Everest e overtourism: come cambiano le regole per arginare il sovraffollamento

Everest e overtourism: come cambiano le regole per arginare il sovraffollamento

Il piano del governo nepalese per rilanciare il turismo nelle aree più isolate e limitare gli accessi al "Tetto del mondo".

Il Nepal ha annunciato che 97 montagne himalayane saranno accessibili senza alcun costo per i prossimi due anni, un’iniziativa mirata a promuovere il turismo nelle regioni più remote del Paese. La decisione arriva mentre, in controtendenza, il prezzo per ottenere un permesso di scalata sull’Everest, la vetta più alta del mondo, aumenterà per la prima volta in quasi dieci anni: da questo mese, infatti, i costi saliranno a 15.000 dollari durante l’alta stagione.

Un piano per valorizzare le montagne meno conosciute

Secondo il Dipartimento del Turismo nepalese, l’obiettivo della misura è quello di attirare l’attenzione su “destinazioni turistiche ancora poco esplorate”, soprattutto in zone dove l’arrivo di scalatori internazionali potrebbe rappresentare una spinta economica decisiva.

Le montagne per cui sarà abolita la tariffa di accesso si trovano nelle province occidentali di Karnali e Sudurpaschim, due delle aree più svantaggiate e meno sviluppate del Nepal. Le altitudini di queste vette vanno da 5.970 a 7.132 metri.

Everest: costi in aumento e nuove restrizioni

Mentre il Nepal punta a decentralizzare il flusso di scalatori, il Monte Everest continua a fare notizia per sovraffollamento, rischi ambientali e incidenti mortali. Nel solo 2024 sono stati concessi 421 permessi di scalata per la cima da 8.849 metri. La Corte Suprema del Nepal, preoccupata per il crescente impatto ambientale, ha ordinato ad aprile una limitazione del numero di permessi rilasciati, sostenendo che “la capacità delle montagne va rispettata”.

Nel frattempo, le autorità hanno annunciato un aumento del 36% dei costi: da settembre, scalare l’Everest fuori stagione costerà 7.500 dollari tra settembre e novembre e 3.750 dollari tra dicembre e febbraio. Non solo: il Parlamento nepalese sta discutendo una proposta di legge che renderebbe obbligatoria l’esperienza pregressa su una montagna di almeno 7.000 metri prima di tentare l’ascesa dell’Everest. Una misura pensata per migliorare la sicurezza, ma che potrebbe anche favorire l’ascesa delle vette “minori”.

Un’occasione per rilanciare le vette dimenticate

Finora, l’interesse verso le 97 montagne coinvolte nell’iniziativa è stato minimo: solo 68 alpinisti si sono avventurati su queste cime negli ultimi due anni. Per confronto, in una sola stagione, l’Everest attira centinaia di scalatori da tutto il mondo.

Ora il governo spera che la gratuità dei permessi possa cambiare questa tendenza. Le montagne delle regioni di Karnali e Sudurpaschim, secondo il Kathmandu Post, potrebbero diventare dei veri e propri “campi scuola” per chi vuole allenarsi prima di affrontare le cime più alte. Resta da capire se il Paese sarà in grado di potenziare le infrastrutture e i collegamenti necessari per accogliere più visitatori in queste aree isolate – e se le comunità locali saranno pronte ad affrontare l’eventuale afflusso.

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