A Rabat un hotel esclusivo che evoca l’atmosfera di un palazzo reale

A Rabat un hotel esclusivo che evoca l’atmosfera di un palazzo reale

Un Four Seasons affacciato sull'Oceano Atlantico e i colori dei vicoli labirintici della Medina, fanno della capitale del Marocco una delle principali destinazioni da visitare quest’anno.
Rabat
Vista su Rabat. Foto di Louis Cannell-Elise Quiniou

Rabat si svela attraverso un mosaico di colori e architetture, dove i suoi siti storici si intrecciano con le raffinate costruzioni coloniali francesi, i giardini botanici, le palme disposte con geometrica precisione e i palazzi bianchi dalle finestre e porte incorniciate d’oro che guardano verso la costa atlantica. Il centro urbano sorprende per la pulizia, l’ordine e soprattutto l’armonia tra il suo passato arabo-musulmano e l’influenza contemporanea europea. Le zone più antiche custodiscono le vestigia di edifici appena successivi all’anno Mille, come la moschea di Hassan, risalente al 1184, i bastioni e le porte del califfato almohade. Ci sono anche i resti del principato moresco o andaluso del XVII secolo. La parte nuova della città, invece, caratterizzata da moderni complessi residenziali e commerciali nonché da istituzioni museali e culturali, rappresenta uno dei più ambiziosi progetti urbani del XX secolo nel Nord Africa.

A spasso per la città imperiale

Il primo luogo da visitare a Rabat è la Kasbah di Udayas: il quartiere fortificato incanta con le sue casette bianche dai portoni blu cobalto che, a colpo d’occhio, ricordano le abitazioni tipiche delle isole greche. Le mura in mattone e pietra, emblematiche dell’architettura almohade, si intrecciano con 230 ettari di spazi verdi e un giardino andaluso così colorato da sembrare un affresco su tela.

Giardino andaluso. Foto di Louis Cannell-Elise Quiniou

Il sito si trova in prossimità della porta monumentale Bāb al-Wudāyya, su uno sperone roccioso da cui godere di una splendida vista sulla città, sull’oceano Atlantico e sulla vicina Salé. Tra gli altri monumenti che richiamano lo stile arabo-andaluso, spicca il mausoleo di Muhammad V, collocato nella piazza della torre di Hassan. Questa imponente struttura in marmo, sotto a una suggestiva cupola in legno di cedro e oro, custodisce il sarcofago del sultano e le tombe dei due figli. A colpire sono le pareti a mosaico che decorano l’interno, illuminate da un fascio di luce aurea diffusa che si irradia dal fondo.

Kasbah. Foto di Louis Cannell-Elise Quiniou

Un’altra tappa imperdibile sono le rovine di Chellah, una delle attrazioni più significative della città dal punto di vista storico. Qui si possono ammirare le tracce di diverse civiltà, dalla fenicia alla mauritana e romana, immerse tra antiche vestigia, giardini rigogliosi e nidi di cicogne. Sempre nell’entroterra, a pochi chilometri dal centro urbano, si trova Dar Es Salam Royal, il golf club più prestigioso del Paese che, con un parco di 440 ettari, si snoda tra prati fioriti, campi verdi e laghetti d’acqua.

Gli indirizzi dello shopping

La Medina di Rabat è un labirinto di vicoli dove perdersi tra una miriade di tessuti, pelli, gioielli in oro e argento e tappezzerie tradizionali. Una tappa irrinunciabile per chi è alla ricerca del souvenir perfetto. Tra le centinaia di tappetti che colorano le strade, secondo gli abitanti il più autentico è quello a sfondo rosso carminio con un rombo al centro, un capolavoro di eleganza e armonia formale. Nelle vie Souk Sebbat e Souika, non mancano bancarelle di pelletteria, borse e pantofole. A pochi chilometri, nel centro di Salé, il complesso di Oulja rappresenta invece il cuore della produzione manifatturiera di ceramiche: vi imbatterete in tajine, vasi e lampade originali in argilla.

Soggiornare al Four Seasons Hotel Rabat at Kasr Al Bahr

Lobby Four Seasons Hotel Rabat at Kasr Al Bahr. Foto di Louis Cannell-Elise Quiniou

Più che un albergo, il nuovo Four Seasons di Rabat sembra un palazzo reale. Vi si accede tramite un viale alberato di palme che conduce fino alla lobby, un lussuoso chiostro bianco e dorato delimitato da quattro corridoi lastricati in marmo e rivestiti a mosaico, archi a sesto acuto intervallati da eleganti colonne, aiuole fiorite e preziose lampade da terra. Al centro, una fontana di pietra a forma di stella esalta e scandisce gli spazi. In origine, il Kasr Al Bahr era la residenza estiva del Sultano, successivamente divenne un ospedale militare e, solo lo scorso anno, è stato trasformato in un hotel di lusso con cinque ettari di giardini, 200 camere e suite e un’esclusiva Sultan’s Riad con piscina privata a sfioro.

Camera con vista. Foto di Louis Cannell-Elise Quiniou

Le stanze presentano ampie vetrate e si affacciano sull’oceano, creando l’impressione di riposare sospesi a mezz’aria, in un lembo di luce. I corridoi — pervasi dal profumo d’incenso — e gli spazi comuni, introducono i tre punti ristoro, ciascuno caratterizzato da un design distintivo e da una proposta gastronomica unica ed esclusiva. Alla Brasserie Marie, ad esempio, si possono gustare i piatti della cucina francese classica e deliziosi plateau di pesce crudo mentre al ristorante Verdello, troverete antipasti e primi piatti italiani, come il risotto allo zafferano.

Cigar Bar. Foto di Louis Cannell-Elise Quiniou

Quella di Flamme, il ristorante accanto alla piscina, è invece un’esperienza più informale: da provare la pastilla di pollo e il tajine, un tipico piatto maghrebino a base di pollo o pesce in umido con verdure. Nell’edificio più antico del palazzo si cela un angolo esclusivo, il Cigar Bar, dove potrete scegliere tra una selezione di sigari, cognac e whisky di qualità.

A tutto benessere tra sport e relax

Spa. Foto di Louis Cannell-Elise Quiniou

Il centro fitness dell’hotel è tra i più scenografici visitati negli ultimi anni: una grande sala a vetrate che si affaccia sull’oceano e sui giardini, permette di allenarsi osservando le onde e i mutevoli colori del cielo, dall’alba al tramonto. I macchinari Precor di ultima generazione e un piccolo buffet con barrette energetiche, frutta fresca e acqua aromatizzata completano l’esperienza. Nello stesso edificio, al piano inferiore si trova la spa, un rifugio di benessere con una piscina interna di acqua salata e un autentico hammam marocchino.

All’esterno altre due piscine, tra cui una a sfioro con vista sull’Atlantico, si inseriscono in un paesaggio lussureggiante, arricchito da palme, ulivi e piante di agrumi. Rabat è la meta ideale per un city break, facilmente raggiungibile dall’Italia grazie ai voli diretti offerti da easyJet, l’unica compagnia che collega la capitale del Marocco con Milano Malpensa due volte a settimana, il mercoledì e il sabato.

Articoli Correlati

Iscriviti alla newsletter