Le crociere sono spesso associate al relax, al comfort e a un servizio impeccabile. Ma sempre più viaggiatori stanno scoprendo un altro loro grande punto di forza: l’accessibilità. Eccolo spiegato in 5 motivi.
Il fattore comfort
«Viaggiare in nave spesso elimina i grattacapi logistici», afferma Rob Clabbers, consulente di viaggio riconosciuto da T+L e fondatore e presidente di Q Cruise & Travel. «Il personale delle navi è generalmente molto più preparato di quello di un tipico hotel», afferma Clabbers, che lavora nel settore da oltre 17 anni e ha partecipato a più di 140 crociere e spedizioni. Ricorda di aver visto i membri dell’equipaggio trasportare un ospite, su una sedia a rotelle, su e giù da una nave. «Non garantiscono che sarà sempre disponibile, ma questo dà un’idea di quanto siano pronti ad assistere».
Accesso più facile
Molte compagnie, tra cui Cunard, Regent Seven Seas Cruises, Royal Caribbean International e Silversea, hanno progettato escursioni a terra pensate per le persone con difficoltà motorie: un tour su sedia a rotelle della montuosa Santa Lucia, ad esempio, o delle cascate e dei fiordi in Islanda. Viking, invece, ha varato due navi da spedizione, Viking Octantis e Viking Polaris, che hanno dei servizi accessibili come un comodo “hangar” interno dove gli ospiti possono salire su piccole imbarcazioni per effettuare tour ravvicinati in Antartide e in altri luoghi.
Un viaggio autonomo
«A volte – dice Clabbers – il punto di forza è stare sulla nave». Questo è certamente vero per le traversate atlantiche a bordo della Queen Mary 2 di Cunard, ad esempio, con le sue crociere di sette notti senza scali. Le crociere sulle vie d’acqua europee possono essere un’opzione comoda anche per chi ha una mobilità limitata. «Potreste stare seduti sulle nostre navi tutto il giorno e vedere tutto ciò che c’è da vedere, dato che tutti i villaggi sono proprio sulle rive», dice Marilyn Conroy, dirigente di Riviera River Cruises.
Per tutti
Le compagnie di crociera tengono conto delle esigenze di chi vive con disturbi dello spettro autistico, sindrome di Down e altre difficoltà di sviluppo. «Abbiamo persone con disabilità a guidare il nostro impegno», afferma Ron Pettit, dirigente di Royal Caribbean incaricato di migliorare l’accessibilità. Di recente per la flotta di 29 navi hanno aggiunto il check–in prioritario per le persone con esigenze speciali e viaggi designati come «Autismo sui mari», con personale appositamente formato. «Cerchiamo di essere semplici e tranquilli», afferma Pettit. «Vogliamo che questi viaggiatori si concentrino sulla vacanza».
Ristorazione inclusiva
La maggior parte delle compagnie s’impegna ad accogliere con cortesia le esigenze dietetiche speciali. «Ogni volta che un ospite ci comunica una necessità, la inseriamo nel sistema della nave», afferma Koray Savas, vicepresidente di Explora Journeys. «Se, ad esempio, una persona celiaca avverte l’equipaggio, la nota viene trasmessa alla cambusa, ai server di tutti i ristoranti e agli addetti alle pulizie, che sapranno di non dover lasciare in stanza dolciumi contenenti glutine». Altre compagnie adottano un approccio simile. «Quando si tratta di esigenze dietetiche, non c’è nulla che non possiamo fare», afferma Bernie Leypold, dirigente di Crystal.