Nizza: alla scoperta della città segreta, tra la luce della perla della Côte d’Azur e il silenzio dell’Hôtel du Couvent

Nizza: alla scoperta della città segreta, tra la luce della perla della Côte d’Azur e il silenzio dell’Hôtel du Couvent

Itinerario tra storia ed eleganza senza tempo, per vivere il lato più autentico e nascosto della città.

Nice la belle, la chiamano, per gli eclettici palazzi moderni e l’armonia architettonica della Vieille Ville, il cuore antico, ma anche per la piacevolezza che regala un soggiorno, tra shopping di classe, musei, ottima cucina e ospitalità eccellente. Senza dimenticare il clima mite che fa del capoluogo della Costa Azzurra una meta perfetta tutto l’anno. Non a caso dal 2021, Nizza è entrata a far parte del Patrimonio mondiale dell’Unesco per aver inventato il turismo internazionale sulla Riviera francese già dal 1760.

Solare, accogliente e contemporanea, ha saputo rinnovarsi e riqualificare luoghi storici che oggi tornano a rivivere, come i vecchi Studios cinematografici della Victorine, dove il grande François Truffaut aveva girato la Nuit américaine (1973); la Gare du Sud, ex stazione ferroviaria, oggi scenografico spazio dove gustare cibo di strada, nel vivacissimo quartiere Libération; la Promenade du Paillon, la ‘colata verde’ che taglia l’intero centro per raggiungere il mare. E ancora, l’Hôtel du Couvent, ex convento francescano del XVII secolo arroccato sulla collina del quartiere Saint-François, ristrutturato grazie alla visione di Valéry Grégo, fondatore del Gruppo Perseus, collezione di hotel che include Les Roches Rouges e La Pigalle, che ha l’ambizione di ridefinire l’esperienza di viaggio di lusso, con un approccio più attento, raffinato e contemporaneo.

A spasso per la città, dal litorale, lungo la Prom’ fino in alto, nel cuore della Vieux Nice

Baciata dal Mediterraneo, Nizza si allunga sul litorale per sette chilometri lungo la Promenade des Anglais, o Prom’, come viene affettuosamente soprannominata, inventata un paio di secoli fa dai ricchi inglesi che raggiungevano la perla della Côte d’Azur per dimenticare la pioggia di Londra. La storia cittadina è custodita nella Villa Masséna, costruita nel 1898 come residenza di Victor Masséna, duca di Rivoli e principe di Essling, oggi trasformata in museo. Ad apprezzarla per la sua lumière, la luce che altrove non avevano saputo trovare, tanti artisti come Chagall, Dufy, Signac, Picasso, ma soprattutto Henri Matisse, che ne fece sua città elettiva, come racconta il Musée Matisse sopra la collina di Cimiez, scrigno di palazzi Belle Époque, con la collezione di 31 dipinti, 454 tra disegni e stampe, 38 collage e 57 sculture. Il Musée National Marc Chagall riunisce invece la più grande collezione pubblica del maestro russo naturalizzato francese, dove spiccano i 12 grande dipinti del Ciclo del messaggio biblico

Per una veduta d’insieme della città vale poi la pena salire (a piedi o in ascensore) sulla Collina del Castello: dai suoi 92 metri d’altezza si ammira l’infilata di palazzi dei quartieri Carré d’Or Musiciens con l’eclettica profusione di stili, dal Barocco all’Art Déco, al neogotico. A est, lo sguardo arriva alla punta di Rauba Capeu, superato il quale ci si ritrova davanti al porto marittimo incorniciato da un’infilata di superyacht e i tradizionali pointus, barche dei pescatori dipinte con colori vivaci. Per una passeggiata nella Nizza meno turistica ci si sposta alle spalle del Porto, nel quartiere Riquier per fermarsi nei locali di place du Pin, tra gli angoli più vivaci della città.
Nella Vieux Nice, la città vecchia, ci si perde nel dedalo di stradine colme di ristoranti, bistrot e botteghe. E poi nell’affollato mercato di Cours Saleya con le bancarelle multicolori di fiori, frutta, verdura, souvenir e prodotti tipici. Nell’intricato groviglio di vicoli, le locande tipiche offrono specialità di cucina nizzarda a base di socca (farinata di ceci) e pissaladière (focaccia rivestita da cipolle cotte), il profumo di cibo si mescola all’aroma di bouganville in fiore, mentre i panni stesi al sole raccontano storie antiche. 

Hôtel du Couvent, il segreto nascosto che domina la Vieille Villeil cuore antico di Nizza

Esiste poi un’altra Nizza, segreta, raccolta, quasi sospesa nel tempo. È quella che si scopre quando si apre il portone in legno dell’Hôtel du Couvent, a Luxury Collection Hotel, ex convento costruito dalle Clarisse dell’Ordine di Santa Chiara nel 1604, in posizione dominante sulla città antica. E il tempo, lì dentro, smette davvero di correre. Appena varcata la soglia, il vociare del mercato si fa eco lontano, le pietre antiche parlano sottovoce, i soffitti a volta sussurrano memorie di un passato monastico e austero.

È passato poco più di un anno dall’inaugurazione, nel giugno 2024, dopo dieci anni di lavori, un’opera di restauro imponente, il sogno diventato realtà del visionario Valéry Grégo, architetto e imprenditore rivoluzionario. Rimase talmente incantato dal monastero delle clarisse, poi occupato dai Visitandini dall’inizio dell’Ottocento fino ai primi anni Ottanta, che decise di trasformarlo in hotel dal lusso contemplativo. Per restituire l’atmosfera originaria votata all’introspezione, Grégo ha coinvolto lo Studio Mumbai e lo Studio Méditerranée per l’architettura, Festen Architecture per l’interior design, che hanno lavorato in sinergia restaurando i quattro edifici del convento nel rispetto delle caratteristiche originali e utilizzando risorse locali. 

Le antiche celle sono diventate così 88 camere e suite sobrie ed essenziali, non hanno numeri ma nomi ispirati alla natura e alla spiritualità. I colori sono tenui, terrosi, caldi come la luce che filtra dai grandi finestroni affacciati sulla città vecchia e sul blu sfacciato della Costa Azzurra. Alcune camere conservano ancora i lavabi originali in pietra, piccole nicchie e scaffali scolpiti nelle pareti, come reliquie di una semplicità antica. Ogni stanza è impreziosita da quadri, sculture, libri sulla vita monastica, arredi su misura e pezzi d’antiquariato d’epoca, provenienti dall’Italia, dalla Spagna o dalla Francia. 

Negli ambienti interni, arredati con stile e garbo, trova spazio la biblioteca dedicata al movimento artistico “École de Nice” e sono tornate di nuovo in attività, aperte anche al pubblico esterno, l’antica erboristeria utilizzata dalle religiose, dove l’erborista locale Gregory Unrein di Nice Organic fornisce agli ospiti consigli personalizzati e rimedi su misura, e la boulangerie che sforna pane fresco ogni giorno. Un sabato al mese, inoltre, nella piazza Cour des Orangers dell’hotel prende vita un mercato che segue il ritmo delle stagioni, riunendo i migliori artigiani e produttori locali, dove ospiti e nizzardi possono acquistare frutta, formaggi e ceramiche fatte a mano. Arrivano direttamente dalla fattoria (gli ospiti possono andare per visite, cene o laboratori gastronomici) di proprietà dell’hotel a Touët-sur-Var, nell’entroterra di Nizza, le materie prime utilizzate per i piatti da gustare a pranzo nei tavoli apparecchiati sotto il pegolato de La Guinguette o nel suggestivo cortile de Le Restaurant du Couvent, il ristorante principale, dove la sera ci si siede nel grande table d’hôtes conviviale. La carta propone sapori autentici e locali, da accompagnare a una selezione di piccole etichette della zona, spicca la ricercatezza e la stagionalità degli ingredienti, si ordinano le specialità nizzardi come la ricciola cruda, i Barbajuans de la Roya e gli gnocchi al pistou. Dal mercoledì alla domenica vale la pena trascorrere una serata a Le Bistrot des Serruries, caratteristica insegna parte dell’hotel a cui si accede dall’esterno.

Ogni aspetto e angolo del convento è in perfetta armonia con la rigogliosa natura circostante: 8.000 metri quadrati di giardini terrazzati, con tanto di orto biologico, modellati da Tom-Stuart Smith, paesaggista, e James Basson di Scape Design. È il rifugio perfetto dai clamori della città, che si ammira dall’alto, in posizione privilegiata, nella piscina panoramica riscaldata. Nel giardino delle erbe officinali, un tempo curato dai frati, si passeggia tra lavanda, verbena, rosmarino. In sottofondo, il ronzio delle api e il suono lento di una fontana. La piscina coperta è invece scavata nella roccia, all’interno della spa ricavata nelle vecchie cantine e ispirata alle antiche terme romane, divisa tra tepidarium, caldarium e frigidarium.
All’alba Nizza si risveglia piano e le prime luci dorate sfiorano i tetti rossi e i campanili della città. Dalla terrazza dell’Hôtel du Couvent il panorama è puro incanto: da quassù, non è più la città del turismo e del clamore, ma un luogo intimo, sacro, silenzioso. Come una preghiera. Come un segreto da custodire.

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