Aperto nel 2016 come piccolo e semplice ristorante di pesce nell’elegante sobborgo di Paddington, nella zona orientale di Sydney, il Saint Peter è diventato negli anni un punto di riferimento mondiale per la cucina ittica: merito di Josh Niland, chef (e patron del locale, insieme alla moglie Julie) del locale, che con il suo approfondito lavoro ha trasformato in modo significativo – ispirando, anche attraverso libri come The Whole Fish Cookbook e programmi televisivi – il modo in cui oggi molti chef del mondo lavorano, conservano, fanno maturare e cucinano il pesce.
Dopo aver raccolto tanti successi con l’indirizzo australiano, dal 2018 affiancato dalla singolare Fish Butchery, e aver portato nel 2023 la sua raffinata e innovativa cucina anche in Asia, con l’apertura di FYSH at EDITION nel lussuoso indirizzo della prestigiosa collezione di boutique hotel di lusso, la coppia ha deciso di cimentarsi in prima persona nel mondo dell’hôtellerie aprendo il suo primo albergo: The Grand National by Saint Peter, che aprirà le sue porte agli ospiti – è già possibile prenotare online – dal 31 gennaio 2025.
The Grand National, un nome storico di Paddington
A dispetto del nome, The Grand National by Saint Peter è un piccolo boutique hotel con sole 14 eleganti stanze, nell’edificio dove, al piano terra, si trovano pure la nuova sede del ristorante Saint Peter, con una sala riservata e lo chef’s table, e un bar. E anche se deve ancora aprire ufficialmente, ha già una lunga storia alle spalle: il palazzo del 1890 ha infatti ospitato in passato uno storico pub di quartiere, e il proprietario dell’immobile, George Penklis, voleva che il nome del The Grand National continuasse ad avere un ruolo nel panorama cittadino.
Così, nel 2018, si era rivolto proprio a Josh e Julie Niland – ormai un riferimento imprescindibile per Paddington – con l’idea di aprire un ristorante: negli anni però, mentre i lavori di restauro degli spazi proseguivano, grazie alle diverse esperienze affrontate i coniugi hanno visto evolvere la propria visione di ospitalità, e hanno deciso di ampliarla anche all’accoglienza alberghiera, portando così alla nascita del The Grand National Hotel by Saint Peter.
Identità, comfort e filosofia culinaria
Il progetto degli interni, cui gli stessi Niland hanno attivamente contribuito, è stato affidato a Belinda Chippindale e Dimity Chitty dello Studio Aquilo, che hanno dovuto recuperare una struttura piuttosto malridotta cercando di mantenere il più possibile gli elementi originali – dai camini in marmo ad architravi e piastrelle – trasformandola in spazi accoglienti dal fascino contemporaneo ma fortemente identitario e rispettoso delle origini dell’edificio.
Mentre il ristorante al piano terra è giocato sui toni naturali del panorama australiano, le stanze sono contraddistinte da un carattere più vivace e deciso, con colori e texture dal piglio elegante e vibrante: testiere in velluto su misura e avvolgenti piumini – realizzati dalla compagnia di Melbourne Bonny, attenta anche agli aspetti etici – incorniciano i letti king size. Elaborate carte da parati e tappeti di varie fogge e colori arricchiscono gli ambienti, insieme a oggetti di design firmati da artigiani e brand di lusso come Catherine Martin, Cole & Son e Fornasetti, e a quadri e stampe di artisti emergenti australiani selezionate dalla Olsens Gallery. E non mancano rimandi al lavoro culinario di Josh Niland: nelle stanze, gli ospiti troveranno candele di grasso di pesce e oggetti in ceramica e lische.
«Quando abbiamo iniziato a pensare all’hotel, abbiamo prestato la stesso attenzione al dettaglio nel design e gli arredi di quella che abbiamo avuto per il ristorante. Questa è la nostra prima avventura da albergatori, e sapevamo che volevamo applicare lo stesso livello di cura alle stanze, in modo che non fossero solo un’appendice del Saint Peter ma una destinazione di per sé stesse», spiega Julie Niland. Lo conferma anche lo chef, aggiungendo che «aprire l’hotel ci dà la possibilità di applicare la nostra visione di ospitalità andando oltre la cucina, in un’esperienza a 360 gradi accuratamente pensata: dai cioccolatini fatti a mano sul cuscino alla colazione preparata dal nostro team».
Il soggiorno al The Grand National by Saint Peter, la cui tariffa parte da circa 360 euro a notte per il Queen Studio fino agli 800 per l’ampia Terrace Suite, comprende infatti il menu breakfast messo a punto da Niland e la sua brigata sulla falsariga del brunch del ristorante – dalle uova strapazzate con i marron, crostacei locali, all’omelette di granchio rana – e un minibar fornito di bevande analcoliche