Dagli americani agli inglesi, tutti gli stranieri ne sono affascinati. Viaggiare a bordo di una delle auto iconiche italiane, ammirando lentamente i paesaggi della campagna toscana — tra dolci colline incorniciate da cipressi, vigneti e borghi medievali immersi nella quiete — ha un sapore speciale. Ho sempre avuto un legame particolare con la Fiat 500: era l’auto di mio nonno e, quando ero bambina, adoravo farmi portare in giro per le strade di Roma.
Così, quando ho pianificato un long weekend tra il Chianti fiorentino e quello classico, mi sono detta: “Perché non risalire su questa macchina d’epoca tanto amata da tutti, che evoca in me teneri ricordi?”. Una 500 rossa fiammante mi ha accompagnata lungo il percorso della Chiantigiana (SR 222), la strada del Chianti che collega Firenze a Siena, snodandosi tra filari, uliveti e paesini ricchi di storia, cultura e gastronomia.
Torre a Cona: una dimora storica dal fascino senza tempo
Il tour è iniziato alle porte di Firenze, a Rignano sull’Arno, dopo un soggiorno in una storica villa settecentesca, oggi trasformata in un agriturismo di charme. Avvolta in un mosaico naturale di 200 ettari tra vigneti, ulivi e boschi secolari, Torre a Cona, una tenuta del XVIII secolo dal carattere contemporaneo, appare all’improvviso dopo una strada tortuosa, come una gemma architettonica che domina la campagna. Qui passato e presente si incontrano nel segno della raffinatezza, tra angoli curati che invitano a rallentare e a godere del momento: dalla piscina al giardino all’italiana, dalla spa nella torre antica al ristorante immerso nel verde. Fin dal primo istante si ha la sensazione di camminare nella storia.
A raccontarmela è stata Livia Curioni, resident manager, che mi ha fatto visitare il piccolo museo multimediale dietro la reception. Le mura custodiscono vicende che risalgono al 1066, quando si chiamava Castello di Quona. Da fortezza medievale si è trasformata in villa nobiliare divenendo anche rifugio di capolavori d’arte durante la guerra. Dal 1935 la tenuta appartiene alla famiglia Rossi di Montelera, proprietaria della Martini & Rossi, celebre azienda di vini e liquori di fama internazionale.

Oggi la nuova generazione, rappresentata da Ludovica e dai fratelli Niccolò e Leonardo, porta avanti il progetto familiare con una produzione vinicola d’eccellenza: Chianti Colli Fiorentini, Merlot, Colorino, Vin Santo, ma anche olio extravergine e il loro gioiello di botaniche, il Vermouth Torre a Cona, ispirato da un’antica ricetta del 1920.
Passeggiando verso l’ala ovest si raggiungono le 30 camere Classic, Superior e Lavish, arredate con eleganza toscana e mobili d’epoca. Ogni dettaglio è stato curato dalla Contessa Rossi di Montelera, con bagni raffinati e vasche vintage dove rilassarsi. Per immergersi nell’essenza autentica della Toscana, non mancano le esperienze: degustazioni, trattamenti nella sala massaggi, passeggiate a cavallo, trekking con guide, picnic tra gli ulivi e corsi di cucina. A deliziare il palato ci pensa lo chef Enrico Romualdi, all’Osteria di Torre a Cona, con un menu à la carte ispirato alla tradizione: imperdibili la bistecca alla fiorentina, il paté di fegatini e i maccheroncini al ragù bianco d’anatra.
Lungo la Chiantigiana su una Fiat 500 vintage
Dopo due giorni di puro relax a Torre a Cona, ci siamo rimessi in viaggio. La successiva destinazione è stata Castellina in Chianti, dove mi attendeva un altro agriturismo esclusivo. Ad accompagnarmi, lei: una Fiat 500 d’epoca perfettamente restaurata, con cambio manuale, messa a disposizione da Tuscany Private Tour, tour operator locale che crea esperienze su misura per chi desidera scoprire la Toscana in modo autentico. Guidata da un driver esperto del territorio, ho potuto godermi ogni curva senza pensieri.
La prima tappa è stata Greve in Chianti, con la sua caratteristica Piazza Matteotti, triangolare e porticata, il Museo del Vino e la rinomata macelleria Falorni. Poco distante Montefioralle, gioiello medievale racchiuso da mura, tra i borghi più belli d’Italia: secondo la tradizione, la famiglia di Leonardo da Vinci proveniva proprio da qui. Poi abbiamo proseguito verso Panzano in Chianti, famoso per la bistecca di Dario Cecchini e per la splendida vista sul Conca d’Oro. Da lì, ci siamo spostati a Radda in Chianti, antica sede della Lega del Chianti, che conserva il fascino delle mura medievali, vicoli silenziosi, cantine storiche e panorami sulle colline senesi. Infine, siamo arrivati a Castellina in Chianti, borgo fortificato conteso tra Siena e Firenze, con la Rocca, le cantine storiche e via delle Volte, camminamento coperto ricavato tra le mura.
Podere 1384: un’oasi privata di arte, natura e gusto
Attraversando una stradina bianca che si snoda tra i cipressi, si approda a Podere 1384, adagiato su un poggio nel cuore del Chianti Classico. Un antico borgo del XIV secolo, circondato da 50 ettari di natura incontaminata, si affaccia sulle colline toscane, non lontano dal corso del fiume Pesa, che oggi è un luogo di ospitalità unico. A rendere l’esperienza ancora più piacevole è il senso di accoglienza del direttore generale, Andrea Pieri, sempre attento a garantire agli ospiti un soggiorno curato in ogni dettaglio.
Puntellato da opere d’arte contemporanea, sia negli spazi all’aperto che all’interno, questo agriturismo di lusso sembra una casa privata in campagna dove il design dialoga armoniosamente con il paesaggio. Questo senso d’intimità e privacy nasce dal fatto che ci sono solo sei suite, tutte al primo piano, ciascuna con ingresso indipendente e un arredamento elegante che coniuga comfort e stile senza tempo.

Le camere, frutto di collaborazioni con brand come Antonio Lupi e Alessandro Bini, sono ampie ed eleganti, dotate di riscaldamento e raffreddamento a pavimento per un comfort discreto. Accanto, sorge La Villa, una torre medievale trasformata in uno spazio esclusivo per eventi e soggiorni di gruppo. Per un momento di benessere, c’è la wellness area con sauna, bagno turco, doccia sensoriale, idromassaggio e aree relax, avvolte dai profumi firmati Dr Vranjes. Per rilassarsi davanti alla vallata, basta accomodarsi sui lettini di design della pool garden dove al mattino, sul prato adiacente, si organizzano anche sessioni di yoga. Non manca nemmeno la gym area, con ampie vetrate affacciate sul giardino all’italiana e sulla vallata.
Qui il tempo scorre lento e ogni angolo si trasforma in uno spazio dove vivere l’ozio secondo i propri desideri. Fin dalla colazione, che si può gustare dove si preferisce, senza troppi formalismi. A cena, invece, ci si accomoda al ristorante Il Sorbo che propone una cucina “dalla terra al piatto” con selezioni stagionali firmate dallo chef David Targetti, unendo la tradizione toscana a raffinati omaggi alla cucina romana. Da provare i Bottoni di carpaccio di Chianina, pecorino primo sale con insalatina di puntarelle estive e mostarda di frutta. A partire da questo autunno, gli ospiti possono inoltre accedere a una collezione privata di oltre 7mila vinili, custodita in una suite attrezzata con impianti audio all’avanguardia per un’esperienza sonora immersiva.