Raramente, quando si pensa a una città dove passare il weekend, viene in mente Tirana. Eppure, la capitale albanese è una destinazione da inserire nel carnet di viaggio: è vicina, economica ed è ricca di luoghi da visitare. In poche altre parti del Vecchio Continente capita di vedere nel giro di qualche metro moschee, chiese cattoliche e templi ortodossi, edifici dell’epoca comunista e originali musei costruiti dentro a bunker sotterranei. A Tirana c’è tutto questo, insieme a una colorata street art, una gastronomia da leccarsi i baffi e un’ospitalità unica al mondo.
Una destinazione alternativa
La capitale albanese è un mix unico di architetture, spesso contrastanti tra loro. Accanto a moderni grattacieli, che spuntano come funghi, si conservano ancora vivide tracce della vecchia anima urbana: casette basse, angoli suggestivi, piccoli forni dove signore dagli occhi dolci preparano byrek – le gustose torte salate farcite di spinaci, ricotta, zucchine o carne macinata – e mercati di frutta e verdura improvvisati agli angoli delle strade che spuntano tra costruzioni vertiginose. Non è facile cogliere l’essenza di questa città al primo sguardo, ma è una di quelle destinazioni dove viene voglia di tornare. Saranno il sole, le temperature miti, i colori o l’ospitalità degli albanesi, fatto sta che l’Albania è uno di quei paesi che resta dentro. E Tirana non è da meno.
Tirana città aperta
Quella di Scandeberg è la grande piazza centrale dedicata all’eroe albanese che, nel ‘400, frenò l’avanzata dell’impero ottomano verso l’Occidente. Sui suoi lati affacciano il Museo Nazionale – nelle cui sale è narrata la storia dell’Albania dalla preistoria ai giorni d’oggi -, la Torre dell’Orologio, il Teatro dell’Opera e la Moschea Et’hem Bey, uno dei più fini esempi di architettura ottomana del Paese. Mentre altrove il pluralismo religioso è un’utopia, in questa piccola nazione balcanica, a una manciata di chilometri dall’Italia, è realtà: qualche metro più in là, infatti, ecco la Cattedrale ortodossa, la Cattedrale cattolica di San Paolo e, infine, la nuova Moschea Namazgah, la più grande dei Balcani.
Tra colori e natura
Passeggiando per le strade della città, ci si imbatte in bellissimi murales che colorano le facciate degli edifici. Da sette anni, infatti, lo Street Art Festival di Tirana permette agli artisti locali e internazionali di esporre le loro migliori creazioni. La maggior parte delle opere sono concentrate nel Blloku. L’ex quartiere dell’intellighenzia comunista, allora interdetto alle persone comuni, è negli anni diventato l’area più trendy della capitale albanese. Brunch cafès, ristoranti di lusso e locali dove passare la serata a una manciata di metri dal Parku i Madh, il polmone verde della capitale albanese con boschi, sentieri e il lago artificiale, dove i local vengono per rilassarsi e trovare un po’ di pace lontani dal caos della città.
Un tuffo nella storia
Per un po’ di storia ecco il BunkArt2, un museo realizzato nel vecchio bunker del Ministero degli interni e dedicato agli anni della dittatura di Enver Hoxha. Per approfondire la conoscenza di quel periodo storico, vale la pena aggiungere anche altre due tappe all’itinerario di viaggio. La prima è la Casa delle Foglie, vincitrice nel 2020 del Premio Museo del Consiglio d’Europa, dedicata all’attività di spionaggio durante il regime. L’altra è BunkArt1, alle porte di Tirana: un gigantesco rifugio antiatomico che si sviluppa su sette piani sotto terra, nelle cui sale è narrata la storia dell’Albania dall’occupazione italiana fascista fino al comunismo. Non lontano dall’ingresso, la stazione della funivia Dajti Ekspress in 15 minuti conduce in cima al Monte Dajti. Durante il tragitto che conduce al parco nazionale, non consigliato a chi soffre di vertigini, le viste spaziano dalla città ai boschi fino ai laghi che circondano Tirana. Un’esperienza indimenticabile da fare in qualsiasi periodo dell’anno.
Dove mangiare
A Tirana c’è un’ampia scelta di strutture alberghiere adatte alle esigenze di ogni tipo di viaggiatore. Ecco tre indirizzi dove pernottare.
EOS Mezze Bar
Il menu di questo locale si basa sui tradizionali meze, piccoli piatti tipici della cucina balcanica rivisitati in chiave contemporanea. Tra le proposte di terra, mare e vegetariane, spiccano le melanzane ripiene di miele e salame piccante e le foglie di vite farcite con erbe aromatiche e riso, avvolte in carpaccio di spigola.
Brutal
Una cucina innovativa nella scena culinaria albanese. Tra i piatti d’autore, da provare la tomahawk in stile paella e la tartare di vitello con salsa kimchi. Il ristorante propone anche menu degustazione di 10 portate, in cui spiccano i ravioli all’aragosta e il filetto di pesce in salsa chimichurri e tobiko.
Padam
Piatti minuziosamente elaborati che sembrano piccole opere d’arte. Tra le creazioni più sorprendenti, l’uovo al tartufo in salsa di yogurt e broccoli e la trota di Tamara – un villaggio montano dell’Albania settentrionale – servita con crema di melanzane al forno e mele.
Dove dormire
A Tirana c’è un’ampia scelta di strutture alberghiere adatte alle esigenze di tutti i viaggiatori. Ecco tre indirizzi dove pernottare.
The Crown Tirana
Chi è alla ricerca di una sistemazione lussuosa, si può segnare questo boutique hotel che offre una vista incomparabile sulla moschea Namazgah. In loco ci sono anche una spa dove rilassarsi a fine giornata e un ristorante con un interessante menu à la carte.
Mulaj Hotel
Questo grazioso hotel ha numerosi punti di forza: è centralissimo, le camere sono spaziose, ben arredate e offrono splendide viste sulla capitale e sul verde. Il Mulaj Hotel, infatti, si trova proprio all’ingresso del Blloku, il quartiere della movida e dei ristoranti. La base ideale per un weekend di puro divertimento.
Roots Tirana
Roots Tirana propone tre appartamenti di design, ciascuno in grado di ospitare fino a quattro persone. Curati nei minimi dettagli e situati a pochi passi dalla centrale Piazza Scanderbeg, offrono ambienti moderni e confortevoli, impreziositi da elementi in legno e marmo e quadri che rievocano la vecchia Tirana. Una vera home away from home.