Quando sono entrata nella vasca coperta di 25 metri dello Janu Tokyo, la luce del sole brillava sul fondo in acciaio inossidabile e danzava lungo le pareti chiare in legno e pietra. Tre ospiti dell’hotel chiacchieravano tranquillamente in una piscina più piccola lì vicino. Mancava ancora un’ora al mio appuntamento per il massaggio, ma l’ambiente tranquillo e l’acqua calda stavano già alleviando gli effetti del mio jet lag.
Questo hotel di 122 camere inaugurato a marzo 2024 rappresenta l’atteso debutto del marchio gemello di Aman Resorts, Janu, leggermente più abbordabile e incentrato sul wellness. Mentre Aman è noto per favorire l’esclusività e la privacy, lo Janu Tokyo – il primo di 13 hotel in costruzione – incoraggia la socializzazione, con otto ristoranti e bar aperti al pubblico. Occupa i 13 piani inferiori di un grattacielo nell’Azabudai Hills di Tokyo, un complesso commerciale e residenziale con boutique di lusso, parchi e grattacieli.

Se la luce naturale e l’uso generoso dello spazio fanno pensare a un Aman, probabilmente è perché lo Janu è stato progettato da Jean-Michel Gathy, collaboratore di lunga data del brand Aman, con un attento equilibrio tra minimalismo giapponese e materiali opulenti come ceramiche smaltate a mano e tavoli scolpiti nella pietra. Io e la mia compagna abbiamo alloggiato in una camera City al 12° piano. Con i suoi 62 metri quadrati, era spaziosa per gli standard della città, e aveva un balcone affacciato sulla Tokyo Tower, la celebre torre delle telecomunicazioni bianca e rossa ispirata alla Tour Eiffel. Arredata con una palette rilassante di tonalità crema e grigie, la camera era divisa in zona notte e zona giorno da paraventi simili a shoji. Le finestre a tutta altezza erano dotate di tende che da trasparenti diventavano oscuranti semplicemente premendo un pulsante.
Un rituale di rigenerazione firmato Janu
Ero tentata di preparare una tazza della speciale miscela di tè Janu e di riempire la profonda vasca da bagno (ogni camera ne aveva una, oltre a un WC Toto superaccessoriato). Ma mi aspettavano al centro benessere, che occupa quattro piani per una superficie complessiva di quasi 4mila metri quadrati. Si accede alla spa dal centro fitness, ampio come una sala da ballo e pieno di macchine scintillanti immerse nella luce naturale. Altrettanto spettacolari sono gli spogliatoi maschili e femminili, dotati di docce con sedili (una tradizione giapponese), una vasca con acqua calda e una con acqua fredda, un bagno turco decorato con mosaici e una sauna rivestita di legno tropicale di ayous. L’ampia gamma di trattamenti abbina metodi giapponesi e occidentali, tra cui fototerapia, Hydrafacial, massaggi e scrub su tutto il corpo.
Dopo la nuotata ho indossato un accappatoio e sono stata accompagnata al piano superiore nella mia cabina da trattamento. Il mio Janu Signature Massage è iniziato con una terapia del suono di 10 minuti eseguita con uno steel tongue drum, per poi passare a un linfodrenaggio manuale, seguito da un massaggio del corpo con bacchette di rame e un massaggio del cuoio capelluto con un pettine di rame – a quanto pare questo metallo bilancia il pH della pelle e migliora la circolazione. Abbinato alla nuotata precedente, il massaggio è stato coinvolgente e profondamente rigenerante. Novanta minuti dopo sorseggiavo una tazza di tè verde, pronta a immergermi nell’ambiente frenetico di Tokyo, con in tasca l’indirizzo di un locale di ramen consigliato.