Se si scrutano gli scaffali delle enoteche o dei ristoranti messicani, si noteranno sicuramente molti marchi di tequila legati a personaggi famosi: Casamigos è stata cofondata da George Clooney, Teremana è l’etichetta di Dwayne “The Rock” Johnson e 818 ha preso il nome dal prefisso di Kendall Jenner. Nomi importanti come questi hanno invaso il mercato nell’ultimo decennio, riflettendo la posizione del tequila come una delle più grandi storie di successo nel settore degli alcolici. Secondo il Distilled Spirits Council of the United States, nel 2024 negli Stati Uniti sono state vendute più di 32 milioni di casse di liquori d’agave, per un totale di 6,7 miliardi di dollari. Sebbene la crescita su base annua sia stata solo del 2%, la cifra è stata uno dei punti di forza delle categorie monitorate dall’organizzazione: le vendite di scotch sono diminuite di circa il 15% l’anno scorso, mentre il gin è sceso di oltre il 7%.
Mentre la domanda di alcolici come tequila e mezcal continua a crescere, alcuni appassionati cercano prodotti messicani artigianali e distintivi come il whisky da varietà locali di mais, il gin e prodotti di agave meno conosciuti come la raicilla e la bacanora. I distillatori stanno rispondendo con una nuova generazione di spirits freschi e moderni, pur mantenendo un forte senso del luogo.
«È un momento entusiasmante», afferma Justin Lane Briggs, responsabile del portafoglio Messico per l’importatore americano Skurnik Wines & Spirits. «L’interesse della gente per la storia e l’autenticità che circondano gli alcolici messicani tradizionali è sbocciato e i produttori locali stanno creando nuove categorie». Hillhamn Salome esemplifica questa nuova generazione di distillatori messicani. Il 29enne fondatore della Flor de Luna Distillery ha unito le antiche tradizioni delle curanderas, o guaritrici, con le tecniche contemporanee di produzione del gin per creare Condesa Gin, che ha rilasciato le sue prime bottiglie nel 2016. «È grazie al lavoro dell’industria degli spiriti d’agave che ne abbiamo la possibilità», afferma Salome. Altri visionari stanno lavorando per onorare la tradizione abbracciando la modernità. Il celebre chef messicano Enrique Olvera, la forza creativa dietro il ristorante Pujol a Città del Messico e il Cosme a New York, ha fatto carriera introducendo il pubblico globale alla ricchezza della cucina del suo Paese.
Nel 2024 ha contribuito al lancio di Manojo Mezcal, e vede un parallelismo tra il marchio di liquori emergente e la più ampia evoluzione culinaria del Messico. «Il bello di questo mezcal è che è un’espressione del luogo e nei nostri ristoranti stiamo cercando di fare esattamente la stessa cosa», dice. «Ci sono così tanti tipi diversi di agavi, così tante pratiche di distillazione e fermentazione, così tanti modi diversi di invecchiamento: è pieno di possibilità».
Sebbene non manchino le innovazioni, anche gli alcolici tradizionali meno conosciuti stanno trovando un nuovo pubblico. Si pensi al pox (pronunciato posh), una bevanda precolombiana che continua ad avere un significato cerimoniale tra i Maya. Nel 2017, un nuovo brand, Siglo Cero, è diventato il primo marchio commerciale di pox a entrare negli Stati Uniti, dice Briggs, la cui azienda sta contribuendo a fargli attraversare il confine. «Fino a poco tempo fa non avevo mai visto il pox diffondersi al di fuori della comunità indigena del Chiapas». Mentre i distillatori messicani continuano a innovare, una forza imprevedibile potrebbe interrompere i progressi recenti: il Presidente Donald Trump ha proposto tariffe del 25% sui prodotti messicani. Ma, al momento della stampa, gli alcolici importati rimangono esenti da questi dazi. Questo è un aspetto per il quale i distillatori, e tutti noi, possiamo brindare.

Le bottiglie da comprare
Non è facile trovarle in Italia ma se vi capita non perdete l’occasione!
MEZCAL
Questa bevanda sempre più popolare è associata soprattutto a Oaxaca, anche se viene prodotta in diversi stati messicani. L’Espadín di Manojo, con il suo sapore erbaceo e meno affumicato, è un punto di partenza facile.
SOTOL
Ricavato da piante del deserto note come Dasylirion, il sotol è prodotto in tutto il Messico del nord. Cardenxe ne produce tre etichette, ciascuna con «un sapore a metà strada tra il mezcal e il gin», afferma il cofondatore Luigi Ambrosi.
RAICILLA
Acquavite di agave proveniente dalla costa di Jalisco, la raicilla è spesso definita cugina del tequila. Il Mezonte Japo ha un aroma ricco e quasi caseario, derivato da un processo di fermentazione lattica che lo aiuta ad abbinarsi perfettamente al cibo.
BACANORA
Un’altra opzione di agave, la bacanora è la risposta dello stato di Sonora al mezcal. Rancho Tepúa (da un’azienda a conduzione familiare) bilancia sapori vegetali e accenti affumicati.
POX
Tradizionalmente fatto in casa nel Chiapas, questo distillato a base di mais può essere difficile da trovare. Siglo Cero è il primo marchio commerciale ad arrivare sugli scaffali americani, con note sapide che ricordano l’ancho chile e il cocco.
GIN
Con l’aggiunta di botaniche messicane come il frutto del cactus e i fiori d’arancio, Condesa Salome è un gin vivace e agrumato prodotto dalla distilleria Flor de Luna, di proprietà femminile, a Città del Messico.
WHISKY
Prieto y Prieta è un prodotto oaxacano ottenuto da quattro varietà di mais, che vengono fatte fermentare e poi distillate due volte in pentole di rame. Invecchiato in tre tipi di botti – quercia, bourbon e sherry – è ricco e terroso.
CHARANDA
La versione messicana del rum, ottenuta sia dalla melassa sia dal succo di canna da zucchero grezzo, è una specialità dello stato di Michoacán. Uruapan è un marchio a conduzione familiare che utilizza varietà di canna da zucchero tradizionali per ottenere un sapore morbido.