L’ospitalità di lusso non corre solo su binari. Dopo il lancio del treno La Dolce Vita Orient Express, realizzato da Arsenale in partnership con Orient Express per promuovere un modello di turismo lento, un’altra novità ha arricchito il panorama turistico italiano: l’Orient Express La Minerva. A due passi dal Pantheon, al civico 69 di piazza della Minerva, si sono aperte le porte del primo hotel Orient Express al mondo (a cui seguirà l’Orient Express Palazzo Donà Giovannelli a Venezia). Un nuovo indirizzo cinque stelle ha preso il posto dell’hotel Minerva all’interno di un palazzo seicentesco che, trasformato in albergo nel 1811, ha riacquistato nuova vita grazie al rinnovamento voluto dal gruppo Arsenale, che lo ha acquisito nel 2021.

L’inaugurazione, a cui hanno partecipato il sindaco Roberto Gualtieri, l’assessore ai Grandi Eventi, Turismo e Sport Alessandro Onorato insieme al ceo di Arsenale Group Paolo Barletta, Gilda Perez-Alvarado, ceo di Orient Express e Nicola Bulgari di Annabel Holding, ha segnato l’inizio di una nuova era per la storica struttura. Proprio qui, dove un tempo alloggiavano aristocratici, artisti e intellettuali durante il “Grand Tour”, ad accogliere è una dimensione che trascende i confini del tempo e dello spazio.
Rimanendo fedele al nome che porta, l’Orient Express La Minerva, grazie al genio creativo dell’architetto Hugo Toro, racconta un nuovo concetto di hôtellerie di alta gamma. L’artista ha curato sia l’arredo che il restyling degli spazi, prestando attenzione a ogni dettaglio, coniugando Art Déco e raffinatezza contemporanea.

La sua firma è riconoscibile in tutte le 93 camere, incluse 36 suite, ciascuna unica per design e dimensioni che variano dai 25 fino a 235 metri quadrati. Un esempio è la Stendhal Suite, così chiamata in omaggio all’omonimo scrittore (illustre ospite dell’hotel), caratterizzata da soffitti affrescati, una collezione di vinili e una vista privilegiata sul Pantheon e su piazza della Minerva.

A fare la differenza è la minuziosa attenzione ai dettagli, dalla scelta delle luci ai pregiati tessuti firmati Rivolta Carmignani che permettono agli ospiti di immergersi nell’atmosfera avvolgente dei leggendari vagoni dell’Orient Express. Il legno e in generale i toni caldi sono predominanti, tanto in camera da letto quanto nelle aree living e nei bagni, valorizzati da marmi preziosi.
Da Gigi Rigolatto a Mimi Kakushi: gli outlet del gusto
Un indirizzo pronto ad accogliere persone da ogni parte del mondo, così come i romani, per un viaggio che è anche culinario. Tre le proposte gastronomiche: entrando nella lobby, a coinvolgere è lo scenografico contesto de La Minerva Bar, indicato per un tè pomeridiano, dove accomodarsi circondati dalla statua della dea Minerva – scolpita da Rinaldo Rinaldi, allievo del Canova – e da colonne di marmo originali.

Si sale al settimo piano per raggiungere la terrazza dove, a partire da maggio, Gigi Rigolatto offrirà l’opportunità di gustare piatti della cucina mediterranea mentre ci si gode la vista sui monumenti iconici della città. Successivamente, entro fine anno, sarà la volta della cucina fusion di Mimi Kakushi che combina i sapori orientali con influenze occidentali. Destinato a una clientela sia leisure che business, l’hotel offre cinque spazi per eventi, ideali per convention aziendali o per cerimonie private, tra cui la Sala Olimpo (165 metri quadrati), impreziosita da undici sculture in marmo di Rinaldo Rinaldi, e la Sala Rinaldi (54 metri quadrati), ispirata agli interni dei vagoni d’epoca dell’Orient Express e ancora La Galleria (75 metri quadrati) con soffitti che richiamano la grande cupola del Pantheon.
«L’apertura di Orient Express La Minerva rappresenta un momento significativo nel nostro viaggio. Roma, città dalla bellezza stratificata e dal carattere audace, è la tela ideale su cui ridisegnare l’eredità di Orient Express con nuova visione – un luogo dove i romani si ritrovano e i viaggiatori internazionali si incontrano. In collaborazione con Arsenale Group e grazie al genio creativo dell’architetto e artista Hugo Toro, abbiamo il privilegio di restituire una nuova vita a un bene storico profondamente radicato nel tessuto di questa città immortale», ha dichiarato Gilda Perez-Alvarado, ceo di Orient Express.