Siete mai stati in una spa creata tra le dune? Vi siete mai immersi in una jacuzzi nel deserto, magari di notte, sotto le stelle? Avete mai fatto un massaggio al chiaro di luna? E yoga in cima a un canyon? C’è una nuova forma di detox che spinge a perdersi nella bellezza selvaggia del deserto, in cerca di ritmi slow, pace e grandi silenzi, in una sorta di rehab dal mondo intero. Isolati, nascosti ai confini del mondo, persino difficili da raggiungere, i deserti sono l’ultima frontiera per chi cerca una pausa (vera) da tutto e da tutti.
Non c’è niente di meglio di questi scenari surreali per staccare la spina. Lo chiamano desert detox, infatti, il ritiro in cui disconnettersi da ogni cosa – dalla tecnologia, dai social, dalla quotidianità frenetica, dai vizi alimentari – e riconnettersi con se stessi. Nelle terre più remote, tra distese di sabbia vergine che fanno da contraltare alle cime spigolose arancio e rosso, scavate da gole che raccontano il passaggio del tempo, esistono luoghi dell’anima nati per offrire una rinascita per corpo e spirito: lodge sostenibili, resort all’avanguardia, rifugi che spuntano all’improvviso e si mimetizzano scomparendo nelle pieghe del paesaggio. Abbiamo esplorato le zone più sperdute, alla ricerca di retreat esclusivi, fuori rotta. Dove perdersi, per ritrovarsi.
Amangiri, Canyon Point, Utah
Premessa: non è facile trovarlo. Ma il bello sta proprio lì. A due passi dal Lago Powell, nel cuore del deserto dello Utah meridionale al Canyon Point, Amangiri è un tempio del benessere, lussuoso ma votato alla semplicità, ben nascosto nella più grande riserva Navajo del Paese, tra gole e lande desolate.
Proprio per questo è il buen retiro di attori, modelle e geni della Silicon Valley, che vengono qui in cerca di silenzi assoluti e grandi panorami da Far West. Come un camaleonte, Amangiri è composto da una serie di suite attorno a un padiglione rettangolare in cemento lucidato, con bordi affilati come rasoi. Per chi preferisce un’esperienza più intensa, si può stare nelle comode tende di Camp Sarika, che promette un’esperienza di ritorno alla natura in un paesaggio disegnato da altipiani impervi e sabbie color ruggine.

L’Aman Spa è una certezza: legata alle radici della riserva, abbraccia le tradizioni curative della cultura Navajo, con trattamenti che ristabiliscono l’equilibrio tra corpo e anima. Tra un massaggio e un rituale, aggiungono relax il bagno turco, la sauna e la jacuzzi, oltre alle due piscine interne ed esterne, più una salata per l’idroterapia. Risvegliate i sensi al mattino e al tramonto con le sessioni di yoga open air nella natura. Assicuratevi anche di esplorare queste terre selvagge: c’è un ricco programma di escursioni, come il rafting sul fiume Colorado, le passeggiate a cavallo nella tundra, l’hiking panoramico nel deserto. Ma il paesaggio più bello lo offre la piscina: una veduta unica sul Grand Canyon, che da sola vale il viaggio per raggiungere questo luogo fuori dalle rotte comuni.
Our Habitas AlUla, Arabia Saudita
Una terra enigmatica e seducente, dove il tempo si è fermato: è una destinazione di viaggio diversa dalle altre AlUla, in Arabia Saudita. Dove i siti archeologici convivono con le opere di land art contemporanea disseminate per il territorio. E a legare il tutto, il grande deserto. Distese di sabbia dorata fanno da contraltare ai canyon, tra pareti tanto strette da sembrare corridoi che si fanno largo tra enormi rocce di basalto, monoliti con millenni di storia alle spalle. Attraversando le dune, vi sembrerà un miraggio Our Habitas AlUla, che sbuca all’improvviso come un’oasi tra le gole della Valle dell’Ashar. Le moderne suite, con comfort all’avanguardia, sono realizzate nel segno della sostenibilità: immerse nella bellezza cruda del paesaggio, si fondono con l’ambiente circostante.

Thuraya Wellness è il cuore del resort, dal nome della costellazione che i beduini usavano per orientarsi nel deserto: qui la filosofia è “Riconnettersi con se stessi, per connettersi con il mondo”. Tutto è pensato per infondere un senso di calma, dallo spazio centrale dove immergersi tra vasche e vapori al detox bar. La pedana sospesa invita a raccogliere le idee con la meditazione, circondati da scenari selvaggi. Si possono anche fare trattamenti e massaggi all’aperto, con il panorama davanti: i rituali sono ispirati alla storia e alla ricchezza del luogo, mescolando tecniche mediorientali e pura avanguardia. Cosa provare? Habitas Soil, dal potere anti-infiammatorio, o Essence of Arabia, riequilibrante, a base di antichi riti arabi.
We Care Spa, California
Chi si spinge nel deserto lo fa per vivere un’esperienza profonda: è in cerca di una rinascita totale. Con questa idea in mente, Susana Lombardi Belen, pioniera del desert detox, ha fondato la We Care Spa, eccentrico santuario segreto amato dalle star, in grado di offrire un percorso trasformativo reale. Siamo in California. Incastonato nel paesaggio arido di Desert Hot Springs, tra le montagne di San Bernardino e San Jacinto, questo retreat di benessere è il più amato dalle celebrità di Hollywood. Artisti, musicisti e divi del cinema si ritirano qui, pronti ad affrontare un soggiorno spirituale e fisico. Tom Ford, Joaquin Phoenix, Cameron Diaz, Gwen Stefani, Heidi Klum, Liv Tyler, e ancora da Oprah Winfrey a Gisele Bundchen: non si contano i personaggi che lo frequentano da anni. Il segreto del suo successo?

Non è la solita spa dove mettersi a dieta, ma un vero centro di guarigione per ripulire e nutrire mente e anima. In una struttura essenziale, dove i materiali locali e i colori neutri dialogano con il territorio, le giornate hanno i ritmi lenti della natura, scandite da meditazione, yoga e momenti di riposo. Ci sono amache e saune nascoste tra i cactus, un labirinto in cui passeggiare, una piscina esterna e un tempio per meditare. Non sarà facile resistere: bisogna essere pronti a sopportare una dieta liquida fatta di succhi vegani e bibitoni di acqua alcalina al limone. Ma a rimettere in sesto ci pensano i trattamenti, che vanno dai massaggi agli impacchi con oli nutrienti e persino all’ipnoterapia. Se ne esce rinati.
Nayara Alto Atacama, Cile
Il giardino di cactus, i lama, l’ospitalità genuina, la sostenibilità. Nell’estremo deserto dell’Atacama, in Cile, Nayara Alto è un rifugio dell’anima isolato e defilato, situato tra la Cordillera de la Sal e le distese di sabbia rossa e rocce nei dintorni di San Pedro. Famoso per la sua aridità, lo scenario non è il più ospitale e non è semplice arrivarci. In premio, però, vivrete una vera disconnessione in uno dei posti più wild al mondo. Con una struttura semplice in terracotta che si confonde con le pareti in pietra delle alture circostanti, l’eco-resort membro di The Leading Hotels of the World è incentrato sul detox digitale. Dimenticate il wi-fi, quindi, insieme al computer, alla mail, ai social e ai telefoni.

Vivrete di natura, abbinando i rituali wellness all’alimentazione sana a chilometro zero, con attività alla scoperta del territorio: dalle giornate a cavallo tra i paesaggi infiniti della Cordillera de la Sal alle visite all’antica fortezza di Pukara de Quitor. Nonostante questo sia uno degli angoli più secchi del pianeta, sarà l’energia dell’acqua sacra a guidarvi nel percorso di rinascita: la Puri Spa (“puri” significa acqua in Kunza, la lingua nativa degli abitanti del deserto) accoglie nelle sei piscine minerali con vista sulla Cordillera. I trattamenti fanno leva su suoni, aromi, prodotti artigianali e bio della zona, per creare un’atmosfera di rilassamento profondo. Cosa provare? Il Puri Spa Trilogy, un trattamento che distende i piedi, la schiena e la testa con antiche tecniche locali.
Zulal Wellness Resort by Chiva-Som, Qatar
Nel Nord del Qatar, questo resort è la più grande destinazione wellness del Medio Oriente, un’oasi olistica che porta tra sconfinati paesaggi e deserti il segreto di benessere del famoso retreat thailandese Chiva-Som: Zulal significa “acqua purificata” e s’ispira ai viaggi storici condotti attraverso la penisola arabica, proprio alla ricerca dell’acqua. La struttura è immensa, un vero mondo a sé: è divisa in due aree, Zulal Serenity, per soli adulti, e Zulal Discovery, ideale invece per momenti da vivere in famiglia. In un mix tra medicina islamica, tradizione araba e filosofia thailandese, il ritiro offre un programma per tutti, dal manager esaurito alla mamma stressata.

Il Burnout Recovery Retreat, per esempio, è un detox digitale che restituisce vitalità e concentrazione, il Restore Rehab mette a dieta e aiuta a potenziare le energie fisiche, mentre il Cleanse and Revive è un percorso completo che comprende nutrizione, movimento e terapie riequilibranti per mente e corpo, in un profondo contatto con la natura.
Oltre ai trattamenti terapeutici, in un soggiorno al Zulal Wellness Resort s’impara ad accrescere la propria consapevolezza, per migliorare se stessi e il proprio stile di vita. Vale la pena provare anche le esperienze proposte: oltre a laboratori, lezioni e camminate, si può sperimentare la meditazione con le melodie di campane tibetane e gong, per risvegliare l’anima. Energizzanti e piene di suggestione anche le sessioni di yoga al chiaro di luna, con una vista unica: la volta celeste.