L’Europa introduce il riconoscimento biometrico: addio ai timbri sui passaporti

L’Europa introduce il riconoscimento biometrico: addio ai timbri sui passaporti

Dal 12 ottobre, l’Unione Europea ha avviato un sistema di identificazione alle frontiere che utilizza la scansione del volto e delle impronte digitali.
Timbro sul passaporto
Timbro sul passaporto. Foto di FTiare/Shutterstock

Preparatevi a dire addio ai timbri sul passaporto, da sempre amati da molti passeggeri come ricordo di viaggio. Dal 12 ottobre, è iniziata l’introduzione graduale del nuovo sistema di registrazione degli ingressi e delle uscite (Entry and Exit System – EES) negli aeroporti e ai valichi di frontiera. Si tratta di una fase di avvio progressivo, volta a testare e a perfezionare la tecnologia, come indicato dall’Unione Europea. Il programma, secondo quanto riportato da Travel + Leisure US, dovrebbe essere pienamente operativo entro il 10 aprile 2026.

Il programma EES, annunciato per la prima volta nel 2023 con l’obiettivo di entrare in vigore nel 2024 ma successivamente rinviato, sarà obbligatorio in 29 Paesi europei, tra cui numerosi Stati membri dell’Unione Europea – come Francia e Spagna – e altri Paesi dell’area Schengen, quali Islanda, Norvegia e Svizzera. La novità interesserà tutti i cittadini non appartenenti all’UE che si recano in Europa per soggiorni di breve durata, fatta eccezione per i bambini sotto i 12 anni le cui impronte non verranno rilevate.

Frontiere più veloci e digitali

La scansione dei dati biometrici non è l’unico cambiamento previsto dall’EES. La procedura, infatti, eliminerà gradualmente la consueta raccolta dei timbri fisici sul passaporto, un’esperienza che diventerà un ricordo del passato. «L’EES sostituirà progressivamente i timbri sul passaporto con una procedura digitale che registra gli ingressi e le uscite, rendendo i controlli di frontiera più rapidi e supportando il personale nell’espletamento delle operazioni”, ha sottolineato l’Unione Europea. «Grazie all’EES, i viaggiatori trascorreranno meno tempo al confine, con controlli più veloci, opzioni self-service e alla possibilità di fornire le informazioni in anticipo».

Secondo l’Unione Europea, il nuovo programma punta a modernizzare i controlli, prevenire le frodi d’identità e semplificare l’individuazione dei viaggiatori che superano il periodo di soggiorno consentito. I dati personali raccolti saranno conservati per circa tre anni e, come precisato dall’UE, non potranno essere condivisi con terze parti. Al di fuori dell’Unione Europea, il Regno Unito ha introdotto all’inizio di quest’anno la propria autorizzazione elettronica al viaggio (ETA), una tassa ora richiesta alla maggior parte dei viaggiatori in ingresso nel Paese.

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