Grande quattro volte la Francia, l’Arabia Saudita è una destinazione emergente particolarmente dinamica che sta guadagnando sempre più popolarità. Nonostante abbia aperto le porte al turismo internazionale solo nel 2019, nel primo trimestre del 2024 un milione di viaggiatori provenienti da Europa e Americhe hanno raggiunto il Regno facendo registrare un incremento del 30% rispetto al precedente anno. Numeri che sono destinati a crescere ulteriormente grazie agli investimenti previsti dalla Saudi Vision 2030, programma strategico promosso dal governo saudita che, tra gli obiettivi, mira a ridurre la dipendenza dal petrolio promuovendo il turismo come motore dell’economia. Cosa la rende dunque così attraente?
La sicurezza prima di tutto
Oltre a essere il Paese del G20 in più rapida crescita secondo il World Tourism Barometer delle Nazioni Unite, è anche uno dei più sicuri. A confermarlo sono i dati emersi da un’indagine condotta da InsureMyTrip che, per il terzo anno consecutivo, ha visto Medina trionfare nella classifica delle città più sicure per le viaggiatrici solitarie. L’Arabia Saudita sta dimostrando inoltre una crescente apertura sul fronte sociale, promuovendo riforme che rafforzano la partecipazione femminile nella società, rendendola sempre più inclusiva. Dal 2018, l’obbligo di indossare il velo e l’abaya in pubblico è stato abolito insieme al divieto di guida per le donne e inoltre, con l’introduzione della Saudi Vision 2030, il tasso di occupazione femminile ha registrato un notevole incremento arrivando, solo nel settore turistico, a rappresentare il 45% della forza lavoro totale.
Il senso dell’ospitalità saudita
Sicura ma anche accogliente: la generosità saudita si riflette nei piccoli gesti. In segno di benvenuto ai visitatori – tanto in casa così come nelle strutture ricettive – vengono offerti dei datteri (sono oltre 300 le varietà esistenti) e la qahwa, tipica bevanda realizzata con chicchi di caffè verde aromatizzato con cardamomo e zafferano. Servire il caffè, oltre a essere un rituale sociale – denominato Hafawa – è un vero e proprio spettacolo. Dal lungo beccuccio della dallah, una caffettiera generalmente in rame e ottone, il liquido fumante scende in maniera scenografica fino a raggiungere la tazza (priva di manico): degustarlo denota riconoscenza e gratitudine per la calorosa ospitalità.
Da Riyadh e Jeddah alle spiagge del Mar Rosso
L’Arabia Saudita, con una superficie pari a 2.150.000 chilometri quadrati, rappresenta un Paese ricco di opportunità che, con i suoi paesaggi unici e diversificati, offre molto di più di quanto si possa immaginare. Non solo deserto dunque. Si spazia dalla capitale Riyadh a Taif, nota come la Città delle Rose per la sua intensa produzione floreale, fino ad arrivare a Jeddah, porta d’ingresso al Mar Rosso saudita dove passeggiare lungo la Corniche o dilettarsi tra esplorazioni subacquee e sessioni di snorkeling. Tra le novità in cantiere il progetto Red Sea Global che, entro il 2030, porterà sulla costa occidentale nuovi resort e infrastrutture promuovendo un turismo di lusso sostenibile.
Dalle piste da sci di Trojena all’oasi di AlUla
Si cambia panorama e clima dirigendosi verso le vette dei Monti Asir, tra cui Jebel Souda (circa 3mila metri), la meta ideale per gli amanti dell’outdoor. In Arabia Saudita non manca nulla, nemmeno la neve: work in progress per lo sviluppo di Trojena, una località sciistica situata tra i 1.500 e i 2.600 metri di altitudine, con 36 km di piste. Questo è solo uno degli ambiziosi progetti firmati NEOM, visionario piano di sviluppo basato su un modello innovativo di sostenibilità urbana. Il suo nome deriva dal termine greco “neo” (nuovo) e dalla lettera “M” che, oltre a rendere omaggio a Sua Altezza Reale Mohammed bin Salman, richiama il termine arabo Mustaqbal ovvero futuro. Sul fronte culturale, da non dimenticare che il Paese ospita 304 musei, oltre 10mila siti archeologici e sette Patrimoni dell’Umanità riconosciuti dall’UNESCO tra cui la città-oasi di AlUla nonché Al Ahsa, rinomata per l’oasi di palme più grande al mondo ma anche per la sua importanza culturale. Molteplici sono inoltre i luoghi di rilevante valore storico come Diriyah, l’antica capitale del Regno e Medina, la culla della civiltà islamica.
Un calendario ricco di eventi
L’Arabia Saudita sta consolidando inoltre la sua posizione come Paese a forte vocazione sportiva puntando sull’organizzazione di eventi internazionali di grande prestigio. Il calcio, ad esempio, gode di una popolarità straordinaria e proprio Riyadh, dopo aver ospitato le WTA Finals di tennis, ha accolto le semifinali dell’EA Sports FC Supercup che hanno visto quattro rappresentanti del calcio italiano, quali Inter-Atalanta e Juventus-Milan, sfidarsi per conquistare l’accesso alla finale che si è disputata il 6 gennaio nella Kingdom Arena. Gedda si prepara invece ad accogliere, dal 17 al 20 aprile 2025, il Gran Premio dell’Arabia Saudita 2025 di F1 che correrà lungo il Jeddah Corniche Circuit ovvero il circuito cittadino più veloce al mondo.
La Saudi Vision 2030, inoltre, mira a potenziare l’industria dell’intrattenimento. Negli ultimi anni, infatti, l’Arabia Saudita ha visto la nascita di diverse manifestazioni che celebrano non solo performer locali ma anche talenti internazionali. Lo scorso dicembre, Riyadh ha ospitato il MDLBEAST Soundstorm, uno degli eventi di punta della Riyadh Season, appuntamento annuale che porta nella capitale saudita una serie di attività ricreative per allietare tanto i residenti quanto i visitatori. A salire sul palco, sono stati artisti del calibro di Eminem, Calvin Harris, Camila Cabello, David Guetta, i Muse e molti altri.