Tra mare e monti: la doppia anima della Gallura

Tra mare e monti: la doppia anima della Gallura

Non solo spiagge caraibiche, acque cristalline e movida: in questo angolo di Sardegna l’ospitalità di charme e una gastronomia d’eccellenza spingono anche nell’entroterra.
Veduta dall’alto del 7Pines Resort Sardinia
Veduta dall’alto del 7Pines Resort Sardinia.

Al tramonto, i toni rosati delle rocce granitiche, le cui fogge sembrano ricordare animali o altre figure, prendono bagliori scintillanti, e il mare sullo sfondo è reso ormai placido dal calare dei venti costanti che rendono i litorali locali degli spot amatissimi per sport acquatici come kite e windsurf. È forse questa l’ora in cui la duplice natura della Gallura si svela al suo apice: probabilmente la più nota tra le regioni storiche che compongono il ricco mosaico di territori e culture della Sardegna (e sicuramente la più sviluppata turisticamente), è famosa soprattutto per il mare cristallino punteggiato da sabbie bianchissime e isolotti, per i lussuosi resort e per le animate località mondane che richiamano stuoli di vip e vacanzieri amanti della nightlife quanto della vita da spiaggia.

Ma la Gallura è anche una terra storicamente agro-pastorale e vitivinicola, patria di alcune delle più rinomate etichette di Vermentino (che qui diventa Docg) dell’isola e di ricette rurali da assaggiare negli agriturismi più veraci. E il suo entroterra nasconde, oltre a preziosi siti archeologici e aree naturalistiche da ammirare in silenzio, diverse opportunità di soggiorno all’insegna del relax, della quiete e della scoperta di una terra incantata.

Le novità – e conferme – più glam della costa

Se per voi una vacanza in Sardegna non può prescindere dalla vista del mare, le possibilità di scelta di certo non mancano. E per la stagione 2025 si arricchiscono di un’attesa novità: a Poltu Quatu, affacciato sulla graziosa Marina dell’Orso in un fiordo naturale con vista su Caprera e l’isolotto dei Cappuccini, arriva infatti sull’isola la prima proprietà targata W Hotels, brand dell’ospitalità di lusso informale e vibrante gestito da Marriott International. Con 154 camere e suite, spa e centro fitness e una costellazione di insegne gastronomiche – tra cui il ristorante di pesce Tanit, un beach club raggiungibile esclusivamente in barca, il social hub W Lounge e il Wet Deck a bordo piscina – W Sardinia-Poltu Quatu si annuncia come una meta imperdibile per chi si vuole godere mare, cibo e socialità senza perdere l’atmosfera “da spiaggia”.

Non è da meno il 7Pines Resort Sardinia: affacciato sul porticciolo di Cala Bitta, tra l’esclusiva Baja Sardinia e Cannigione, dal 2022 il resort ha portato a poca distanza dalla Costa Smeralda la filosofia di ospitalità del brand parte di Destination by Hyatt, incentrata sul concetto di “laid-back luxury” e sull’attenzione all’ambiente, dove poter girare tutto il giorno in pareo o bermuda passando da lettini e cabanas in spiaggia ai tavoli vista mare del Cone Club, dalla piscina alla spa.

La sera, però, vale la pena mettersi in ghingheri per godersi l’ottima cucina dell’executive chef Pasquale D’Ambrosio al ristorante fine dining Capogiro, dove gli ingredienti del territorio sono protagonisti di preparazioni originali in cui fa capolino la Campania. La regione d’origine dello chef torna anche nelle pizze di Spazio by Franco Pepe, locale a bordo piscina nel cui menu figurano le proposte del celebre pizzaiolo di Caiazzo, inclusi i famosi coni di pizza fritta, da accompagnare con le bollicine Ruinart.

La spiaggia di Romazzino, A Belmond Hotel. Foto Mattia Aquila/Belmond

Dallo scorso anno, l’ospitalità di lusso gallurese annovera anche il nome di Belmond, che ha portato a nuova vita una delle più iconiche destinazioni di Porto Cervo, cuore scintillante della Costa Smeralda: tra scogliere argentate e prati brillanti, gli spazi di Romazzino, A Belmond Hotel fondono il fascino anni Sessanta del progetto originale dell’architetto Michele Busiri Vici con gli interventi contemporanei dello studio Palomba Serafini, dando nuova allure allo stile mediterraneo voluto dal principe Karim Aga Khan IV e coinvolgendo artigiani sardi accanto a nomi di rilievo del design internazionale.

Così lo spirito italiano della “villeggiatura” fatto proprio da Belmond arriva anche sull’isola, tra giardini rigogliosi, relax alla Rosemary Wellness & SPA e sapori di Sardegna, che si ritrovano nei piatti dell’executive chef Dario Parascandolo: dalle linguine con vongole, gamberi e bottarga di Cabras serviti al ristorante La Terrasse alle sontuose grigliate di carne o pesce vista Mediterraneo nel menu di Éntu e Mari.

Vassoio con le proposte dolci dell’Abi d’Oru. Foto di Abi d’Oru

Ha oltre 60 anni di storia alle spalle anche il fascinoso Abi d’Oru, il cui nome in sardo vuol dire Ape d’Oro: primo hotel a cinque stelle di Porto Rotondo, dal 1988 è di proprietà della famiglia Zuncheddu che, di recente, ha voluto un bel restyling di camere e suite. Rimane immutata l’inconfondibile struttura “ad alveare” affacciata sull’incantevole golfo di Marinella, che si inserisce in maniera armonica nel paesaggio a conferma dell’attenzione all’ambiente. Non potrebbe essere altrimenti in un luogo che ha il suo focus nelle api, prezioso indicatore di biodiversità e salubrità ambientale: dal progetto sociale Gicoias, che unisce disabilità mentale e apicoltura, al programma formativo del Bee Happy Kidsclub.

E non manca di certo la tavola, con una carta dei mieli da abbinare a formaggi locali e quello di acacia prodotto dalle arnie dell’hotel, utilizzato dal rinomato pastry chef Andrea Tortora (che firma prime colazioni e proposte dolci) a cominciare dalla coppa Abi d’Oru con gelato alla ricotta sarda e miele, con topping di miele di acacia. Meritano poi l’esplorazione anche i dintorni: dal Vespa tour tra spiagge e borghi alle uscite in mare sulla Elena, barca a vela latina d’epoca su cui godersi l’aperitivo al tramonto. Senza tralasciare una visita alla vicina cantina Surrau, dove vino e arte si incontrano in uno spazio suggestivo incentrato sulla contemporaneità.

Soggiorni di charme (e gusto) nell’entroterra

Nonostante l’innegabile bellezza di acque e spiagge galluresi, può valere la pena allontanarsi dalla costa. Che sia per qualche ora – il tempo necessario a visitare, ad esempio, lo spettacolare sito nuragico de La Prisgiona, a poca distanza da Arzachena, o gli olivastri millenari di Luras verso Tempio Pausania, o ancora ad ascoltare un concerto del festival Time in Jazz ideato dal trombettista Paolo Fresu, in programma ogni agosto nel borgo di Berchidda e dintorni – o per qualche notte. A poca distanza dal villaggio di San Pantaleo, le cui stradine si animano di botteghe artigiane, atelier d’artista, locali serali e ristorantini, Petra Segreta Resort & Spa è un rifugio di pace e bellezza nella macchia mediterranea, voluto da Rosella Marchese e Luigi Bergeretto.

La piscina privata della Petra Signature Pool Suite. Foto di Petra Segreta Resort & Spa

Architetto lei, medico prestato alla cucina lui, hanno creato un’oasi di raffinatezza dove il profumo del mirto accompagna giornate all’insegna del relax – tra piscina, centro benessere, gite in barca e partite a golf– e serate all’insegna dell’alta cucina e dei sapori locali, a cominciare da quanto arriva dall’orto biologico e dalla fattoria del resort. Dal 2022, il menu del ristorante Il Fuoco Sacro vede la collaborazione (premiata da una stella Michelin) tra Bergeretto e lo chef Enrico Bartolini, che dall’estate 2025 firma insieme al patron del resort e all’head chef Alessandro Menditto anche la prima colazione.

Ai tavoli de Il Fuoco Sacro o nel patio con vista sull’arcipelago, si ordina à la carte tra pancake, dolci e preparazioni a base di uova biologiche e verdure fresche, formaggi locali o caviale, o si sceglie uno dei tre percorsi degustazione – La Dolce Italia, Terra d’Amare e Il Nuraghe – che rendono il primo pasto della giornata un vero e proprio rito di alta cucina.

La colazione del Cascioni Eco Retreat. Foto di Cascioni Eco Retreat

A poca distanza, sulle colline che guardano alla Costa Smeralda, al Cascioni Eco Retreat Luca e Bonaria Filigheddu reinterpretano un tradizionale stazzu (casa di campagna) gallurese con il design contemporaneo, dando vita alle belle suite arredate con materiali naturali e oggetti ispirati alla tradizione sarda, alla nuova Cascioni Country Villa (residenza indipendente che garantisce privacy e comfort) e ad ambienti comuni, inclusa la spa nell’orto e la nuova Serra dove si fa colazione, dalla forte impronta isolana.

Proprio come il ristorante Ulìa che, oltre ai prodotti in arrivo dall’azienda agricola di proprietà tra olivi, vigne, alberi da frutta, ortaggi ed erbe aromatiche, da quest’anno conta sulla cucina raffinata ma essenziale dello chef Salvatore Camedda, che prende ispirazione da ingredienti e tradizioni di ogni angolo di Sardegna a cominciare dalla sua Cabras.

Più a sud, verso Olbia, da undici anni a questa parte Alessandro Israelachvili ha trasformato la casa di famiglia nella campagna di Golfo Aranci nel “Sardinian hideawayAlbero Capovolto, che mantiene un fascino autentico mescolando tessuti e oggetti di famiglia, libri dedicati alla cultura isolana e pezzi di artigianato sardo. Si dorme in sette tra camere e suite, ciascuna con un suo carattere, a cominciare da quella avvolta dal grande albero che dà nome alla struttura.

E ci si ritrova nel bel giardino tra piante di mirto ed elicriso, attorno alla piscina di acqua salata oppure a tavola, dove quasi tutto parla di Sardegna: dai caffè di una torrefazione del Sulcis ai prodotti selezionati in collaborazione con Slow Food Gallura, fino all’aperitivo con drink, birre artigianali e vini dell’isola e formaggi di caseifici locali.

Raffaella Manca e Marco Maria Berio tra le rocce di Gallicantu. Foto di Gallicantu

Si trova invece in Alta Gallura, nella campagna di Luogosanto, Gallicantu: in questo caso, a trasformare un antico stazzo abbandonato in retreat di charme sono stati Marco Maria Berio e Raffaella Manca, che con dedizione hanno riportato a nuova vita due strutture agro-pastorali degli anni Trenta circondate da tre ettari di macchia mediterranea e rocce di granito. Restaurati affiancando elementi originali e affascinanti soluzioni contemporanee, gli ambienti rurali ospitano oggi sette camere (tra cui le ultime nate in una torre di ispirazione medievale) e due suite.

Nella vecchia stalla, la cucina propone un menu di stagione e torte e biscotti per la colazione e, in un’antica grotta scavata nel granito, si conservano e degustano salumi, prosciutti e formaggi di piccoli produttori locali. E se tra le novità c’è anche qui la Serra che accoglie nelle giornate più fresche (o ospita piccoli eventi o cene private), i “salottini” all’aperto tra gli alberi di olivo e mandorlo sono un’ottima alternativa alla graziosa piscina tra le rocce e rappresentano la cornice ideale per aperitivi lenti.

Tra nightlife e gastronomia

Se volete immergervi nei sapori galluresi, andando oltre i menu fotocopia basati sulla triade malloreddus-porcetto-seadas, cercate gli agriturismi più autentici dove assaggiare anche la “vera” zuppa gallurese (o suppa cuata, pasticcio di pane raffermo bagnato col brodo e formaggi), la mazza frissa (intensa purea a base di panna, farina e miele), o i rujoles (ravioli) di ricotta dolci: li potreste trovare nel menu di Sa Mendhula, a ridosso del golfo di Cugnana nelle vicinanze di Porto Rotondo, o de Il Muto di Gallura nella campagna di Aggius, a poca distanza da Tempio Pausania e dal nuraghe Maiori.

Aperitivo all’Albero Capovolto; la piscina privata della Petra Signature Pool Suite. Foto di Hannes Klaeger
Aperitivo all’Albero Capovolto. Foto di Hannes Klaeger

Nel centro di Tempio, accanto alla piazzetta dedicata a Fabrizio De André (detta anche Piazza Faber), fermatevi ad assaggiare le squisite pizze di Massimo Bosco, i cui soffici impasti sono pronti a vestirsi di ingredienti locali come i carciofi spinosi o i formaggi. Se quella che cercate è un’eccellente cucina di pesce vista mare, fate rotta su Golfo Aranci e sedetevi ai tavoli su spiaggia – affacciati su Capo Figari e Tavolara – de La Spigola, dove lo chef Roberto Pisano propone un menu incentrato sul rispetto della biodiversità ittica del Golfo di Olbia e sull’etica del mare, con piatti originali e interessanti come il Risotto di fondale (con gelato al pesto, fondi di pesce e gambero rosso) o il Crudo di mare con gel di agrumi, borragine, acqua di mare microfiltrata e insalatina dell’orto.

Nel centro di Olbia, concedetevi un aperitivo o un ottimo drink after dinner da Spirits Boutique Cocktail Bar, il locale creato dal bartender salernitano Emilio Rocchino (anche artefice del brand di distillati e liquori da botaniche sarde Macchia Mediterranea). Mentre se oltre a cocktail, Champagne e piatti raffinati cercate anche musica selezionata e vibes uniche, prenotate un tavolo – al ristorante Le Terrazze per la cena, o direttamente al club per bere e ballare – al Ritual, lo scenografico club ricavato sulle rocce alle spalle di Baja Sardinia da Andres Fiore negli anni Settanta e oggi guidato dalla figlia Francesca. Qui, tra piste da ballo nelle grotte, calici e ritmi elettronici, l’animo più selvaggio della Gallura incontra la modernità cosmopolita, mantenendo intatta la sua magia.

Articoli Correlati

Iscriviti alla newsletter