Un’oasi di pace e armonia nel cuore di una montagna. Quando arrivi al Six Senses Crans-Montana, dopo aver superato i tornanti affacciati sulle valli e le cime alpine, che dall’Italia sfumano nella Svizzera Francese, ti senti assorbito dalle vette. Perché, di fatto, varcando la soglia d’ingresso del resort entri nel ventre della montagna. Se viaggiate in auto l’ingresso è scenografico, con la strada privata che conduce dentro al monte, dove un welcome desk dà il benvenuto e invita a salire alla lobby del quinto piano, che si apre con terrazze panoramiche da cui si vedono il Cervino e il Monte Bianco.
L’arrivo è uno dei momenti che non dimenticherò: “siete pronti al nostro rito di benvenuto?”, ci dicono al check-in. Sei grandi campane tirolesi sono appese al muro; ciascuna ha una scritta, da gusto a istinto, fino a tatto: “chiudi gli occhi, pensa all’esperienza sensoriale che vuoi vivere in questo soggiorno e suona la tua campana”.

La mia scelta era quella dell’istinto, ma il soggiorno in realtà li ha racchiusi tutti: è stato un viaggio sensoriale in un luogo dell’anima. Ma andiamo con ordine. Il resort è in posizione strategica, appena sopra la cabinovia principale di Crans, quindi d’inverno arrivi sulle piste praticamente con gli sci ai piedi mentre, d’estate, ti ritrovi in uno scenario incontaminato e verde, immerso nella natura generosa e nel silenzio di una delle località d’alta quota più esclusive al mondo. L’hotel è un rifugio dal lusso gentile e dall’animo green, dove trovare l’equilibrio perfetto tra vitalità alpina, benessere e momenti di puro relax.
Il design incontra la natura alpina
Grandi vetrate, terrazze e balconi si aprono sul territorio, lasciando entrare i maestosi panorami alpini, insieme alla luce del sole. L’edificio è pensato come un santuario avvolto dalla montagna: ha uno stile che ammicca alla tradizione tirolese, ma con una veste fresca e contemporanea, combinando l’autentica atmosfera da chalet svizzero con un design sofisticato dominato dal legno, in un’architettura ampia e sostenibile, che mette a stretto contatto con la magia del luogo. Il legame forte del design con la cultura locale qui è visibile nell’uso di facciate in pietra di quarzite, larice e quercia locali e tetti in ardesia. Un’esperienza che sentiamo anche nelle grandi camere e suite, dove nulla è lasciato al caso.
Le finestre cielo-terra permettono al respiro della montagna di penetrare ogni ambiente, riempiendolo con la sua aria frizzante e la luce calda. Il bagno sembra una baita nel bosco con le pareti in legno chiaro che scorrono e creano un’area riservata dove dedicarsi al proprio benessere, magari con un lungo bagno nella bella vasca in pietra, con sali e profumi locali.

Il dettaglio in più? Il letto, che mi offre (finalmente) la vera cura del sonno, non solo con un materasso alto fatto a mano a prova di insonnia, ma anche con le lenzuola soffici in cotone traspirante, oltre a un ricco menu di cuscini da scegliere in base alle proprie esigenze. Fa piacere notare la cura nelle piccole cose, come i messaggi lasciati sul letto dallo staff che snocciolano consigli per un buon riposo. Il tutto con un occhio all’ambiente, vocazione del brand Six Senses: dietro l’eleganza dello spazio c’è un carattere funzionale e pensato responsabilmente. Sono stati, dove possibile, utilizzati materiali di recupero e rinnovabili compresi i pavimenti, i pezzi in legno e i tessuti. Il risparmio energetico e idrico e la conservazione dell’energia e dell’acqua giocano un ruolo fondamentale nell’intero progetto.
Un viaggio epicureo per i sensi
Sostenibilità, attenzione alla materia prima, chilometro zero, stagionalità. La filosofia di Six Senses continua in cucina, dove la vocazione wellness del brand si fonde con la bontà (irresistibile) della tradizione svizzera, in un equilibrio di sapori. Gli chef lavorano con produttori e fornitori locali che si impegnano a un approvvigionamento responsabile, qualità e stagionalità. Il viaggio di gusto inizia a colazione, con dolci e bontà appena sformate da abbinare agli estratti di frutta e verdura dai nomi più creativi: la scelta è ampia, dal Beetle Juice a base di barbabietola, al Green Goddes, concentrato vegetale. Quale scegliere? Io opto per uno shot di Flu Fighter, un concentrato infuocato di ginger e limone, per dare una sterzata di energia alla giornata.

Per colazione e cena siamo al Wild Cabin, la brasserie dall’atmosfera montana, che s’ispira al paesaggio selvaggio che la circonda. All’interno l’atmosfera è quella di un sofisticato rifugio, mentre all’esterno una grande terrazza con tavoli e sedute comode, offre un panorama a 180 gradi sul Vallese (d’inverno è proprio a bordo pista). In versione serale, il menù si fa gourmet, seppur mantenendo la sua innata semplicità. Gli asparagi con le uova bio del contadino, le frittelle di zucchine, il pane caldo o la focaccia fatti in casa, dal pescato fresco ai piatti vegani, ma senza rinunciare a salse al burro voluttuose, emblema della cucina francese, che rivive tra queste Alpi.

Per un light lunch o per un aperitivo, si può provare l’Ora Bar & Lounge, situato al quinto piano dell’hotel: accomodatevi lungo la grande piscina esterna riscaldata, ordinate un cocktail d’autore, da accompagnare a qualche sfizio dalla cucina – l’humus è imbattibile – e magari un goloso dessert con cioccolato e panna. Vi sentirete in paradiso. Una curiosità? Davanti la piscina c’è un grande schermo, con i cuscinoni a terra su cui stendersi, per serate di cinema sotto le stelle.
La spa invita a rinascere
La punta di diamante nei Six Senses è sempre la cura per il benessere. Che è totale e olistica, abbracciando dalle suite ai ristoranti, per trovare la punta di diamante nella spa, dove provare un approccio innovativo guidato da esperti interni e professionisti esterni. Conoscendo la Six Senses Spa dell’urban resort a Roma, ero impaziente di provare questo mondo di bien etre in versione montana, qui a Crans. L’area wellness è un’oasi di quiete e bellezza che accoglie come un’alcova e rilassa nel profondo. Con legni chiari, tessuti leggeri, pietra luminosa e ambienti ariosi si vive un’esperienza di rinascita, sempre in armonia con il paesaggio circostante, grazie alla rivisitazione in chiave moderna di antichi trattamenti e terapie con un tocco alpino.

Dopo un massaggio signature distensivo e rilassante, il percorso prosegue nell’area umida, in cui alternare l’immersione nella vasca fredda alla sauna finlandese, la sauna con le pareti in roccia alla bio-sauna salina, fino ai vapori dell’hammam. La vera sorpresa? L’ampia piscina interna, che si apre su un cortile alberato di betulle, sovrastata da un soffitto scultoreo sospeso in legno, progettato per dare la sensazione di un unico movimento organico dall’interno verso l’esterno. Non c’è benessere senza un po’ di attività fisica: i programmi stagionali variano, spaziando dal fitness spirituale, alla meditazione, dallo yoga fino alla condivisione di soluzioni per una vita migliore.
Le esperienze green da non perdere
Cosa non dimenticherò del mio soggiorno al Six Senses Crans-Montana? La spa ovviamente, la sensazione di pace in ogni ambiente, i peccati di gola che mi sono concessa (burro incluso), ma anche le esperienze. Abbiamo vissuto una giornata speciale, piena di stimoli, in cui abbiamo visitato le arnie, con le api che producono il miele per l’hotel; abbiamo imparato a dare una seconda vita alla carta cestinata, triturandola e trasformandola in un impasto melmoso che, per magia, una volta steso ed essiccato, genera dei cartoncini grezzi che diventano tavolozze. Altra curiosità: in quell’impasto si possono mettere dei semi di fiori e piante, che si seccheranno diventando parte dei fogli di carta e si scioglieranno nella terra se piantati e innaffiati. Durante i laboratori d’arte, gli ospiti li usano come tavolozze per dipingere ritratti del luogo, e portare a casa un souvenir originale e sostenibile.

Noi ci siamo cimentati (anche) con il laboratorio per fare le candele: usando essenze alpine e fiori essiccati – trasformando i fiori usati nei vari ambienti dell’hotel in nuove creazioni – ognuno ha creato la sua candela personale. Il teatro dove la magia accade è l’Earth Lab: a guidarci in questo mondo di creatività green è stato Dominique che, tra un laboratorio e l’altro, con una calma zen ci ha spiegato come il resort promuova sempre la sostenibilità in favore della comunità e degli ecosistemi, non solo realizzando workshop dove creatività ed ecologia vanno a braccetto, ma anche condividendo con gli ospiti, soprattutto ai più piccoli, consigli per uno stile di vita quotidiano più responsabile, per sognare a un futuro green.