Lasciandosi alle spalle Ibiza e il caos di Playa d’en Bossa, in mezz’ora di navigazione, seguendo una linea retta attraverso il mare, si approda alla più piccola delle Isole Baleari maggiori: Formentera rapisce fin da subito per il molo pieno di palme, le spiagge lambite dall’acqua cristallina e la sua anima hippie. Lungo il tragitto in direzione Sud, verso Playa de Migjorn e la radura lussureggiante di La Mola, la strada si snoda tra macchie di foresta incontaminata e muretti a secco in pietra marès (un litotipo locale ampiamente utilizzato in passato per l’edilizia).
Al largo della Spagna orientale, le costruzioni venivano realizzate in relazione alla peculiarità naturali del territorio, maturando rappresentazioni formali strettamente connesse al paesaggio. È il caso di Teranka, boutique hotel immerso nella pineta, parte di Small Luxury Hotels of the World: la struttura conserva il suo aspetto originale, con antiche pareti in marès che esprimono il patrimonio fisico dell’isola e la sua tavolozza cromatica; così come le opere d’arte che dipingono gli spazi interni. Lo scenario delle Baleari definisce anche la linea cosmetica per i trattamenti benessere. E non solo.
Dalla terra alla tela
Varcata la soglia, rapisce l’attenzione un appendiabiti situato a destra della reception: sospesi in ordine di colore, si esibiscono meravigliosi kimono, camicie e kaftani firmati dalla stilista italiana Simona Colzi. L’artista utilizza le stoffe come se fossero tele bianche da pitturare, imprimendo sui tessuti le sagome delle foglie e decorandoli con pigmenti vegetali estratti dalle piante locali. Ne derivano pezzi unici, che rendono omaggio alla ricchezza naturale dell’isola.

«La mia ispirazione è la natura. Tutto ciò che uso sono piante di Formentera, seta e fibre naturali recuperate da vecchie camicie da notte, lenzuola e copriletti, a cui regalo una nuova luce. Le mie varietà preferite per la stampa botanica sono il finocchio selvatico e la Thapsia, una specie vegetale endemica dell’isola», racconta Simona, che ha abbandonato i materiali sintetici per ripensare la sua arte in chiave eco compatibile. La tecnica, nota come ecoprinting, si può sperimentare a casa: basta disporre il materiale vegetale su un telo, arrotolarlo e bollirlo in una grande pentola.
Le camere, tra ginepri e foresta
Le tonalità terrose, la natura e l’arte moderna tornano protagoniste nelle 35 camere e suite, luminose e finemente decorate, che irradiano l’essenza di Formentera. Le sistemazioni si articolano in tre edifici distinti – Mar, Tierra e Cielo – e presentano caratteristiche stilistiche simili tra loro: ricorrono trame leggere, mobili in legno, opere artistiche e letterarie selezionate dalla designer londinese Katrina Phillips.

Oltre a ciabatte da camera in bambù, borse in iuta e drappeggi dall’aspetto vintage, le sette camere Tierra conservano un legame profondo con la natura: progettate come oasi immerse nel verde, lontano dal building principale, Mar, sono avvolte da suggestive foreste di pini e ginepri. Ciascuna dispone di un giardino privato, con lettini prendisole, divanetti e tutto l’occorrente per pranzare all’aperto tra i fiori.
Una suite a un passo dal cielo
Spazi appartati e intimi si intrecciano alle aree comuni, in un rincorrersi di ambienti che alternano privacy assoluta a momenti di socialità e folclore. Le sei camere del building Cielo si snodano in una zona separata, nascosta tra cactus e piante di bouganville.

In prossimità dell’orto, dove tra le tante erbe aromatiche si coltivano rosmarino, timo e menta fresca, le stanze sul tetto regalano vedute da cartolina sul mare blu cobalto e turchese, le chiome dei pini e il cielo stellato: emblematica è la Rooftop Suite che ospita una spaziosa terrazza con due lettini appositamente disposti per contemplare la via lattea e i corpi celesti.
Vivere la sabbia sulle note dei brani afro jazz
Al pian terreno del corpo centrale, si trova il ristorante Garden: un giardino di sabbia con un’area salotto e una veranda, ombreggiata da un pergolato rivestito di fiori. Qui, si assaggia un menu mediterraneo con influenze principalmente greche, spagnole e italiane. Da provare l’aragosta di Formentera, la picanha e le insalatone con le verdure fresche dell’orto, oppure i carpacci di pesce.

La sera, si può optare per una cena sul tetto: la proposta del Rooftop Bar spazia tra deliziose tapas, sushi e cocktail. La colonna sonora, compilata dalla curatrice musicale Emma Shenkman, è parte evocativa di entrambe le esperienze: dai brani reggae di Serge Gainsbourg alle sonorità synth anni Ottanta di Prince, ai toni organici dell’afro jazz al tramonto.
Rituali botanici, viaggi spirituali e allenamenti open air
Nonostante Teranka non disponga di una vera e propria spa, accanto alla piscina scoperta sono allestite due sale per i trattamenti: ideali per sperimentare rituali rivitalizzanti, ispirati alla flora dell’isola. Le terapie e i massaggi combinano esperienze di rilassamento profondo con tecniche di stimolazione corporea avanzate, come quella ayurvedica del kanso shirochampi che, focalizzata su piedi e testa, attiva i punti di pressione marma.

Il massaggio balinese, la riflessologia e il drenaggio linfatico sono pensati invece per purificare e ristabilire l’equilibrio psicofisico. Ma c’è di più. L’albergo, che collabora con alcuni dei più importanti esperti di meditazione e yoga delle Baleari, si propone come un luogo d’ispirazione per approfondire la propria pratica spirituale, tra ritiri di gruppo e sessioni individuali.

Non mancano poi le attività sportive: dai percorsi guidati in bicicletta all’equitazione, dalle classi di pilates agli allenamenti open air in palestra.