La maggior parte dei turisti in visita a Singapore si lascia incantare dalle sue attrazione più iconiche, come i Gardens by the Bay o le bancarelle di street food premiate dalla Guida Michelin. Ma chi si spinge nell’angolo sud-occidentale dell’isola, scopre un volto più eccentrico e sorprendente della Lion City.
L’Hell’s Museum, situato all’interno dell’Haw Par Villa, non è la solita trappola per turisti. Considerato il primo museo al mondo interamente dedicato alla morte e all’aldilà, si estende su oltre 3.700 metri quadrati all’interno dei Tiger Balm Gardens, uno storico parco cittadino. Il complesso fu costruito nel 1937 dai fratelli Aw Boon Haw e Aw Boon Par, i fondatori del celebre unguento Tiger Balm. Il parco tematico, che si sviluppa su 8,5 ettari, ospita oltre 1.000 statue e 150 diorami. Il suo obiettivo originario? Insegnare ai bambini miti e leggende della tradizione cinese, attraversi rappresentazioni visive vivide e spesso sorprendenti.
«Oltre alle scene grafiche, i diorami parlano fondamentalmente di giustizia karmica e rispetto filiale», spiega Wei. «Ogni punizione è collegata a una trasgressione specifica — dal mentire al mancare di rispetto agli anziani. È una rappresentazione visiva del principio secondo cui ogni azioni ha una conseguenze». Per generazioni, visitare Haw Par Villa è stato un vero e proprio rito di passaggio a Singapore. «Fare foto con le statue kitsch era la nostra versione di Mickey Mouse», racconta Wei sottolineando come il parco continui a suscitare reazioni diverse a secondo dell’età dei visitatori. I più giovani — insieme agli appassionati di ghost hunting — vedono le famigerate Dieci Corti dell’Inferno una curiosa e macabra attrazione turistica. I visitatori più anziani, invece, vi leggono invece un richiamo al passato e provano per questo luogo un senso di profonda nostalgia.
«Alla base, l’Haw Par Villa è stato un dono alla comunità da parte dei fratelli Aw», rivela Toh Thiam Wei, storyteller di Indie Singapore tours, che ha seguito l’evoluzione del sito nel corso dei decenni. «Volevano creare uno spazio capace di trasmettere valori e mitologia tradizionale cinese in modo vivido e indimenticabile. Per loro, l’intero parco era come un libro di testo, ma in formato spettacolare».
Sebbene l’Haw Par Villa sia stato concepito originariamente negli anni Trenta, il parco subì gravi danni durante la Seconda guerra mondiale e fu ricostruito solo negli anni Cinquanta. Negli anni Ottanta, la città di Singapore investì ingenti risorse per modernizzare l’intero complesso, cercando di preservarne l’identità unica. Un tempo, le dieci Corti dell’Inferno si trovavano all’interno del ventre di un gigantesco drago: i visitatori salivano a bordo di piccole barche e attraversavano inquietanti scene dell’oltretomba lungo un percorso narrativo immersivo. Oggi, l’attrazione è ospitata in un ambiente completamente climatizzato, e anche il suo messaggio si è evoluto.
Il valore del parco
Quello che un tempo serviva a spaventare i bambini e indurli a comportarsi bene, è oggi diventato un percorso immersivo che invita a riflettere su come le diverse culture interpretano la morte e l’aldilà. Il museo, come riporta Travel + Leisure Us, accompagna i visitatori in un viaggio attraverso le credenze legate al trapasso nelle principali religioni del mondo, tra cui Buddismo, Induismo, Cristianesimo, Islam e altre ancora. Il percorso si conclude con le Dieci Corti dell’Inferno, secondo la tradizione buddista cinese. Qui, diorami surreali tinti di rosso sangue, illustrano con crudezza le punizioni inflitte ai peccatori nell’aldilà, offrendo una rappresentazione visiva potente e disturbante del concetto di giustizia karmica.
Per Toh, ciò che dà continuità e significato all’Haw Par Villa oggi è il suo messaggio intramontabile. «Rimane fedele ai diorami principali che raccontano storie dal valore universale. E resta proprio perché riesce a contestualizzarli nel presente», spiega Wei. «Inquadrare tutto come una conversazione sulla morte è stata, secondo me, una mossa brillante». Mentre i pullman turistici fanno tappa davanti al Marina Bay Sands, Haw Par Villa propone un’esperienza riflessiva, capace di rivelare un lato diverso e spesso trascurato della Lion City.