Hôtel de Paris, un’icona di Monte Carlo tra lusso e romanticismo

Hôtel de Paris, un’icona di Monte Carlo tra lusso e romanticismo

Il primo albergo del quartiere più chic del Principato di Monaco, con oltre 150 anni di storia alle spalle, offre spazi rinnovati e sempre più esclusivi. E una ristorazione d’autore
Hôtel de Paris

Con i suoi 525 metri quadri di superficie interna, che includono anche lo spazio dedicato al benessere con doccia-hammam e sauna, l’angolo bar nel salone principale e un accogliente studio. Possono arrivare anche a 600 aggiungendo la terza camera comunicante — mentre la terrazza di 135 metri quadri affacciata sull’iconica Place du Casino ospita una piscina a sfioro con nuoto controcorrente — la Suite Prince Rainier III è una delle novità più recenti e fastose dell’Hôtel de Paris.

Il lussuoso albergo, parte del gruppo Monte-Carlo Société des Bains de Mer, si trova appunto sulla stessa piazza sui cui altri lati sorgono il mitico Casinò, l’altrettanto iconico Cafè de Paris e i curatissimi giardini “alla francese” dei Boulingrins, anch’essi riammodernati di recente inserendo tra le piante tropicali e i diversi scorci dall’estetica “esotica” immaginata da Edouard André un comodo camminamento per attraversare gran parte della piazza passeggiando tra alberi, fiori e laghetti.

Un albergo leggendario, sulle tracce di Grace e Ranieri

Proprio da qui, dunque, è partita la lunga e solida storia dell’ospitalità monegasca, e in particolare del suo quartiere più centrale e famoso: Monte Carlo, che oggi si rinverdisce in maniera sfavillante con restyling, aggiunte importanti e un focus particolare sulla gastronomia d’autore. La suite dedicata al principe Ranieri infatti segue — per evidenti ragioni di galanteria in omaggio alla coppia più romantica, anche se sfortunata, della storia del Principato e forse d’Europa — quella intitolata alla Princesse Grace che, oltre a una serie di servizi esclusivi tra cui una cabina dedicata alle Thermes Marins Monte-Carlo in inverno e una tenda riservata presso la Monte-Carlo Beach in estate, conta ben 910 metri quadri complessivi (di cui quasi la metà sono spazi esterni, piscina a sfioro riscaldata inclusa, e con vista sul Mediterraneo e sul palazzo principesco in cima a Le Rocher) suddivisi su due piani, il settimo e l’ottavo.

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Edificato a partire dal 1864 su quello che all’epoca era il brullo altopiano delle Spélugues per offrire ospitalità ai frequentatori del Casinò – e, da lì in poi, al jet-set mondiale –, questo luogo ormai leggendario fu immaginato da François Blanc e sua moglie Marie Hensel Blanc come “un hotel che vada oltre tutto ciò che è stato creato fino a questo momento”. Alla coppia di imprenditori francesi si era rivolto il Principe Charles III di Monaco per sviluppare il potenziale turistico del Principato, dando il via – in prima battuta con il casinò, che da quel momento in poi avrebbe attratto nella piccola città-stato incastonata sulla riviera della Costa Azzurra divi, statisti, teste coronate e “infuencer” di ogni epoca e genere – alla Société des Bains de Mer, sodalizio tra Principato e imprenditoria (guidato da Marie Blanc alla morte del marito) che oggi si occupa di gioco e ospitalità di lusso a 360°. La facciata dell’Hôtel de Paris. Foto Monte-Carlo Société des Bains de Mer

Due piani in più, cucina d’autore e un patio scintillante

Proprio questi ultimi, nella loro interezza, fanno parte del progetto di riammodernamento e ampliamento dell’hotel partito nel 2014 e proseguito a tappe, senza cancellare l’allure d’inizio Novecento della facciata, ma anzi dandole nuovo respiro. Così, oggi all’ottavo piano si trovano anche uno spazio wellness riservato agli ospiti (in aggiunta alle già citate Thermes Marins, accessibili dall’hotel tramite un corridoi interno) e il ristorante stellato Le Grill, dall’ambientazione elegantemente mediterranea, dove si può cenare sotto le stelle grazie al soffitto apribile godendosi le proposte tra terra e mare, e in gran parte cotte appunto sulla griglia, degli chef Dominique Lory e Patrick Laine. Dai gamberoni di Sanremo marinati con ceci e zafferano al carré d’agnello di Provenza alla santoreggia, senza tralasciare il delizioso soufflé ai lamponi o al Grand Marnier.

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Il ristorante Le Grill. Foto Monte-Carlo Société des Bains de Mer

Nuovo e — decisamente — scintillante è anche il Patio dei Gioiellieri, ampio cortile interno con pavimentazione a mosaico e palme dall’atmosfera che ricorda un po’ quella dei riad marocchini, i cui portici interni sono punteggiati dalle più rinomate maison di alta gioielleria come Graff, Harry Winston, Stardust Monte-Carlo o Omega. Ideale per fare qualche tappa di (window) shopping, lo si attraversa anche per raggiungere il nuovo quartiere One Monte-Carlo e la sua promenade che ospita le boutique di grandi griffe della moda internazionale.

Il Patio dei Gioiellieri. Foto Monte-Carlo Société des Bains de Mer

E se per gran parte dei comuni mortali soggiornare in una delle nuove suite resta un sogno, è più facile realizzare quello di prenotare un tavolo al ristorante Le Louis XV, con cui Alain Ducasse porta la sua ricercata proposta culinaria — affidata all’executive chef Emmanuel Pilon — al piano terra dell’Hôtel de Paris, con terrazza affacciata sulla piazza. A completare l’offerta gastronomica dell’albergo in estate, dal 2022, c’è anche la raffinata cucina libanese di Em Sherif, rinomato gruppo di Beirut, formata dalla chef Yasmina Hayek, figlia della fondatrice Mireille Hayek. Mentre la prima colazione si fa tra gli stucchi e le vetrate della sala Empire, con un sontuoso buffet dolce e salato e le preparazioni à la carte, come un perfetto French Toast o le uova a scelta su cui far aggiungere — se lo si desidera — qualche grammo di tartufo nero o del caviale Kristal.

Le cantine storiche e i riti inscalfibili

Meritano poi una visita anche le stupefacenti cantine dell’hotel, volute da Marie Blanc e oggi supervisionate dall’Executive Head Sommelier Patrice Franck: scavate fino a 12 metri di profondità, si estendono per un chilometro e mezzo ospitando oltre 350mila bottiglie e 6mila referenze delle più pregiate appellation francesi — da Bandol alle maison più rinomate della Côte de Beaune e ai Pauillac Grand Cru Classé d’annata e Champagne Premier Cru — così come del resto d’Europa e del mondo. Rinnovate con una nuova reception e una tasting room progettata dallo studio Moinard, per festeggiarne il 150esimo anniversario nel 2024 le cantine hanno ospitato una serie di cene esclusive in collaborazione con grandi cantine, da Petrus a Tenuta San Guido. Dal 1990 un’ala ospita invece — su iniziativa del Cellar Master napoletano Gennaro Iorio — il Marie Blanc Museum, dove si conservano annate rare e preziose parte del patrimonio della Société des Bains de Mer.

Il bancone del Bar Américain, foto: courtesy Monte-Carlo Société des Bains de Mer

Restano tuttavia, quasi immutati ma resi anch’essi più sfavillanti e aggiornati, alcuni degli elementi imprescindibili che hanno fatto la storia dell’Hôtel de Paris e, di riflesso, di Monte Carlo. Per esempio il fascinoso Bar Américain, accanto alla lobby, dove venire per sorseggiare ottimi drink — accompagnati da snack e piccoli assaggi, tra cui i deliziosi barbagiuans, ravioli fritti farciti con verdure e formaggio — con il sottofondo della musica dal vivo.

Tra i cocktail signature c’è il Condamine, dedicato a Ranieri e allo storico quartiere di Monaco che ospita anche il mercato giornaliero, con liquore L’Orangerie Monaco, succo di frutto della passione, sciroppo d’anice, succo di limone, Champagne e albume; mentre a Grace Kelly è ispirato La Roseraie, con vodka infusa alla rosa, sciroppo di rabarbaro, succo di cranberry e di limone, Champagne e albume. La lussuosa lobby, poi, è sempre presidiata dalla statua equestre di Luigi XIV. Fermatevi anche voi a toccare il ginocchio del cavallo, nel punto in cui è più lucido: una tradizione che pare porti fortuna al tavolo da gioco, ed è un rito imprescindibile prima di addentrarsi nelle sfarzose sale del Casinò.

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