Paradisiache è sicuramente l’aggettivo più comune ma anche più calzante per descrivere le 115 isole che compongono le Seychelles, un arcipelago riconosciuto tra i 25 Biodiversity Hotspots del mondo. A colpire infatti, oltre alle spiagge da cartolina, è un ecosistema diversificato, tanto fragile quanto prezioso. Le Seychelles sono state il primo Paese al mondo a inserire nella propria Costituzione il principio della conservazione ambientale, un impegno che si riflette nelle politiche governative e nelle numerose iniziative per preservare la biodiversità che coinvolgono anche i turisti, il cui numero è di gran lunga superiore rispetto a quello degli abitanti. Solo nel 2024 (dati al 18 dicembre) sono stati 240mila gli arrivi globali. Tutti possono divenire parte del cambiamento iscrivendosi a diversi programmi di sensibilizzazione e di volonturismo che offrono l’opportunità di contribuire alla protezione di foreste, coralli e tartarughe marine e di godersi, al tempo stesso, la magia del contesto.
Pulizia delle spiagge e snorkeling tra i coralli
Ad avere particolarmente a cuore la salvaguardia dell’ecosistema marino è la Marine Conservation Society Seychelles (MCSS), organizzazione non governativa impegnata, tra le varie attività, nel ripopolamento dei coralli in aree degradate a causa degli effetti del cambiamento climatico. «Il progetto di giardinaggio dei coralli e di educazione marina mira al ripopolamento delle barriere coralline a nord di Mahé, preziose risorse sia per l’ambiente che per l’economia locale. Il processo prevede la raccolta di frammenti di corallo da colonie resilienti che vengono prima fatti crescere in due vivai, sia in situ che sulla terraferma (ospitano oltre 1.400 colonie), per poi essere trapiantati in aree degradate favorendo il recupero delle barriere coralline, la densità dei pesci e la biodiversità marina», racconta Yasmine Watkins, project leader della Marine Conservation Society Seychelles.
Un lavoro impegnativo, soprattutto per le avversità riscontrate. «Lo sbiancamento dei coralli, avvenuto nel 2023/24, ha avuto effetti devastanti sulla salute delle barriere, riducendone la copertura e compromettendo sia le colonie naturali che quelle trapiantate. Ad aggravare la situazione — dichiara Watkins — è stata la presenza della Drupella, un gasteropode predatore che si nutre proprio di coralli. Nonostante le difficoltà, il progetto avanza e l’intenzione è quella di introdurre ulteriori coralli da Providence al fine di rafforzare i reef danneggiati e migliorarne la resilienza». I visitatori possono aggregarsi ai tour di snorkeling organizzati da MCSS che, come spiega la project leader, consentono l’esplorazione responsabile della ricca biodiversità delle barriere coralline locali nonché la visita ai vivai in situ. Sono inoltre previste uscite per contribuire alla pulizia delle spiagge e mantenere in salute gli ecosistemi costieri e marini.
Monitoraggio delle tartarughe
Per conoscere da vicino (e proteggere) le specie endemiche, ci si può rivolgere a Nature Seychelles, l’ente responsabile della gestione della Cousin Island Special Reserve, uno dei siti di nidificazione più importanti per le tartarughe embricate (Hawksbill), inserite nella Lista Rossa dell’International Union for Conservation of Nature (IUCN) come specie a rischio. Da ottobre a marzo, i volontari sono coinvolti in programmi di tutela e pattugliamento delle spiagge, dall’alba al tramonto, per raccogliere i dati sulle testuggini e sull’attività di nidificazione. «Data la natura intensiva di questo lavoro — rivela Luca Saponari, senior science & technical field officer di Nature Seychelles — accogliamo volontari provenienti da tutto il mondo, inclusa l’Italia. I turisti inoltre, dal lunedì al venerdì (solo la mattina) possono prendere parte a un tour guidato dell’isola contribuendo, attraverso il versamento della Tourist User Fee (tassa turistica), al finanziamento di attività di conservazione e alla gestione sostenibile del prezioso patrimonio locale. La visita richiede il rispetto di alcune rigide regole, necessarie per limitare l’impatto ambientale e preservare il benessere delle tartarughe che, in caso di avvistamento, vanno osservate a debita distanza evitando di ostacolarne i movimenti o di toccarle durante la nidificazione oppure la schiusa».
Piantumazione di alberi autoctoni
Arrivare alle Seychelles ha un costo: non soltanto in termini economici, ma anche ambientali. Chiunque può fare la differenza nel contrastare il cambiamento climatico compensando la propria impronta di carbonio. Come? Partecipando a iniziative di piantumazione di alberi. Green Footprint Seychelles, un progetto lanciato nel 2020 da Seychelles Parks and Gardens and Gardens Authority (SPGA), utilizzando il calcolatore disponibile sul sito, permette di determinare l’impronta di CO2 generata dal proprio volo e il numero di alberi autoctoni da piantare per contribuire a ridurre l’impatto ambientale del viaggio. Anche la Terrestrial Restoration Action Society of Seychelles (TRASS), un’organizzazione senza scopo di lucro, tramite l’iniziativa Holiday with a difference invita i viaggiatori a prestare supporto per ripristinare le aree verdi degradate, come quelle di Praslin, focalizzandosi perlopiù nelle zone colpite da incendi boschivi.