Una giornata a Lisbona, per iniziare nel migliore dei modi, non può che aprirsi con un pasteis de nata appena sfornato. Trovarsi nella capitale portoghese e non assaggiare il suo dolce tradizionale, un pasticcino di pasta sfoglia ripieno di crema, sarebbe un vero peccato. E la fila che vi attenderà da Pastéis de Belém, pasticceria nell’omonimo quartiere che può vantare la ricetta originale, senza dubbio vale tutta: lo capirete quando arriverà il momento di addentare questa delizia servita ancora calda.

Appagati da tanta bontà, l’occasione è perfetta per proseguire lungo la panoramica Avenida Brasília che costeggia il fiume Tago – passando sotto l’affascinante Torre de Belèm, patrimonio dell’Umanità Unesco – in direzione di Cascais. In mezz’ora di macchina si arriva in quella che, a ben ragione, è una delle mete balneari preferite dai lisboêtas; a proposito, per i più sportivi (o magari per chi avesse esagerato con i pasteis) da Lisbona è possibile raggiungerla anche in bicicletta pedalando in sicurezza sul lungomare. Lungomare, o meglio, oceano. Si perché qui si è al cospetto dell’Atlantico che, con il suo vento costante e le onde impetuose, regala le condizioni ideali per gli appassionati di surf e kitesurf. Solo sei chilometri più a nord di Cascais si trova il loro paradiso, Praia do Guincho, e seduti comodamente a bordo di un Defender d’epoca, dal finestrino se ne possono ammirare le gesta durante un’escursione in 4×4 con Naturway – tour operator con base a Lisbona che organizza gite “adventure” nei dintorni della capitale. Proprio uno degli itinerari proposti porta alla scoperta di Cascais e delle spiagge che si incontrano proseguendo in direzione Ericeira, altra mecca per gli sport acquatici adrenalinici.

Nel frattempo, durante il tragitto, merita una sosta fotografica Cabo da Roca, non un promontorio qualsiasi: si tratta infatti del punto più occidentale dell’Europa continentale che, nelle giornate di foschia, assume un aspetto quasi misterioso. Raggiunta la cima – a 140 metri sul livello del mare – si apre un panorama in cui la natura sfodera tutta la sua grandiosità: colossali falesie a strapiombo su un Atlantico che sembra perdersi all’infinito. Anche l’uomo qui ha fatto la sua parte, perché a rendere ancora più suggestiva l’atmosfera c’è un faro (il secondo più antico del Portogallo) risalente al 1762 e attivo ancora oggi.
Dalle onde violente dell’oceano che sbattono sulle scogliere a scenari più bucolici, tra querce, pini, eucalipti e felci che crescono rigogliosi grazie al clima fresco e umido: il panorama cambia in pochi minuti durante l’esplorazione del selvaggio Parque Natural de Sintra-Cascais, meraviglia nei dintorni di Lisbona. Ancora una ventina di chilometri, attraversando verso est questo enorme polmone verde di quasi 150 chilometri quadrati, e si arriva a Sintra: deliziosa cittadina tutelata dall’Unesco. Suoi estimatori d’eccellenza sono stati poeti come Lord Byron, che la soprannominò “il giardino dell’Eden”, e la famiglia reale portoghese che la scelse come meta di residenza estiva. Ancora oggi la sua bellezza – un insieme armonioso di case dalle tinte pastello, viottoli acciottolati che si inerpicano, tanto verde a colorare il paesaggio e l’inconfondibile Palácio Nacional de Sintra dai comignoli a forma di cono – è molto apprezzata, non a caso durante il giorno è particolarmente affollata dai turisti (di sera, invece, si svuota quasi del tutto). Questo anche perché è molto facile raggiungerla dal centro di Lisbona: bastano appena 45 minuti di treno, senza cambi.

Ma prima di ripartire, una tappa gastronomica allo storico Café Paris vi permetterà di provare due dolcetti tipici di Sintra: i queijadas (con ripieno di formaggio fresco, uova e cannella) e i travesseiros (con crema, mandorle e cannella). Ancora mezz’ora di macchina e, dalle profumate note di vaniglia, si torna all’odore del mare: destinazione il villaggio di pescatori di Ericeira. Tavola da surf sotto braccio, dirigetevi verso gli spot di Pedra Branca, Coxos e Ribeira d’Ilhas; se invece cercate solo relax e un bagno rinfrescante, allora Praia dos Pescadores è quello che fa per voi.

Relax all’ennesima potenza, lo troverete anche da Immerso: albergo 5 stelle (il primo ad Ericeira) con 37 camere moderne e una spa che propone una serie di trattamenti a tema come il Surfers Unwinding Massage, con olio di semi di canapa, e il Waves and Cliffs – a base di argilla grigia – oltre a corsi di yoga e uscite in e-bike. Questo boutique hotel di recente apertura, dallo stile contemporaneo e l’anima green, ospita anche una bella piscina panoramica e due ristoranti che portano la firma del pluripremiato chef Alexandre Silva con una cucina a chilometro 0: Emme ed Emme on Fire, pop-up restaurant con brace e forno a legna per pranzi (panoramici) all’aperto nei mesi estivi.

Sport, benessere ed enogastronomia sì, ma anche storia e cultura. Offre di tutto un po’ questo angolo di Portogallo ed ecco che a Mafra – appena una quindicina di chilometri da Immerso – si può visitare lo splendido Palácio Nacional de Mafra, Patrimonio Unesco: un mastodontico edificio barocco da ben 40.000 metri quadrati (e 1200 camere) fatto costruire da re João V nel 1717. Residenza reale, convento francescano e addirittura caserma militare – prima con l’invasione francese del 1807 e, un anno dopo, con l’occupazione inglese – le testimonianze del suo corso travagliato sono ben visibili camminando nei lunghissimi corridoi dove si incontrano celle dei monaci, un’infermeria, l’antica cucina, sale affrescate (ci sono quella del trono, dei trofei di caccia, della musica, del gioco, solo per citarne alcune) e una preziosa biblioteca che custodisce 40.000 volumi. Quest’ultima al momento è chiusa per ristrutturazione.

Se già nostalgici di questa atmosfera solenne ed elegante, non preoccupatevi: al vostro rientro a Lisbona ne potrete respirare ancora nel settecentesco Palácio Chiado, impreziosito da stucchi e affreschi, che accoglie nelle sue sale – una delle quali si può riservare in esclusiva, per una cena come in un salotto di casa – un ristorante con piatti di pesce e di carne (tra i più pregiati la Picanha di Wagyu), un cocktail bar e una sala da ballo con dj set nei fine settimana. Lo stesso si può dire del 5 stelle Verride Palácio de Santa Catarina, angolo di pace nel quartiere Chiado distante neanche dieci minuti a piedi dal più turistico Bairro Alto: fascino d’antan ma comfort e lusso contemporaneo per questo boutique hotel da 18 camere in una residenza storica. All’ultimo piano c’è anche una terrazza panoramica dove fermarsi per un romantico aperitivo con tramonto sul Tago. E proprio dal tramonto in poi, la capitale portoghese si anima con una vivace vita notturna accesa da bar e locali in stile hipster: il non plus ultra è LX Factory, ex complesso industriale oggi pieno di negozi vintage, atelier di artisti, birrerie e un ostello modaiolo con tanto di rooftop. Ma ricordatevi sempre che non è Lisbona senza una serata di fado. Le note malinconiche di questa tradizionale musica popolare si possono ascoltare in una delle tante casas de fado nel centro città: storica è O Faia, fondata nel 1947, che organizza spettacoli tutti i giorni.

Per quanto riguarda la scena gastronomica di Lisbona, questa può dirsi sempre più in fermento tra proposte di cucina portoghese in chiave attuale – da provare gli ottimi Versículo D’Ofaia al Bairro Alto, elegante ma senza fronzoli, oppure Pap’Açôrda (cucina e location molto curati) all’interno del Time Out Market Lisboa a Cais do Sodré – e classici della tradizione come D’Bacalhau al Parque das Nações, dove lo chef Júlio Fernandes fa incetta di premi e riconoscimenti per le sue proposte a base di baccalà. Dopo aver fatto il pieno di croquetes e assaggiato le sue varie versioni di sformato (uno su tutti, il Bacalhau à Chef Julio con panna e spinaci), vale la pena fare una passeggiata nei dintorni. Sì perché la zona che ospitò l’Expo ’98 offre uno spaccato di Lisbona diverso dalle solite rotte turistiche: un’area residenziale molto tranquilla, dove passeggiare nel verde a bordo fiume e vivere un assaggio di vita local.

Opere d’arte disseminate per le sue strade, architettura d’autore (la Estação do Oriente – futuristica stazione dei treni in vetro e acciaio – è stata progettata da Calatrava), ex padiglioni riconvertiti in musei e sale concerti, uno dei più grandi acquari d’Europa, l’Oceanário, laghetti, palme e giardini: il Parque das Nações sembra quasi una micro città a sé. Da ammirare anche dall’alto, a 30 metri da terra, facendo un giro panoramico a bordo della Telecabina Lisboa che sorvola per una decina di minuti l’estuario del Tago e questo moderno quartiere nella parte nord-orientale della capitale portoghese.

Per proseguire sulla rotta di una Lisbona (e dintorni) insolita, non mancate di fare una visita al Tagus Estuary Birdwatching and Conservation Area – area protetta di 70 ettari nella Riserva Naturale dell’Estuario del Tejo, a mezz’ora di macchina dal centro città (è raggiungibile anche in treno, con fermata alla stazione di Vila Franca) – che offre visite guidate di birdwatching con biologi, mostre a tema e una serie di programmi educativi rivolti ai bambini. Per chi volesse esplorarla in autonomia, è possibile girare in bicicletta lungo i suoi sentieri incontrando anche lontre, lepri, tassi e furetti. E che dire di barbagianni – qui si trova il punto d’Europa dove è più facile ammirare questi affascinanti rapaci notturni e l’inverno sarà la stagione migliore per farlo – e fenicotteri rosa: avreste mai pensato di poterli incrociare in un weekend a Lisbona? Insolita e sorprendente.