Come rifiutare il cambio di posto in volo evitando conflitti

Come rifiutare il cambio di posto in volo evitando conflitti

Non sei obbligato a spostarti: la guida di un esperto per dire “no” senza creare tensioni.
Cambio posto in aereo
Sedute in aereo. Foto di Darya Komarova/Shutterstock

Quest’anno si è registrato un aumento di persone accusate di insensibilità per aver rifiutato di cambiare posto durante un volo, spesso perché non volevano cedere il proprio spazio a un genitore o a un altro familiare. Ma, come ha sottolineato Travel + Leisure Us, non è sbagliato tenere il punto e occupare la seduta per cui si è pagato. Tuttavia, anche sapendo di essere nel giusto, sia legalmente che moralmente, non è sempre facile gestire la pressione.

Per approfondire l’argomento e capire come rispondere sul momento, T+L Us ha intervistato Emily Skinner, esperta di risoluzione dei conflitti, che ha spiegato come queste situazioni possano degenerare, cosa fare quando il rifuto non viene accettato e come comportarsi se si viene ripresi in video. Ci auguriamo che tu non debba mai affrontare persone sgradevoli o insistenti in merito a una richiesta di cambio posto. Ma, se dovesse accadere, ecco cosa è utile sapere.

Come gestisci i conflitti

È impossibile prevedere che tipo di persone incontrerai in viaggio. Skinner afferma che il primo passo per risolvere un conflitto è conoscere le proprie reazioni. Prima ancora di imbarcarti, pensa a come hai risposto in passato quando ti è stato chiesto di fare qualcosa che non volevi fare. «Questa consapevolezza ti permette di prepararti adeguatamente ad affrontare i conflitti, aumentando le probabilità di risolverli con successo», spiega Skinner. «In questo modo, sai riconoscere cosa potrebbe scatenare una tua reazione, anche prima di salire sull’aereo o di trovarti in una situazione difficile».

Prenditi un momento per riflettere su come ti comporti in situazioni di stress. «Molto spesso possiamo essere passivi e accettare tutto», osserva Skinner. Oppure possiamo adottare un atteggiamento assertivo, cioè «sapere quali sono i nostri limiti e cosa vogliamo». Avere consapevolezza del proprio modo di reagire aiuta a gestire meglio le emozioni quando ci si trova in situazioni stressanti.

Se qualcuno inizia a urlarti contro perché hai rifiutato di cedere il tuo posto finestrino per una seduta centrale dieci file più indietro, ti verrà voglia di rispondere urlando? Oppure ti bloccherai? «Individua i tuoi trigger, ciòè cosa può farti reagire in modo impulsivo. Impara a riconoscere qual è il limite oltre il quale inizi a sentirti sopraffatto», aggiunge Skinner. «Più riconosci i tuoi trigger e percepisci la presenza di situazioni stressanti intorno a te, più sarai in grado di controllare il tuo corpo e le tue reazioni».

Prova a distendere l’atmosfera

Se rifiuti il cambio posto dopo che qualcuno te lo ha chiesto, e quella persona non si limita a rispondere con un «Ok, va bene» e se ne va, potrebbe essere necessario adottare alcune strategie per stemperare la tensione. «Un modo efficace è mostrare di aver ascoltato e compreso la richiesta, spiegando però con fermezza che avevi già previsto di occupare quella sistemazione e preferisci restare lì», spiega Skinner.

Se questa motivazione non funziona, allora è il momento di tirarsi indietro. «Soprattutto in uno spazio ristretto come un aereo, penso sia importante evitare che la tensione aumenti», evidenzia Skinner. «Se continuano a insistere, è il momento di chiamare un assistente di volo perché, a quel punto, stanno semplicemente cercando di prevaricarti».

Non è tuo compito gestire la situazione

Quando qualcuno ti provoca, cercare di risolvere la questione da solo non ti compete e potrebbe addirittura peggiorare le cose. «Non è tuo compito gestire il disagio che la tua decisione può provocare in chi ti chiede di cambiare posto», spiega Skinner che poi consiglia: «Chiama un assistente di volo. Fa parte del loro lavoro gestire le aspettative e le esigenze dei passeggeri». «Sii deciso nella tua scelta. Se le cose dovessero peggiorare, non esitare a chiedere il loro supporto».

Mantieni la calma, anche se vieni filmato

Una delle caratteristiche dei conflitti pubblici di oggi è che spesso vengono filmati. Se ti dovesse capitare, Skinner sottolinea l’importanza di mantenere la calma, anche quando ti metti sulla difensiva. «Tutto sta nel gestire i tuoi trigger personali, perché anche solo percepire ciò che accade intorno può farti sentire il bisogno di difenderti, giusto?» domanda Skinner, aggiungendo che, quando compare una telecamera, «è molto facile entrare in modalità lotta o fuga».

La strategia migliore è rispondere in modo molto pacato e distaccato, coinvolgendoti il meno possibile, o per nulla. «Puoi confermare con fermezza la tua decisione usando frasi come: “Capisco che la mia decisione non ti piaccia”, oppure “So che non sei contento” o “So che può essere difficile, ma possiamo aspettare l’assistente di volo”». «Per quanto riguarda le riprese, l’unica cosa su cui devi essere chiaro è: non autorizzo a filmarmi, e devi dirlo», incalza Skinner. «Meno ti coinvolgi meglio è, perché stanno cercando di metterti sotto pressione. La loro resistenza ad accettare la tua decisione riguarda più loro che te. Stanno solo cercando di intimidire».

Il conflitto non è sempre antagonista

Quando la maggior parte delle persone pensa a una circostanza imbarazzante tra chi chiede di scambiare il posto e chi rifiuta, immagina spesso uno scenario rumoroso o aggressivo. Tuttavia, la pressione può essere più sottile, fatta di sensi di colpa o suppliche. A volte c’è una ragione legittima per cui qualcuno vuole sedersi accanto al proprio compagno di viaggio. Ma se non vuoi spostarti dal tuo posto assegnato, non è comunque tua responsabilità risolvere la questione per loro.

«È importante ricordare che entrambe le esigenze possono coesistere», rimarca Skinner. «Loro hanno delle necessità, ma anche le tue sono altrettanto valide. Hai scelto il tuo posto e vuoi restare lì o semplicemente non vuoi spostarti. Non devi nemmeno spiegare il perché». Non è necessario giustificarsi o fornire motivazioni per per dire di no. «Puoi essere compassionevole riconoscendo che la circostanza può essere difficile o scomoda per l’altro, ma al tempo stesso chiarire che intendi restare nel tuo posto».

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