Alla scoperta di Bolzano: 10 luoghi da visitare

Alla scoperta di Bolzano: 10 luoghi da visitare

Tra musei, castelli e piste ciclabili immerse nel verde, il capoluogo dell’Alto Adige regala un’esperienza che intreccia tradizione, arte e sostenibilità.
Bolzano
Panorama, SSued-Achim-Meurer-Bearbeitet

Bolzano è, a tutti gli effetti, un’eccitante fusione di storia, tradizioni, innovazione, sostenibilità e bellezze naturali: una città che guarda al futuro mantenendo un profondo legame con le proprie radici e i suoi valori. Soggiornare nel capoluogo altoatesino significa quindi insinuarsi in un affascinante mosaico di culture, incantarsi scorrendo con gli occhi i differenti stili architettonici che impreziosiscono i palazzi e le abitazioni, e passeggiare sotto i Portici alla scoperta del più genuino artigianato locale e delle proposte della moda.

O, semplicemente, lasciarsi avvolgere dai colori e dai suoni della natura, risalendo i primi pendii dove la città si dissolve nel paesaggio, tra vigneti che sembrano giardini segreti e appaiono all’improvviso lungo il cammino. Trattenersi in città significa scoprire un’offerta culturale piuttosto rara che si coglie nel susseguirsi di musei e castelli ma anche nella natura, da esplorare in modo sostenibile grazie a oltre 50 km di piste ciclabili, alle funivie e ai bus a idrogeno.

Piazza delle Erbe e via dei Portici

Piazza delle Erbe. Foto di AST_Guadagnini

Da sempre cuore pulsante del commercio cittadino, piazza delle Erbe sorge nel luogo in cui nel Duecento si alzava la porta occidentale delle mura. Oggi accoglie un vivace mercato di frutta e verdura, frequentato quotidianamente tanto dai bolzanini quanto dai turisti. Siamo nell’abbraccio di case e palazzi che hanno vinto la sfida con il tempo: in via dei Portici, in un certo senso, Bolzano ha preso vita alla fine del XII secolo, quando i mercanti costruirono le proprie dimore sul terreno concesso dal principe vescovo di Trento. La forma degli edifici che si affacciano sulla strada, tutti sviluppati in lunghezza, risponde a un imperativo di razionale sfruttamento e distribuzione del poco spazio disponibile per più funzioni: casa, bottega e magazzino. Non mancano quindi cortili, archi in pietra, scale ornate da balaustre in ferro battuto, lucernari, soffitti intarsiati o dipinti e gli ammirabili Erker (le tipiche finestre a golfo).

Noi Techpark

NOI, acronimo di “Nature of Innovation”, è un vero e proprio distretto dell’innovazione, punto di incontro tra ricerca e aziende attive nei settori tecnologie alimentari, automazione, tecnologie verdi e alpine. Qui si racconta come i processi di innovazione si svolgono in modo simile agli eventi naturali: non si possono forzare né brevettare. Si tratta, in sostanza, di un network che riunisce professionisti, studenti e ricercatori e comprende 3 Istituti (Fraunfhofer Italia, Furac Research e Centro di Sperimentazione Laimburg), 4 Facoltà della Libera Università di Bolzano, 45 laboratori scientifici, 90 fra aziende e start-up, oltre a numerose altre realtà. Tutti sono coinvolti in progetti di ricerca e sviluppo all’interno di nuovi spazi ricavati da un’ex fabbrica di alluminio risalente alla prima metà del secolo scorso.

La Casa di Ötzi

L’edificio del Museo Archeologico. Foto di Museo Archeologico dell’Alto Adige

Il Museo archeologico dell’Alto Adige è una tappa irrinunciabile, soprattutto grazie a Ötzi, la mummia più famosa al mondo. Scoperta nel 1991 presso il giogo di Tisa in Val Senales, al confine con il Tirolo austriaco, è stata ritrovata pressoché intatta con abiti, utensili e armi che hanno fatto supporre fosse un cacciatore. Riemerso dopo circa 5300 dal ghiaccio, il corpo mummificato è oggi conservato (brevemente visibile da una finestra, un visitatore alla volta) in una struttura che ricrea le condizioni che ne hanno consentito la “sopravvivenza” ovvero una temperatura costante di – 6° e un’umidità relativa del 98%. Intorno a lui, l’esposizione ripercorre la storia dell’ultima glaciazione (15.000 a.C.) fino all’800 d.C. con reperti, modelli e stazioni multimediali.

Fondazione Antonio delle Nogare

Un edificio suggestivo che si distingue grazie alla sua posizione geografica e al contesto naturale in cui è inserito, valorizzato dalla scelta accurata dei materiali e dalle opere di grandi artisti internazionali. Nato con l’obiettivo di promuovere l’arte contemporanea, intesa come linguaggio per leggere i cambiamenti della società, questo spazio si propone come strumento di comunicazione tra arte, architettura, innovazione e ricerca artistica nonché come mezzo per stimolare la partecipazione di diverse tipologie di pubblico. La Fondazione agisce su tre “dimensioni”: dialogo, sperimentazione ed educazione.

Museion

Museion. Foto di SergioBuono

Il Museo d’arte moderna e contemporanea di via Dante, progettato dallo studio KLV di Berlino, è un cubo di vetro che, con le sue facciate di testa, stabilisce una connessione visiva e simbolica tra la città vecchia e quella nuova. Al calare della sera, l’edificio si trasforma in uno schermo che ospita suggestive proiezioni di opere d’arte. Negli spazi interni, le proposte e le esperienze artistiche prendono vita attraverso mostre temporanee (come “Graffiti”, in calendario fino al 14 settembre), eventi, progetti e allestimenti della collezione del museo.

Castel Roncolo

Castel Roncolo. Foto di AlexFil

Su una rupe all’imbocco della Val Sarentino, a picco sul Talvera, il duecentesco Castel Roncolo, Schloss Runkelstein, custodisce la più completa testimonianza di pittura medievale profana in Tirolo. Gli affreschi, commissionati dalla famiglia di commercianti Vintler e realizzati nel 1390 e il 1395, offrono uno spunto prezioso sulla cultura del gotico internazionale. Dipinto con scene di vita di corte, tra le opere di maggior pregio spiccano il ciclo di affreschi dedicato a Tristano e Isotta in terra verde o quello di Garrello nella Casa D’Estate.

I prati del Talvera

Bolzano, passeggiata Talvera

Attraversando il ponte Talvera, il colpo d’occhio è davvero notevole. Qui si trova il polmone verde della città, un’area in cui, ai lati dell’omonimo torrente, si snodano incantevoli percorsi all’ombra, una pista ciclabile, parchi gioco, aree relax, campi sportivi, uno skate park e punti ristoro. Lungo le passeggiate, per di più, ci si imbatte in aiuole fiorite, piante subtropicali e alberi ad alto fusto. Non manca inoltre un belvedere che offre una vista panoramica sulla cerchia dei monti e dei colli che lo circondano, dal Pènegal al Catinaccio fino al Colle e al Virgolo.

Castel Mareccio

Castel Mareccio Bolzano. Foto di Sergio Buono

Con i suoi torrioni cilindrici sormontati da tetti aguzzi, incorniciato dai vigneti cittadini e dalle maestose Dolomiti dello Sciliar e del Catinaccio sullo sfondo, Castel Mareccio rappresenta uno dei profili più iconici e riconoscibili di Bolzano. Nato come fortezza nel XIII secolo, fu trasformato a metà Cinquecento in una raffinata residenza rinascimentale, con ampie logge e sale affrescate con soggetti mitologici, biblici e storici. Oggi ospita mostre ed eventi culturali, come il Weinkost, un’importante rassegna che celebra i migliori vini di Bolzano e dell’Alto Adige.

Museo Mercantile

Palazzo mercantile

In via Argentieri si distingue la facciata principale del Palazzo Mercantile (1708-1728), elegante edificio barocco che un tempo ospitava il Magistrato Mercantile, organo deputato a dirimere le controversie di natura commerciale. Trasformato oggi in museo, racconta la storia economica di Bolzano attraverso ambienti di grande pregio come l’elegante cortile con doppio ordini di logge, l’ampio salone d’onore con dipinti celebrativi della casa d’Austria, l’antica sala delle udienze e le suggestive cantine medievali.

Il quartiere di Gries

Tra giardini e vigneti, quello che oggi è il quartiere urbano di Gries era, fino al 1925, un borgo indipendente nonché una rinomata stazione climatica e di villeggiatura. Un paese nella città: è questa la sensazione che si prova passeggiando tra le sue vie, dove l’atmosfera alpina si mescola a tocchi mediterranei, tra palme, agavi e fichi d’india. Nella vecchia piazza, i Benedettini della svizzera Muri rilevarono nel 1845 il monastero agostiniano: la chiesa, arricchita dagli affreschi di Martin Knoller, è un perfetto esempio di barocco mentre il mastio dell’antica fortezza, trasformato in campanile, custodisce la campana più grande di tutto l’Alto Adige.

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