Oltre il lusso. In viaggio con Andrea Vetrano

Oltre il lusso. In viaggio con Andrea Vetrano

Cosa rende memorabile un luogo e che cosa distingue chi sa davvero raccontarlo? L'influencer siciliano ci svela il dietro le quinte del suo mestiere.
Andrea Vetrano, Mykonos Riviera
Andrea Vetrano, Mykonos Riviera

Mostrare hotel e destinazioni sui social oggi significa trasmettere emozioni, non solo descrivere luoghi. Ne ho parlato con Andrea Vetrano, content creator specializzato in viaggi di lusso. Con oltre un milione di follower su Instagram e una reputazione consolidata nel settore, è diventato un punto di riferimento per giramondo in cerca di esperienze autentiche ed esclusive. L’ho incontrato sulla spiaggia di Agrari, a Mykonos, e mentre sorseggiavo uno smoothie a base di yogurt greco e frutta di stagione, mi ha aperto le porte del suo mondo fatto di scenari da sogno e collaborazioni internazionali.

«È bellissimo qui» — ha commentato con spontaneità riferendosi al beach club del Myconian Sunrise, l’hotel dove alloggiavo. La sua osservazione mi ha spinta a riflettere: cosa rende davvero “bello” un luogo agli occhi di chi ha soggiornato nei templi dell’hospitality internazionale? Dai Four Seasons ai resort Bvlgari, passando per gli hotel Armani fino alle proprietà del gruppo Mandarin Oriental, Andrea li ha vissuti e raccontati attraverso i suoi scatti. Durante la nostra chiacchierata, mi sono resa conto che, entrambi, abbiamo iniziato a viaggiare spinti dal desiderio di andare oltre i confini della realtà in cui siamo cresciuti. Milano la mia, Catania la sua. Da lì è nata una conversazione informale che ha toccato i temi chiave dell’ospitalità di alta gamma: dalla definizione contemporanea di lusso alla sostenibilità, dalle nuove tendenze del turismo al ruolo sempre più centrale dei social media nella narrazione del viaggio.

Secondo te, cosa definisce il lusso in un viaggio?

«Ho visitato tantissime strutture e, con il tempo, ho notato come il concetto di lusso sia cambiato: se prima si puntava sul mostrare marmi pregiati e materiali costosi, oggi l’attenzione è rivolta a offrire esperienze di soggiorno autentiche e il più possibile tailor made. Il focus non è solo sulla bellezza estetica ma sulle persone, sul loro lato più umano».

Quando entri in un hotel a cinque stelle, cosa ti colpisce subito? C’è un particolare che per te è un segnale inequivocabile di qualità?

Museo di Arte Islamica (MIA), Doha

«Per me l’accoglienza è fondamentale. Si percepisce subito, entrando in una struttura, la cura dei dettagli: è proprio questa attenzione a fare la differenza. Si distingue immediatamente un luogo pensato per farti sentire realmente accolto da uno privo di personalità e calore. Subito dopo viene il comfort della camera: l’ampiezza degli spazi, l’attenzione alla disposizione degli arredi e la cura dei piccoli dettagli — come la possibilità di scegliere tra diverse tipologie di cuscini. Ormai, sempre più spesso, gli alberghi propongono un vero e proprio menu dei cuscini. E poi, naturalmente, il letto. Deve essere comodo, accogliente».

Un esempio di welcome che ti ha colpito?

Four Seasons Resort Seychelles

«Ricordo ancora l’accoglienza al The Chedi Andermatt, in Svizzera: sono stato omaggiato con un drink di benvenuto e asciugamani morbidi e profumati per rinfrescarmi le mani. Un altro benvenuto memorabile l’ho ricevuto al Bvlgari Hotel Tokyo: all’ingresso mi hanno deliziato con bevande locali accompagnate da una selezione di biscottini tradizionali. Ho apprezzato molto anche il Four Seasons Resort Seychelles dove, al mio arrivo, mi attendeva dell’acqua di cocco fresca».

Quanto è importante la sostenibilità nel turismo di lusso? Hai notato una diversa sensibilità anche da parte del pubblico?

«La sostenibilità sta diventando un tema sempre più centrale, perché oggi c’è una consapevolezza diffusa su ciò che sta accadendo. E il lusso non può prescindere da questo: offrire esperienze di soggiorno sostenibili significa far percepire agli ospiti che ogni dettaglio è pensato nel rispetto dell’ambiente. Un esempio concreto sono le destinazioni Six Senses — tra tutte la struttura di Kyoto, in Giappone, è quella che mi ha colpito di più — dove tutto è pensato in ottica ecologica: dalle cannucce allo spazzolino in bambù, dal dentifricio al kit di bellezza. Ma anche il gruppo Soneva alle Maldive rappresenta un modello virtuoso con un sistema di riciclo e riutilizzo gestito localmente. In Italia, invece, è un tema che fatica ancora a emergere. Piano piano, spero riusciremo ad allinearci anche noi».

Come cambia la tua esperienza quando sei ospite in una struttura nei panni di influencer rispetto a quando sei un normale cliente?

«In effetti ci sono delle differenze. Chi mi ospita è consapevole del mio ruolo di “ambassador” o promotore della struttura. Questo porta naturalmente lo staff a impegnarsi al massimo per offrire un’accoglienza perfetta, invitandomi a vivere in prima persona ogni esperienza o servizio. È un modo per trasmettere l’essenza del luogo, affinché io possa raccontarla con autenticità e consapevolezza. Insomma, cercano di farmi esplorare, fotografare e comprendere ogni sfumatura della realtà. Va detto però che negli hotel cinque stelle lusso, il servizio è quasi sempre impeccabile per tutti i clienti. Prima di consigliare una destinazione attraverso i miei canali, presto molta attenzione al modo in cui vengono trattate le persone».

Quali sono i tuoi cinque posti del cuore che consiglieresti ai nostri lettori?

Andrea Vetrano
Lago di Como

«Sono scelte molto personali: non dipendono dalla bellezza del luogo in sé, ma da come ciascuno di noi si sente in quel posto in un determinato momento. Tra le strutture che mi hanno lasciato un ricordo indelebile c’è, innanzitutto, l’Hotel Passalacqua sul Lago di Como. Seguono il Grand-Hôtel du Cap-Ferrat, A Four Seasons Hotel, nel sud della Francia, i resort Soneva Jani e Patina alle Maldive e il Bvlgari Hotel di Tokyo».

E come destinazioni?

Royal Malewane, safari lodge Kruger National Park
Royal Malewane, safari lodge Kruger National Park

«Assolutamente il Sudafrica, per i suoi paesaggi e per la magia di Città del Capo e del Kruger National Park. Poi le Maldive, a cui personalmente sono molto legato. Anche le Seychelles e l’Indonesia meritano, soprattutto Bali e in particolare la zona di Ubud. Non può ovviamente mancare la mia Sicilia. Tra le mete sempre più di tendenza figurano sicuramente la Grecia e la Spagna: a Maiorca, ad esempio, stanno aprendo ristoranti e strutture di alto livello, come il Four Seasons Resort Mallorca at Formentor, oltre a brand che combinano cene e spettacoli dal vivo».

A proposito di tendenze, cosa ne pensi del boom che sta vivendo l’Arabia Saudita?

«Stanno investendo molto in strutture di lusso e nei trasporti di alto livello. In Medio Oriente l’imprenditoria corre a ritmi vertiginosi rispetto all’Occidente: dispongono di budget importanti e di una forte volontà di mostrare al mondo le bellezze che il territorio ha da offrire. In Arabia Saudita, ad esempio, sorgono continuamente nuovi resort, pensati per competere con destinazioni come le Maldive».

E, secondo te, regge il confronto con le Maldive?

Andrea Avetrano, Four Seasons Maldives Private Island at Voavah
Four Seasons Maldives Private Island at Voavah

«La differenza la fa il fattore umano: alle Maldive le persone sono davvero speciali. Ti accolgono con un sorriso difficile da dimenticare. L’ospitalità è parte della loro cultura, quasi come se l’avessero nel DNA, proprio come i giapponesi».

Veniamo ai social media. Cosa funziona davvero oggi sulle principali piattaforme? Quali sono i format più attrattivi?

«Negli anni ho imparato che, prima, la ricerca della perfezione era la tendenza dominante. Oggi, invece, l’attenzione è rivolta all’autenticità. Condividere storie che mettono al centro le persone e la vita reale di un luogo o di una struttura, ha un impatto molto più forte rispetto a contenuti impeccabili ma artificiosi. Le riprese che generano maggiore coinvolgimento sono quelle capaci di restituire l’anima di un luogo nella sua interezza, cogliendone le sfumature e trasmettendo emozioni tangibili».

A te cosa piace mostrare?

Bvlgari Tokyo

«Cerco sempre di offrire a chi guarda i miei video un’esperienza il più possibile coinvolgente e immersiva. Ho sempre nutrito una grande curiosità per i luoghi e per le storie capaci di evocare emozioni, suggestioni e ricordi. All’inizio condividevo i miei viaggi semplicemente per passione personale, con uno stile semplice e pulito, più attento all’atmosfera che alla sostanza. Col tempo, mi sono accorto che mentre scattavo le foto con il telefono non cercavo solo la luce giusta, ma un modo per raccontare ciò che stavo davvero vivendo. È stato allora che ho capito quale fosse davvero il mio obiettivo: coinvolgere il pubblico trasmettendo sensazioni vere, non limitandomi a programmare o editare immagini».

Quali sono le prossime tappe in programma?

«Tra poco, per la prima volta, proverò l’esperienza di una crociera con Crystal Cruises: partiremo da Liverpool per poi raggiungere la magica Islanda, con tappa a Reykjavík. In autunno, invece, mi aspetta un viaggio emozionante in Cina. Non vedo l’ora!».

Articoli Correlati

Iscriviti alla newsletter