Il primo vero lusso è respirare un’aria sottile che rigenera dall’afa urbana. Il secondo è osservare i boschi e i prati fioriti dell’Alpe di Rodengo-Luson, in Valle d’Isarco, su cui la luce si affievolisce pian piano per far posto alla luna piena. Sarà lei a rischiarare il Sentiero della Creazione, un trekking da condividere in “corpo e spirito” con chi è al nostro fianco. Non bisogna essere credenti, ma confidare nella forza della natura e delle proprie gambe. Si parte dal parcheggio Zumis per salire oltre i 1.800 metri, ciascuno a modo suo ma in empatia con ciò che vi circonda e con le installazioni artistiche che definiscono il percorso in sette giornate, quelle della creazione appunto.
Il tutto si risolve in un’ora e mezza. La prima tappa racconta, con l’opera in ferro firmata Filip Moroder Doss e Rita Poll – che somiglia a un tunnel arboreo forato – la luce e le tenebre primordiali. Ovvero “il fu sera e fu mattina” di Dio che, nella seconda tappa, aggiunge la nascita della “volta celeste e del firmamento” (allestimento di Thomas Comploi). Si prosegue così, un passo via l’altro, per sette-otto chilometri, meditando sulle soste che narrano l’origine delle stelle, dei pianeti, dell’acqua, delle piante, del mondo animale, dell’uomo e della donna. Inevitabile guardarsi negli occhi davanti alla coppia primigenia che spunta dalla terra il sesto giorno.
Tramonti scolpiti e profumi d’alpeggio
È scolpita nella pietra, baciata dal tramonto che regala una gamma di tinte pastello degne della tavolozza di un pittore. Il profumo del pino mugo, il timo, l’arnica, le margherite, il muschio umido, una coltre di licheni e qualche incontro con le mucche d’alpeggio accompagnano gli aneddoti dell’espertissima guida Karin Kinigadner, che è anche una stimolante mental coach. Si prosegue piano, avanzando verso la cima, fino all’ora del Compimento, finché il sole scompare del tutto per lasciar posto all’oscurità. Dopo l’ultima salita appare una chiesetta in pietra, che sembra disegnata da un bambino, la luna si alza nel cielo, il trekking (si prenota online o telefonicamente al 349-5254133) finisce sorseggiando una tisana odorosa, ma la serata romantica di coppia può proseguire nel segno del riposo e del silenzio.
My Arbor, il rifugio di lusso in vetta alla Plose
Dove andare? Al My Arbor per esempio, cinque stelle in stile “casa tra gli alberi”, ovvero il più grande tree hotel d’Italia, un parallelepipedo che si estende per 161 metri in orizzontale e 32 in altezza. Realizzato come una palafitta in perfetta simbiosi con la Plose, la vetta di Bressanone, sembra un monolite ad alto tasso di ariosa raffinatezza. Perfetto per una fuga d’amore (con coccole annesse) visto che è off limits per gli under 16 e apertissimo all’experience benessere.
Il primo lusso – tanto per ricordare – è respirare, ossigenarsi. Esattamente come sembra fare il bancone della reception costituito da un gigantesco tronco secolare levigato ad arte. Un colosso che sottolinea l’ingresso maestoso dell’albergo dall’allure internazionale. E sopra la vostra testa 48 alberi moltiplicano l’effetto bosco ospitando una serie di luci pendenti dal soffitto, mentre le enormi vetrate e le terrazze del lato esterno offrono una vista superba sulle Dolomiti e i prati smeraldo della Valle d’Isarco.

Inaugurato nel 2018, dalla famiglia Huber che un secolo fa aveva già fatto della viticoltura la sua passione, l’albergo di design offre 2.500 metri quadrati di spa, piscine a varie temperature, saune, palestra, trattamenti benessere personalizzati, una cantina che mette in mostra etichette eccellenti, un ristorante gourmet e, ovviamente, 104 suite elegantissime e super-comfort. Vince il design che sposa l’ambiente. L’idea dell’architetto Gerhard Tauber di creare una struttura che ricordasse la foresta, si percepisce non solo nell’uso del legno di larice e abete rosso, ma perfino nei tessuti come il loden e nel profumo intenso di bosco che avvolge i sensi. Basta lasciarsi andare perché la vacanza romantica diventi indimenticabile.
Tra i tesori dell’Abbazia di Novacella
E per stuzzicare l’appetito in modo esclusivo, c’è più di una possibilità da queste parti. Indirizzi sicuri, a cominciare dall’aperitivo all’Abbazia di Novacella. Più che un monastero, un mondo magico. Fondato nel 1142 dal beato Artmanno – non lontano dalla sede episcopale di Bressanone – e in mano ai canonici agostiniani, il centro religioso e culturale ha da sempre una vocazione vinicola che lo ha portato a produrre oggi un milione di bottiglie l’anno. Etichette prestigiose come Riesling, Kerner (e così via) che potrete sorseggiare nel percorso Deluxe proposto quest’estate dall’Abbazia e da prenotare obbligatoriamente (tel. 0472-6294951).

Di che cosa stiamo parlando? Si tratta di un’esperienza completa che comprende una visita guidata in compagnia dell’esperto al museo dove è possibile ammirare preziose opere d’arte, libri e strumenti scientifici dal Medioevo e all’età moderna. Il tour prosegue nel monastero, con il suo piccolo Castel Sant’Angelo (costruito a imitazione di quello romano), nella chiesa romanico-gotica, nei giardini e nei palazzi testimoni di nove secoli di storia e restauri architettonici. A chiudere in bellezza, la degustazione di otto vini unici della cantina dell’Abbazia.

Un viaggio tra vini e formaggi unici
L’esperienza dura circa tre ore e include privilegi assoluti come l’accesso ad alcune stanze storiche e vietate al pubblico che visita Novacella e un viaggio del gusto davvero speciale. Ai bianchi altoatesini in carta si accompagna una verticale di formaggi a latte crudo Degust di Hansi Baumgartner. L’affinatore di formaggi, tra i più celebri in Europa, ha uno shop-laboratorio a Varna dove poter acquistare (o replicare la degustazione) le prelibatezze assaggiate in Abbazia. La visita è fortemente consigliata ai foodies e agli appassionati di tome d’alpeggio, forme lavate, erborinati, caprini, stagionati e odorosi selezionati con passione inimitabile. Nel regno di Hansi Baumgartner le curiosità da soddisfare sono tantissime, proprio come le varietà artigianali, regionali e rare esportate nei migliori ristoranti del mondo dopo “riposi controllati” con sguardo attento in un bunker della Seconda Guerra.
Una villa tra gli alberi: il nuovo gioiello privato di Forestis
Se poi al piacere del silenzio, alla sovranità della Plose e all’immersione totale nella natura si aggiunge un’occasione speciale da festeggiare, l’indirizzo perfetto è il luxury retreat Forestis, hotel icona sulle Dolomiti nonché ex sanatorio fatto costruire dagli Asburgo nel 1912 a 1.800 metri d’altitudine. Protetto e nascosto da alberi centenari con una vista paradisiaca, il retreat ha appena inaugurato una dépendance o meglio una villa – tornata in vita grazie a un attento restauro a cui ha partecipato anche la Sovrintendenza – e trasformata in una residenza unica.

La Forestis Villa – con giardino privato, area lounge, cucina outdoor, orto, fontana di acqua sorgiva, spa esclusiva, cucina con chef privato, cantina, piscina riscaldata indoor-outdoor – ha cinque spaziose camere da letto, saloni e arredi improntati alla tradizione delle ville di montagna. Pavimenti in larice, pino cembro e abete rosso sono presenti nei 1200 metri quadrati (con travi d’epoca) da vivere in esclusiva per garantire privacy e intimità. La Forestis Villa può ospitare fino a dieci persone ed è prenotabile per un soggiorno minimo di due notti (a partire da 20mila euro a notte), ma i sogni romantici si condividono soltanto con chi lo merita. Soprattutto quando la vacanza è l’anticamera del paradiso. O no?