Il lusso dell’ultima Grecia selvaggia è sull’isola più esclusiva dell’Egeo

Il lusso dell’ultima Grecia selvaggia è sull’isola più esclusiva dell’Egeo

Alla scoperta di Patmos, perla del Dodecaneso, al confine est del Mar Egeo.
Patmos, Grecia
Patmos, Grecia. Foto di Nejdet Duzen/Shutterstock

Se pensate di conoscere davvero la Grecia e che non esistano più modi autentici per viverla, lontano dal turismo di massa, allora non siete mai stati a Patmos. Conosciuta anche come “L’Isola dell’Apocalisse” (come scritto in una grotta da San Giovanni Evangelista) è la regina del Dodecaneso e la sua bellezza selvaggia, insieme alla sua importanza storica, la rendono oggi una delle mete più desiderate della penisola greca.

I mulini di Chora

Immaginate 34 chilometri quadrati fatti di colline che sembrano stampate su due lastre di cobalto che si toccano all’orizzonte, dove stradine di terra circondate da lavanda ed elicriso si perdono in una vegetazione profumata che tocca 400 chiese, e due città che sono Skala e Chora (il capoluogo), mentre tutt’intorno decine di spiagge paradisiache si godono la calma delle capre selvatiche. Adesso aggiungete la fragranza dei forni a legna delle taverne, i colori appaganti delle case bianche di pietra e un santuario che è il terzo luogo sacro nel mondo per importanza religiosa, affacciato su insenature dove il vento racconta storie di pirati e imperatori bizantini. Se siete anche solo riusciti a proiettarvi nella minima parte di tutto questo, allora benvenuti a Patmos.

Patmos

Un rifugio raffinato nel cuore dell’Egeo

Si vola su Atene dopodiché va ben pianificato un traghetto che impiegherà circa otto ore per approdare sull’isola; nei mesi estivi è aperto anche l’aeroporto di Kos da dove partono tratte marine più brevi e frequenti. Il consiglio è di studiare prima il viaggio e poi la destinazione. Ci sono diversi tipi di sistemazione in quei chilometri di vegetazione mediterranea, ma se volete godervi la bellezza dell’isola in un’oasi di raffinata ricercatezza l’ideale è Patmos Eye, un boutique hotel con ville alla loro prima stagione capaci di conquistare senza riserve.

Camere e appartamenti affacciati sul mare con piscina privata, una spa con trattamenti olistici, un cocktail bar e un ristorante, ma soprattutto i sorrisi di chi ha scelto di accogliere il mondo a casa propria con orgoglio: tutto questo lo trovate nella parte alta di Skala, la graziosa cittadina sul mare dove si approda e ci si perde tra bar e boutique di abbigliamento e gioielleria locale.

Interni di Patmos Eye

Tutti gli interni della struttura sono frutto di un raffinato senso di eleganza che appartiene alla padrona di casa, Marietta Hatzipanayotidou, che insieme a suo marito Fredy Steinhauer, ha deciso di creare un’ospitalità che valorizzasse la cultura che nel tempo ha caratterizzato quest’isola. Nelle acque dell’Egeo si sono incontrate, e a volte scontrate, Venezia, Parigi, Bisanzio e Instanbul scambiandosi e contendendosi spezie, stoffe e gioielli, tutti elementi che Marietta ha messo insieme con raffinatezza nel creare l’agio di un lusso prezioso e mai ostentato.

Patmos Eye

Chora, la perla bianca tra cielo e mare

Dal Patmos Eye la vista cade sul mare e sulla baia che ospita Skala, ma girando lo sguardo verso l’interno, sulla collina più alta, si può vedere un manipolo di case bianche che salgono fino a una fortezza che domina l’altura. Chora, fondata nel XI secolo attorno al Monastero di San Giovanni il Teologo, si sviluppò come insediamento fortificato a protezione del luogo sacro eretto per volere del monaco Cristodulo. Nel tempo questo luogo è divenuto uno dei santuari ortodossi più rilevanti del mondo greco, legandosi alla tradizione secondo cui l’apostolo Giovanni ricevette qui le visioni che compongono il Libro dell’Apocalisse.

L’abitato si snoda in un dedalo di viuzze lastricate e case bianche, molte delle quali risalgono al XVII e XVIII secolo, mentre sulla cresta che domina Chora troverete tre mulini a vento restaurati che segnano il profilo dell’isola e che rappresentano un punto d’osservazione privilegiato sul paesaggio dell’Egeo. Nel labirinto bianco e azzurro della città di Chora troverete vita, gatti e possibilità di gustare una buona cucina da Giagko’s Pantheon e del buon bere serale da Thalami Creative Bar.

Psili Ammos

Per raggiungere ogni destinazione è consigliato il noleggio di un’auto e non di uno scooter, le strade principali sono buone, ma i posti migliori si raggiungono con più facilità su quattro ruote. Tra i luoghi d’interesse – per vivere davvero la bellezza incontaminata dell’isola e delle acque che la circondano – se siete dei romantici dovete assolutamente salire alla chiesa del Prophet Ilia’s per godervi un tramonto meraviglioso dall’alto.

Arkoi Island

Come muoversi e cosa vedere

Per gli amanti delle spiagge belle e impossibili c’è invece Psili Ammos: dovrete parcheggiare a mezz’ora di cammino sotto il sole per poi seguire un percorso di pietra e terra rossa, con pochi e piccoli arbusti la cui ombra è terra di qualche capra selvatica che vi guarderà con fiducia. Conquisterete poi la discesa verso un paradiso terrestre. Un lido monumentale a livello naturalistico, dove non si sa su cosa posare lo sguardo. Infine, se vi venisse voglia di un’escursione, con Patmos Daily Cruises potrete godervi non solo un bagno caraibico nei pressi di Arkoi Island, ma potrete anche sbarcarci per mangiare la pecora selvatica stufata della Taverna Trypas. Ne vale la pena.

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