiliana, con un occhio alle preferenze anche di chi arriva dall’estero.

Ci sono cornetti integrali e confetture, lo yogurt da insaporire con la sapa (mosto cotto d’uva, alla base della produzione del balsamico ma senza fermentazione), il delizioso erbazzone farcito con le erbe selvatiche, il prosciutto di Parma e il Parmigiano Reggiano su cui far cadere qualche goccia di Aceto Balsamico (scegliendo magari tra il Dop e quello di Modena Igp, sempre prodotto in azienda in maniera artigianale e naturale ma invecchiato per un tempo minore), come tradizione vuole. Ma il consiglio è di provarlo anche sulle uova strapazzate: vi conquisterà.