Tra ulivi e mare: in questa dimora ottocentesca si può vivere l’atmosfera del Salento più autentico

Tra ulivi e mare: in questa dimora ottocentesca si può vivere l’atmosfera del Salento più autentico

Il Giardino Grande è un luogo di pace e natura nell’entroterra pugliese di Parabita. E se lo Jonio non è lontano, a ottobre si può partecipare alla raccolta delle olive.
Il Giardino Grande

C’è una dimora ottocentesca che racconta una storia antica e affascinante, oggi nuovamente splendente dei toni chiari delle masserie pugliesi e della pietra locale che impreziosisce la tipica architettura salentina. Ci sono ampi giardini con piante mediterranee disseminate tra pergolati, camminamenti e piccoli stagni. Ci sono gli interni dal design moderno ed essenziale che ben si sposano con la cornice rurale del luogo, ma anche con la sua raffinatezza. Ci sono i due mari lo Jonio e l’Adriatico – a poca distanza, tra la bella costa di Gallipoli e le grotte e cale di Santa Maria di Leuca, da perlustrare anche via mare. E ci sono, naturalmente, i tanti alberi d’ulivo che disegnano il paesaggio pugliese e che qui diventano tanto elemento estetico quanto parte essenziale del luogo e del suo spirito, oltre che preziosa fonte di olio extravergine.

Immerso nella campagna salentina di Parabita, a poca distanza da Lecce e Gallipoli, Il Giardino Grande è un’accogliente oasi di relax e gusto che nel mese di ottobre propone un’esperienza da non perdere: la partecipazione alla raccolta delle olive, per vivere in prima persona un momento fondamentale della vita agricola locale e conservare ricordi preziosi di questa terra.

C’era una volta il Casino, tra storia e letteratura

Edificata originariamente nella seconda metà dell’Ottocento, la bella dimora nacque come Casino (termine con cui si indicavano le dimore nobiliari nelle campagne del feudo, per i periodi di svago e villeggiatura) di una famiglia aristocratica del luogo che la utilizzava come residenza estiva, e porta ancora traccia del suo passato grazie all’attento restauro della struttura centrale e alla costruzione di un nuovo edificio, in un insieme armonico in cui passato e contemporaneità convivono e si intrecciano.

Il nome attuale riprende invece il titolo di un romanzo dell’autore locale Ortensio Seclì: al centro, la travagliata storia d’amore tra Don Saverio dei Duchi di Parabita e Rosaria Cataldo, giovane fanciulla del popolo, il cui matrimonio è ostacolato dalla famiglia ducale; l’amore è tuttavia più forte, ed è proprio nel Giardino Grande che i due giovani si incontrano in segreto. Oggi, i fratelli Valentina e Marco Fasano – entrambi rientrati in Puglia dopo diverse esperienze internazionali – hanno voluto ridare vita a questo luogo per accogliervi viaggiatori in arrivo da tutto il mondo in cerca di relax e bellezza.

Il Giardino Grande
La Chiesetta de Il Giardino Grande

Se la lobby – che collega la grande corte interna e il giardino d’ingresso – è uno spazio accogliente che dà il benvenuto agli ospiti con un design semplice e raffinato, tra libri antichi esposti su una credenza mid-century, comode poltrone e un divano bianco, le sei camere dalle pareti intonacate a calce e i pavimenti in cocciopesto conservano gli elementi tipici dell’architettura rurale salentina arricchiti da dettagli d’epoca e tocchi moderni ed eleganti, e garantiscono la vista sulle corti e sui giardini, mentre tre dispongono anche di ampie terrazze affacciate sulla campagna circostante. Anche i nomi segnano un legame forte con la natura locale, riprendendo quelli di alberi e piante locali: Melograno, Fico, Carrubo, Ciliegio, Loto, Ulivo. Non manca una chiesetta che oggi, con l’antico altare e le volte a stella che guardano al tavolo centrale in marmo, diventa un luogo di riflessione e relax dove fermarsi a leggere e sorseggiare un caffè, o anche la cornice per cene private o piccole cerimonie.

Il Giardino Grande
L’interno della camera Ulivo

Tante le esperienze proposte: dalle gite in barca – un gozzo o una barca a vela, guidati da skipepr esperti – tra le baie di Gallipoli e le cale rocciose di Santa Maria di Leuca, alle visite culturali sulle tracce del Barocco leccese o alle diverse attività sportive praticabili in zona. E per chi ama i cinque sensi, vengono proposti itinerari gastronomici alla scoperta di cibo e vino locali o esperienze sensoriali olfattive con un Maître Parfumeur. E ancora: la merenda con corso di pittura, per imparare a destreggiarsi con tele e pennelli guidati da un’artista dell’Accademia di Belle Arti di Lecce godendosi anche un tè e una fetta di torta, e il bagno sonoro all’ombra degli ulivi, per trovare un rilassamento profondo cullati dal suono del gong e delle campane tibetane, e dal fruscio delle foglie in sottofondo.

Tra giardini segreti e bio-laghi

Anche gli spazi verdi rivivono e sono protagonisti, mantenendo l’appeal dei tipici giardini dell’epoca e trovando nuovi layout. È il profumo delle rose e dei gelsomini che accoglie gli ospiti in arrivo, lungo il colonnato con gli archi che conduce all’ingresso, mentre gli aromi di altre piante autoctone si diffondono nei viali secondari.

Il Giardino Grande
La Corte dell’Ulivo

Un maestoso olivo con tanti decenni alle spalle troneggia nella corte centrale – detta appunto Corte dell’Ulivo – che unisce l’edificio antico e quello più recente, circondata da muri in pietra leccese (il Carparo) e lastricata dal basolato in pietra di Soleto. Il più intimo e riservato “Giardino Segreto” ricorda un Hortus conclusus di epoca medievale, e grazie alle mura che lo proteggono garantisce privacy e relax fin dalla prima colazione, a base di prodotti locali e torte appena sfornate. Un piccolo bio-lago – realizzato nella parte sud-est della tenuta per valorizzare e bonificare le aree esterne, raccogliendo le acque piovane – ospita invece rigogliose piante acquatiche ed esalta la biodiversità locale.

Il Giardino Grande
La piscina de Il Giardino Grande

L’ulivo è protagonista

Gli ulivi circondano, assieme ad altre piante della macchia mediterranea, anche la bella piscina ideale per un bagno, un po’ di relax o un aperitivo al Pergola Bar. Ma i duecento alberi piantati di recente come segno di rinascita dopo la strage della Xylella – il batterio che ha causato il disseccamento di gran parte degli uliveti salentini, e non solo – non hanno una funzione puramente decorativa.

Adesso che iniziano a dare i loro preziosi frutti, l’inizio dell’autunno segna il momento atteso della raccolta. Un rito antico, conviviale e sempre affascinante a cui è possibile prendere parte: dal 16 al 19 ottobre, infatti, ci si può unire alla famiglia Fasano e ai contadini ritrovandosi di buon mattino attorno agli alberi con reti e rastrelli, scuotendo le chiome e raccogliendo i frutti verdi da cui estrarre l’olio.

E se l’operazione comporta, assieme al divertimento e alla condivisione, anche una certa fatica, la ricompensa è la merenda all’ombra degli ulivi con pane casereccio e olio (o zucchero, per chi ama il dolce), pomodorini e formaggi locali, o pane con lo zucchero nella versione dolce. Mentre la sera ci si ritrova tutti attorno alla tavola imbandita al centro della Corte dell’Ulivo, tra musica e piatti tipici, per festeggiare il raccolto.

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