Il cuore di Roma è un intreccio di vicoli che continua a pulsare, animando chi li attraversa. Sia di notte, sotto la luce della luna, sia di giorno, all’ombra dei suoi palazzi, la città antica si sviluppa in sette rioni che racchiudono arte, botteghe e tradizioni autentiche: Campitelli, Sant’Eustachio, Parione, Regola, Ripa e Pigna.
Campitelli è quello che più di tutti conserva l’essenza della Roma imperiale. Qui si trovano il Foro Romano, il Palatino e il Campidoglio, simboli della potenza dell’antica Urbe. Il suo nome potrebbe derivare da Campus Telluris — “campo sterrato” — o da Capitolium, il colle sacro agli dei. Una leggenda vuole che sotto il tempio della triade capitolina — Giove, Giunone e Minerva — sia nascosto un tesoro di valore inestimabile, mai scoperto nonostante secoli di scavi.
Sant’Eustachio, rione ricco di storia e tradizioni, ha come stemma un cervo con una croce tra le corna, a ricordare la conversione al cristianesimo del generale romano Eustachio. Secondo il racconto, durante una battuta di caccia, il generale avrebbe visto un cervo con la croce e ascoltato una voce divina che lo esortava a convertirsi. Dopo la conversione, Eustachio fu perseguitato e martirizzato. Nel rione si trova la Biblioteca Casanatense, fondata nel 1701 dai Padri Domenicani, dove si dice siano custoditi manoscritti segreti e testi proibiti, accessibili solo a pochi studiosi.
Il nome Parione deriva dal latino paries (parete), in riferimento ai resti dello Stadio di Domiziano, su cui oggi sorge piazza Navona. Il simbolo del rione è un grifo, creatura mitologica con testa d’aquila e corpo di leone, emblema di fierezza e nobiltà. Qui si trovava anche l’Odeon, teatro costruito da Domiziano per gare poetiche e musicali.

Il termine Regola proviene da Renula, la sabbia fine depositata dal Tevere durante le piene. Gli abitanti del rione erano soprannominati ‘mangiacode’, in riferimento alla coda alla vaccinara, piatto tipico dei macellai della zona. Ripa, invece, richiama la riva del Tevere, ma il rione include anche colline e antichi mercati. Qui si trovava il Portus Tiberinus, il porto fluviale di Roma, che per secoli fu il centro del commercio cittadino. Nel rione si trova anche il Carcere Mamertino, la prigione più antica di Roma. Si narra che qui furono detenuti San Pietro e San Paolo prima del loro martirio, e che il carcere fosse dotato di un passaggio segreto che permetteva ai prigionieri di comunicare con l’esterno.
Il rione Pigna prende il nome da una grande scultura bronzea a forma di pigna, originariamente situata presso le Terme di Agrippa. Nel Medioevo, la pigna fu spostata nel Vaticano: qui si trova ancora oggi, nel Cortile della Pigna dei Musei Vaticani. Dante Alighieri la menziona nella Divina Commedia, paragonandola al volto del gigante Nembrotte. Un’altra curiosità riguarda Palazzo Bonaparte, che fu la dimora di Maria Letizia Ramolino, madre di Napoleone. Si racconta che la donna osservasse la vita cittadina dalla sua finestra nascosta dietro una grata, per non essere vista.

Pur essendo il più piccolo di Roma, il rione Sant’Angelo custodisce una storia intensa e affascinante. Situato sulla sponda sinistra del Tevere, di fronte all’Isola Tiberina, è noto soprattutto per ospitare il Ghetto Ebraico, istituito nel 1555 e tra i più antichi al mondo. Il nome del rione trae origine dalla Chiesa di Sant’Angelo in Pescheria, situata accanto ai resti del Portico di Ottavia, monumento voluto dall’imperatore Augusto in onore di sua sorella Ottavia. Per secoli è stato un centro di cultura e spettacoli. Si racconta che sotto le sue colonne si svolgesse il mercato del pesce, regolato da un’antica iscrizione marmorea che stabiliva la dimensione massima dei pesci vendibili. Tra gli indirizzi più suggestivi, la Fontana delle Tartarughe, realizzata nel XVI secolo: secondo una leggenda, il duca Mattei, per impressionare il futuro suocero che non voleva concedergli la mano della figlia, la fece costruire in una sola notte.
Il giorno dopo, fece affacciare la promessa sposa e il padre alla finestra per ammirare l’opera. Per impedire a chiunque altro di godere di tale spettacolo, fece murare la finestra, che ancora oggi è visibile. Nel rione si trova anche il Teatro di Marcello, costruito nel I secolo a. C. e considerato il modello architettonico che ispirò la costruzione del Colosseo. Dedicato alla poesia e alla musica, il teatro era uno dei più importanti dell’antica Roma e ancora oggi conserva il suo fascino monumentale. Un altro luogo ricco di storia è la Crypta Balbi, parte del Museo Nazionale Romano: questo complesso archeologico racconta la stratificazione della città attraverso i secoli, mostrando resti di epoca romana, medievale e rinascimentale.

Proprio questi due rioni, Sant’Angelo e Pigna, si dividono via delle Botteghe Oscure, una strada dal nome suggestivo che deriva dalle numerose botteghe medievali che vi si affacciano, spesso prive di finestre e quindi oscure. Queste attività commerciali e artigiane sorgevano tra le rovine del Teatro di Balbo, un antico edificio romano eretto nel 13 a.C. da Lucio Cornelio Balbo, che serviva come luogo di spettacoli e intrattenimenti per il popolo. La nostra guida inizia proprio qui, da via delle Botteghe Oscure e da una Roma antica che si ritrova anche all’interno del Radisson Collection Hotel dove, nel piano inferiore, è conservato un tratto delle cinta muraria che, in epoca imperiale, cingeva largo di Torre Argentina.
Immaginate un rooftop accarezzato dal ponentino, mentre il tramonto avvolge i tetti tutt’intorno a un cocktail bar che propone una mixology ricercata: perfetto per un aperitivo che può proseguire con sano appetito grazie all’offerta gastronomica del Modius, un ristorante di cucina tradizionale romana che vi conquisterà per ambiente, servizio e gusto. Ma non è tutto perché, seguendo le attività del Radisson Collection Hotel Roma Antica, potete trovare il brunch domenicale in terrazza, cinema all’aperto, wine tasting e cooking class.
Arte e cultura
Siamo a pochi minuti da piazza Venezia, un largo cittadino che unisce la Roma imperiale a quella delle grandi guerre, ed è dominato dal maestoso Vittoriano, monumento nazionale dedicato a Vittorio Emanuele II, primo re d’Italia. Al suo interno si trovano il Museo Centrale del Risorgimento e la Tomba del Milite Ignoto, simboli dell’unità nazionale. La piazza, oltre a essere un crocevia fondamentale della città, è stata teatro di eventi storici cruciali: qui, dal balcone di Palazzo Venezia, Benito Mussolini pronunciava i suoi discorsi alla folla. Il palazzo, costruito nel XV secolo, fu inizialmente residenza papale e poi sede dell’ambasciata della Repubblica di Venezia, da cui prende il nome.
Da piazza Venezia parte la via dei Fori Imperiali, che conduce al Colosseo, ma sempre dalla stessa piazza si può accedere al Campidoglio, progettato da Michelangelo, nel quale sono custoditi i Musei Capitolini, il più antico museo pubblico del mondo, che ospita capolavori come la statua equestre di Marco Aurelio e la Lupa Capitolina. Il Campidoglio è legato a numerose leggende: una delle più celebri riguarda la Rupe Tarpea, dalla quale venivano gettati i traditori dell’antica Roma. Inoltre, si racconta che nel 390 a.C., durante l’invasione dei Galli, le oche sacre di Giunone salvarono la città starnazzando e avvertendo i difensori romani dell’attacco imminente.

Accanto si trova la Basilica di Santa Maria in Aracoeli, eretta sul punto più alto del colle nel VI secolo, sulle rovine del Tempio di Giunone Moneta. Secondo la leggenda, fu proprio qui che l’imperatore Augusto ebbe la visione della nascita di Cristo. La basilica è famosa anche per il Santo Bambino, una statua miracolosa scolpita nel legno degli alberi del Monte degli Ulivi, a cui si attribuisce il potere di guarire i malati. Scendendo verso via del Teatro Marcello, si incontra un piccolo anfiteatro di rara bellezza soprannominato ‘il piccolo Colosseo’. Edificato da Cesare e completato da Augusto, il teatro fu dedicato a Marco Claudio Marcello, nipote dell’imperatore. Nel Medioevo, l’edificio fu trasformato in una fortezza e poi in una residenza nobiliare.
Da lì, potrete addentrarvi nel Rione Ripa, dove il Ghetto Ebraico conserva i resti del Portico d’Ottavia. Il ghetto, istituito nel 1555 da Papa Paolo IV, fu per secoli un luogo di segregazione per la comunità ebraica. Oggi, è uno dei quartieri più affascinanti di Roma, ricco di storia e tradizioni. Proseguendo verso il Tevere, si raggiunge l’Isola Tiberina, sede dell’antico Ospedale Fatebenefratelli e della Basilica di San Bartolomeo all’Isola.
La piccola isola al centro del fiume ha una forma simile a una nave: si racconta che nel 291 a.C., durante un’epidemia di peste, un serpente sacro a Esculapio, dio della medicina, si rifugiò qui, ispirando l’edificazione di un tempio in suo onore. Proseguendo verso largo di Torre Argentina, si incontrano i resti di quattro templi repubblicani e del Teatro di Pompeo, luogo dell’assassinio di Giulio Cesare nel 44 a.C. Il nome della piazza deriva dalla Torre Argentina, a sua volta chiamata così per via di Johannes Burckardt, cerimoniere pontificio di Alessandro VI Borgia, che amava firmarsi Argentinus.

Nel Rione Parione, Campo de’ Fiori è una piazza vivace, sede di un mercato quotidiano e punto di ritrovo serale. Nel Rinascimento, era il centro della vita sociale e culturale di Roma, ma fu anche teatro di esecuzioni pubbliche, tra cui quella del filosofo Giordano Bruno, arso vivo nel 1600. La vicina Galleria Spada sorprende con la sua collezione di arte barocca e la celebre galleria prospettica di Borromini, un capolavoro di illusionismo ottico. Il Chiostro del Bramante, nel Rione Sant’Eustachio, è un’oasi di pace che ospita mostre d’arte contemporanea in un contesto rinascimentale.
Per gli amanti del teatro, l’Argentina offre una programmazione variegata in un edificio storico, costruito nel 1732 e famoso per aver ospitato la prima rappresentazione del Barbiere di Siviglia di Rossini. Infine, la Crypta Balbi (momentaneamente chiusa), parte del Museo Nazionale Romano, offre un’affascinante stratificazione di epoche, dal teatro romano ai resti medievali. Il Palazzo Bonaparte, recentemente restaurato, ospita mostre temporanee ed è celebre per essere stata la residenza di Maria Letizia Ramolino, madre di Napoleone Bonaparte, che osservava la vita cittadina dal suo famoso balconcino verde. Il Giardino di Palazzo Venezia rappresenta un’oasi verde nascosta nel cuore della città: un tempo esclusivo rifugio riservato ai diplomatici, oggi è aperto al pubblico.
Indirizzi
Campidoglio
Con la sua piazza dalla geometria perfetta progettata da Michelangelo, è uno dei simboli di Roma, con vista sul Foro Romano. Piazza del Campidoglio – Rione Campitelli.
Chiesa di Santa Maria in Aracoeli
Una delle chiese più amate dai romani, famosa per la sua scalinata e per il Bambinello miracoloso. Scala dell’Arce Capitolina, 12 – Rione Campitelli.
Area Sacra di Largo Argentina
Scavi archeologici che riportano alla luce templi repubblicani e il luogo in cui fu ucciso Giulio Cesare. Largo di Torre Argentina – Rione Pigna.
Campo de’ Fiori
Piazza iconica con mercato diurno e movida serale, dominata dalla statua di Giordano Bruno. Campo de’ Fiori – Rione Parione.
Galleria Spada
Raccolta d’arte barocca ospitata in un palazzo nobiliare, con la celebre galleria prospettica del Borromini. Piazza Capo di Ferro, 13 – Rione Regola.
Chiostro del Bramante
Spazio espositivo nel cuore della Roma rinascimentale, dove arte contemporanea e architettura dialogano in armonia. Arco della Pace, 5 – Rione Sant’Eustachio.
Teatro Argentina
Uno dei teatri più antichi della città, legato alla prima assoluta del “Barbiere di Siviglia” di Rossini. Largo di Torre Argentina, 52 – Rione Pigna.
Ghetto e Teatro di Marcello
Tra i quartieri più suggestivi di Roma, il Ghetto custodisce il Portico d’Ottavia e i resti del “piccolo Colosseo”. Via del Portico d’Ottavia – Rione Ripa.
Isola Tiberina
Piccolo gioiello fluviale che ospita la Basilica di San Bartolomeo e il famoso Ospedale Fatebenefratelli. Lungotevere Cenci – Rione Ripa.
Crypta Balbi
Museo-sito archeologico che documenta la trasformazione urbana di Roma dal periodo imperiale al Medioevo. Via delle Botteghe Oscure, 31 – Rione Sant’Eustachio.
Palazzo Bonaparte
Palazzo nobiliare ora sede di grandi mostre temporanee, con balcone affacciato su via del Corso. Piazza Venezia, 5 – Rione Pigna.
Giardino di Palazzo Venezia
Un angolo verde silenzioso nel cuore della città, spesso ignorato e sorprendentemente tranquillo. Via del Plebiscito, 118 – Rione Pigna.
Shopping
Come ogni grande città, anche Roma è una meta ideale per fare compere. Oltre alle grandi firme della moda che affollano il Tridente tra via del Corso, via Ripetta e via del Babuino, non mancano botteghe artigiane e piccole realtà che offrono oggetti unici e atmosfere senza tempo. Passeggiando sui sanpietrini tra le vie dei rioni Parione, Regola e Sant’Eustachio, si scoprono indirizzi che custodiscono antichi mestieri e negozi che propongono pezzi esclusivi.
In via dei Cappellari, ad esempio, Picta Ceramiche è un laboratorio dove la porcellana prende vita grazie alla pittura a fuoco di Marina Graziani, che coltiva il sogno di offrire a chiunque entri non semplici oggetti per la casa, ma scampoli di quotidianità, interamente lavorati a mano. Ogni creazione racconta una storia, un frammento di Roma impresso nella materia.
In un itinerario che omaggia la Roma Antica, impossibile non menzionare via Giulia, nel rione Pigna: una delle strade più suggestive della città, un luogo dove il tempo sembra essersi fermato. Qui si trovano gallerie d’arte come la Von Buren Contemporary, uno spazio fatto di pareti bianche e linee razionali che ospita la visione del talent scout Michele von Buren. Vi potete trovare un’esposizione permanente e continuamente aggiornata di opere di pittura, scultura e fotografia contemporanea, frutto di un’attenta selezione tra i migliori artisti emergenti nel panorama nazionale.
Spostandoci dall’atmosfera elegante e dai palazzi rinascimentali che accompagnano il Tevere, ci addentriamo verso i vicoli che si snodano in direzione piazza Navona. Per gli amanti dei gioielli, in via dei Coronari 32 c’è Grand Tour Collection, un negozio che miscela il fascino del Settecento con l’abilità artigiana nel design di oggetti unici che raccontano la bellezza classica dello stile italiano.
In via dei Banchi Nuovi, Tè e Teiere è una boutique dedicata alla selezione di miscele pregiate e accessori raffinati, perfetti per chi vuole concedersi un momento di relax immerso nella tradizione di questa bevanda millenaria. Qui, insieme ad Alessandra e Tiziana, si possono anche fare esperienze di degustazione e corsi di avvicinamento al mondo del tè e dei suoi antichi rituali.
Nel Ghetto Ebraico, al civico 47 di via Portico D’Ottavia, Leone Limentani è una storica cristalleria che da generazioni offre articoli per la casa di altissima qualità. Porcellane, cristalli, argento, accessori per la cucina e complementi di arredo che possono anche essere personalizzati, ai quali la famiglia Limentani lavora da quasi 150 anni. La sua storia è legata alla comunità ebraica di Roma e il negozio è un punto di riferimento per chi cerca eleganza ed esclusività.

In via del Pellegrino, Giuncart è un laboratorio dove Umberto Giovagnoli crea e restaura oggetti in giunco e midollino e dove si può assistere all’antica arte dell’impagliatura di sedie: si possono anche acquistare cappelli e borse di paglia realizzati a mano, veri tributi all’artigianato autentico e alle botteghe storiche di Roma, con quasi settant’anni di attività alle spalle. Ma non finisce qui: le esperte del negozio organizzano anche workshop all’interno dei suggestivi locali di Palazzo Farnese offrendo l’occasione di cimentarsi in prima persona con antiche tecniche manuali.
In quanto a location, Spazio Sette non è da meno: situato in via dei Barbieri 7, questo concept store unisce libri, design e oggetti per la casa, in un’atmosfera dove cultura ed estetica si fondono con eleganza. Il tutto all’interno dello storico palazzo rinascimentale Cavallerini Lazzaroni, impreziosito dagli affreschi seicenteschi di Giacinto e Ludovico Gimignani. Tra scaffali di legno e pavimenti di marmo, troverete numerosi oggetti per la casa originali, oltre che libri legati a piccole case editrici. Se siete fortunati, potrete capitare in uno dei tanti eventi di presentazione di nuove opere, con firma copie dell’autore.
Proseguiamo lungo via di Monserrato, un’altra strada ricca di storia e bellezza nel cuore di Roma dove, al civico 50, troviamo il Paralume. Dalla piccola vetrina di legno scorgiamo subito una bottega familiare specializzata nella creazione di lampade artigianali su misura, con una ricerca accurata sui tessuti e sulle forme. In questo riservato angolo di creatività e colore, la famiglia Bellacci continua da anni a servire le case dei romani e dei cittadini del mondo che qui vengono a scegliere ciò che più li colpisce o ad affidarsi agli artigiani per la creazione di una lampada originale.

Sempre in via di Monserrato si trova Antichi Kimono, l’atelier di Gloria Gabbi: un piccolo scrigno dove si possono trovare kimono d’epoca — dagli anni Venti fino ai Sessanta — insieme a tessuti pregiati e una raffinata selezione di gioielli e bijoux di stile contemporaneo, come gli anelli firmati Alessandro Balsamo. Completano l’offerta cinte, borse o sciarpe fatte a mano. Tra tessuti giapponesi originali, in uno stile che fonde il contemporaneo con la tradizione orientale, questo indirizzo è sicuramente consigliato per uscire dagli schemi e trovare qualcosa di unico.

In via dei Pettinari c’è Lela, un piccolo tempio dai colori attenuati che nasconde numerosi oggetti per la casa dal gusto raffinato. Il nome è quello della proprietaria e il consiglio è di affidarsi al suo sorriso per lasciarsi conquistare dalla ricercatezza di un vaso o di un tessuto che potrebbe essere il souvenir perfetto da portare con voi o regalare.
A pochi passi da Lela gli appassionati d’arte figurativa possono entrare senza indugio nella Dorothy Circus Gallery, uno spazio eclettico che espone pitture e illustrazioni di stile fantasy, creando un ponte tra il mondo reale e quello immaginario. Lasciatevi affascinare dalle opere di artisti emergenti e di fama internazionale, che qui espongono il loro linguaggio visivo in una intrigante correlazione tra l’iconografia pop, un nuovo surrealismo e il realismo magico. La bellezza di Roma e di una città interculturale è anche questa. Tra storia, tradizioni artigiane e spazi visionari, viverla significa perdersi tra espressioni estetiche e legami che portano visioni e sensibilità a divenire oggetti di vita quotidiana.
Indirizzi
Picta Ceramiche
Bottega artigiana dove la ceramica viene ancora dipinta a mano, tra tradizione e design contemporaneo. Via dei Cappellari, 92 – Rione Parione
Gallerie d’arte in Via Giulia
Una delle strade più belle e scenografiche di Roma, punteggiata da piccole gallerie e antiquari. Via Giulia – Rione Regola.
Grand Tour Collection
Boutique con oggetti d’arredo ispirati al viaggio e alla storia del Grand Tour. Via di Tor Millina, 34 – Rione Parione.
Tè e Teiere
Piccolo paradiso per gli amanti del tè, con miscele rare e accessori da collezione. Via dei Banchi Nuovi, 37 – Rione Regola.
Giuncart
Bottega specializzata in oggetti in carta e pelle realizzati a mano secondo antiche tecniche artigiane. Via del Pellegrino, 84 – Rione Regola.
Spazio Sette
Concept store raffinato tra design, editoria, oggetti e lifestyle. Via dei Barbieri, 7 – Rione Pigna.
Leone Limentani
Storico negozio nel Ghetto, celebre per le sue collezioni di cristalleria e articoli per la casa. Via del Portico d’Ottavia, 47 – Rione Ripa.
Il Paralume
Lampade artigianali e paralumi su misura in un laboratorio che unisce gusto classico e innovazione. Via di Monserrato, 143 – Rione Regola.
Lela
Piccola e graziosa bottega in cui Emanuela Comignani seleziona oggetti per la casa e la cucina, con attenzione a materiali naturali e tessuti. Via dei Pettinari, 17 – Rione Regola.
Dorothy Circus Gallery
Galleria d’arte contemporanea dedicata al surrealismo pop e alla street art internazionale. Via dei Pettinari, 76 – Rione Regola.
Antichi Kimono
Vintage e abiti tradizionali giapponesi selezionati con cura e passione. Via di Monserrato, 111 – Rione Regola.
Food & Drinks
Roma è una città che incanta con la sua storia millenaria, ma è anche un paradiso per gli amanti della buona cucina. Da qualsiasi parte del mondo si provenga, chi non ha mai desiderato una Amatriciana o una Cacio e Pepe? Per non parlare dello street food, tra supplì e pizza bianca ripiena di mortadella. Dai forni storici alle trattorie autentiche, dai bistrot raffinati alle enoteche specializzate, Roma è un mosaico di sapori che raccontano la sua anima. Se c’è un nome che rappresenta l’eccellenza gastronomica nel cuore della città è Roscioli. Il Forno Roscioli, in via dei Chiavari, è un’istituzione per chi cerca il vero pane romano e la celebre pizza alla pala, croccante fuori e morbida dentro.

A pochi passi, la Salumeria Roscioli, in via dei Giubbonari, è un mix perfetto tra gastronomia e ristorante: qui si possono degustare i migliori salumi e formaggi italiani e internazionali, accompagnati da piatti della tradizione romana come la carbonara e la cacio e pepe. Per gli appassionati di vino, la Rimessa Roscioli, che è poco più in là, oltre al menu alla carta di cucina contemporanea (ma sempre legata alla tradizione) offre degustazioni guidate con etichette selezionate e abbinamenti ricercati, strizzando l’occhio ai vini naturali.
A proposito di contemporaneità, un altro indirizzo da appuntare per saziare il palato di buona cucina è quello di Bottega Tredici, in via Santa Maria in Monticelli: un ristorante moderno che propone una cucina creativa. Se invece si cerca un buon aperitivo in un ambiente suggestivo il Tartarughe Bar e Bottega, in Piazza Mattei, è perfetto per sorseggiare un cocktail con vista sulla Fontana delle Tartarughe, in un angolo riservato ai margini del Ghetto.

Il Ghetto Ebraico è uno dei quartieri più affascinanti di Roma, e la sua proposta gastronomica riflette una tradizione secolare. Al Pompiere, in Piazza delle Cinque Scole, è famoso per i suoi carciofi alla giudia, croccanti e dorati, e per i piatti che mescolano la cucina romana con influenze ebraiche. Beppe e i suoi formaggi, in via Santa Maria del Pianto, è il luogo perfetto per chi ama i formaggi di piccoli produttori da tutta Italia e oltre, e i vini selezionati. Questa zona di Roma, dove si possono trovare molte botteghe di prodotti kosher, è famosa anche per un dolce tipico che nel tempo è diventato un must sulle tavole romane: la crostata di ricotta e visciole. Il Forno Boccione, in via del Portico d’Ottavia, è famoso per questa delizia della tradizione giudaico-romana.
Per gli amanti del biologico e dei posti di ricercata bellezza in zona Piazza Navona, nel Chiostro del Bramante, il ViVi Bistrot offre un’esperienza unica: una delle sedi cittadine di un progetto tutto al femminile con attenzione alla sostenibilità, vi si possono gustare piatti e drink stando immersi nell’arte. Tornando alla cucina romana, quella vera, ci spostiamo verso Campo de’ Fiori per scoprire l’Hosteria Grappolo d’Oro, in Piazza della Cancelleria: un’insegna che è una garanzia, fondata sulla stagionalità degli ingredienti e sul racconto della cucina popolare in ogni piatto. Provate i fusilli artigianali al sugo di baccalà, pomodori arrosto e olive di Gaeta.

Un altro indirizzo imperdibile è Sora Lella: sull’Isola Tiberina, è un’istituzione della cucina casalinga romana fondata dalla celebre attrice Elena Fabrizi, sorella di Aldo Fabrizi. Se volete un consiglio, provate le polpette al sugo. Per gli amanti della birra, Open Baladin, in via degli Specchi, è un vero paradiso. Con una selezione di oltre 100 birre artigianali, è il posto ideale per scoprire le migliori produzioni italiane e internazionali.
Per chi vuole provare qualcosa di diverso, Oolong, in piazza S. Paolo alla Regola, è un elegante ristorante che propone la cucina imperiale cinese, con piatti raffinati e un’atmosfera ricercata in un suggestivo dehors. Un’esperienza gastronomica che porta i sapori autentici dell’antica Cina tra i vicoli di Roma: assolutamente da assaggiare l’Anatra laccata in tre servizi.
Indirizzi
Oolong
Ristorante cinese di cucina tradizionale imperiale, con dehors dall’atmosfera ricercata ed elegante. P.za di S. Paolo alla Regola, 40 – Rione Regola.
Roscioli Forno
Iconico forno romano, rinomato per la pizza bianca, le focacce e il pane cotto a legna. Via dei Chiavari, 34 – Rione Sant’Eustachio.
Roscioli Salumeria con Cucina
Ristorante e gastronomia dove degustare piatti tipici e salumi eccellenti in un ambiente conviviale. Via dei Giubbonari, 21 – Rione Regola.
Rimessa Roscioli
Format enogastronomico con degustazioni guidate di vino e abbinamenti d’autore. Via del Conservatorio, 58 – Rione Regola.
Bottega Tredici
Cucina creativa tra tradizione e modernità in un ambiente curato e accogliente. Via Santa Maria in Monticelli, 13 – Rione Regola.
Tartarughe Bar e Bottega
Bistrot con vista sulla Fontana delle Tartarughe, perfetto per un aperitivo o una cena informale. Piazza Mattei, 4 – Rione Sant’Eustachio.
Hosteria Grappolo d’Oro
Cucina romana autentica con piatti stagionali e materie prime locali. Piazza della Cancelleria, 80 – Rione Parione.
Sora Lella
Trattoria storica sull’Isola Tiberina, famosa per i piatti della tradizione e l’atmosfera verace, ma oggi non priva di ricercatezza. Via di Ponte Quattro Capi, 16 – Rione Ripa.
Al Pompiere
Ristorante del Ghetto che propone cucina giudaico-romanesca e grandi classici della tradizione. Via di Santa Maria de’ Calderari, 38 – Rione Ripa.
Beppe e i suoi Formaggi
Formaggeria con cucina che valorizza il meglio dei prodotti caseari italiani, con una bella scelta di bottiglie. Via di Santa Maria del Pianto, 9A – Rione Ripa.
Open Baladin
Ampia selezione di birre artigianali italiane, servite in un locale informale e vivace. Via degli Specchi, 6 – Rione Regola.
Boccione
Il forno kosher più celebre del Ghetto, noto per la crostata di ricotta e visciole. Via del Portico d’Ottavia, 1 – Rione Ripa.
Vivi Bistrot
Caffè all’interno del Chiostro del Bramante, ideale per una pausa rilassante tra arte e prodotti biologici. Arco della Pace, 5 – Rione Sant’Eustachio.