Le 10 mostre dell’autunno in Italia da non perdere

Le 10 mostre dell’autunno in Italia da non perdere

Dall’arte classica ai linguaggi contemporanei: appuntamenti che promettono di emozionare, incuriosire e arricchire lo sguardo di ogni visitatore.
Marc Chagall, Ricordo del Flauto magico - Marc Chagall, by SIAE 2025

Con l’arrivo dell’autunno, l’Italia si trasforma in un grande museo diffuso, dove città d’arte, centri storici e spazi espositivi ospitano alcune tra le rassegne più attese dell’anno. Dai maestri del Novecento come DalíChagallPicasso e Modigliani, alle atmosfere rarefatte di TurnerMonet e Hopper, passando per i percorsi intimi di Nan Goldin e le sperimentazioni di Man Ray e Leonora Carrington, fino alle celebrazioni del genio italiano con Beato AngelicoGiacomo Balla e Giovanni Segantini: sarà una stagione ricchissima per gli amanti dell’arte.

Abbiamo selezionato 10 mostre imperdibili, da Roma a Milano, da Firenze a Ferrara, che offrono un viaggio affascinante tra epoche, linguaggi e visioni. Un’occasione per scoprire o riscoprire capolavori e artisti iconici in luoghi straordinari. Ecco quali sono.

Chagall – Ferrara, Palazzo dei Diamanti

Dal prossimo 11 ottobre fino all’8 febbraio 2026, il Palazzo dei Diamanti di Ferrara ospita la mostra “Chagall, testimone del suo tempo”, un percorso immersivo ed emotivamente coinvolgente dedicato a Marc Chagall, tra i più amati artisti del Novecento.

La rassegna presenta 200 opere tra dipinti, disegni e incisioni, arricchite da due sale immersive che valorizzano le sue creazioni monumentali. Il percorso esplora i temi centrali dell’opera di Chagall: memoria, identità, spiritualità, esilio e gioia di vivere, offrendo una riflessione profonda sull’esperienza umana attraverso un linguaggio poetico e visionario.

Le immagini oniriche di amanti volanti, animali parlanti e fiori esplosivi diventano metafore universali. Chagall viene presentato come un artista capace di unire mondi diversi, trasformando la sua esperienza personale in un messaggio condiviso, ponte tra culture e tempi differenti.

Giacomo Balla – Parma, Palazzo del Governatore

Dal 10 ottobre 2025 al 1° febbraio 2026Parma accoglierà la mostra “Giacomo Balla, un universo di luce” negli spazi del Palazzo del Governatore. Un evento d’eccezione che porta in città oltre 60 opere del maestro futurista, tutte provenienti dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, in un prestito straordinario che per la prima volta esce dalla capitale.

È un viaggio nell’evoluzione artistica e spirituale di Giacomo Balla, pittore, scenografo e teorico, tra i massimi protagonisti dell’avanguardia italiana del Novecento. Dal divisionismo delle prime opere alla rivoluzione futurista, fino alla fase più matura e intima del secondo dopoguerra, il percorso espositivo racconta un artista che ha fatto della luce, del movimento e del colore il centro della propria ricerca. In mostra, anche le opere donate dalle figlie Elica e Luce Balla, testimonianza di un lascito familiare curato con attenzione filologica e affettiva.

Noire et blanche – © Man Ray 2015 Trust / ADAGP-SIAE

Man Ray – Milano, Palazzo Reale 

Dal 24 settembre 2025 all’11 gennaio 2026, Palazzo Reale ospita la grande retrospettiva “Man Ray. Forme di luce”, dedicata a uno dei più influenti artisti del Novecento. La mostra, curata da Pierre-Yves Butzbach e Robert Rocca, presenta circa 300 opere tra fotografie, disegni, oggetti, litografie e film, offrendo un ampio sguardo sulla produzione eclettica di Man Ray (1890–1976), protagonista delle avanguardie europee e americane.

Attraverso sezioni tematiche – dagli autoritratti ai nudi, dalla fotografia di moda al cinema sperimentale – il percorso ripercorre le tappe salienti della carriera dell’artista: dagli esordi dadaisti e surrealisti, fino all’invenzione di tecniche innovative come rayografie e solarizzazioni. Ampio spazio è dedicato anche alle sue muse, tra cui Kiki de MontparnasseLee Miller e Juliet Browner. La mostra evidenzia come Man Ray abbia ridefinito i confini tra arte, fotografia, design e moda, mantenendo una forza visiva e concettuale che ancora oggi ispira la cultura contemporanea.

Belle Époque – Pisa, Palazzo Blu 

Dal 15 ottobre 2025 al 7 aprile 2026Palazzo Blu a Pisa ospita la mostra “Belle Époque, un affascinante viaggio nella Parigi di fine Ottocento e inizio Novecento, epoca di grande fermento culturale e artistico. L’esposizione, curata dalla professoressa Francesca Dini, raccoglie opere provenienti da importanti musei internazionali come il Musée d’Orsay, il Louvre e le Gallerie degli Uffizi, oltre a collezioni private mai viste prima in Italia.

Attraverso dipinti di maestri come Boldini, De Nittis, Corcos e Zandomeneghi, la mostra racconta la ricchezza di un periodo che non fu solo un raffinato stile estetico, ma un vero e proprio momento di trasformazione sociale, politica e culturale. Le opere esposte permettono di scoprire come la Belle Époque abbia influenzato l’arte italiana, ma anche la moda, la scienza e la vita quotidiana, con un occhio particolare a Parigi, vero cuore pulsante della modernità.

Palazzo Blu si conferma così un importante polo culturale, capace di portare a Pisa una mostra di altissimo livello che unisce eleganza, storia e innovazione, offrendo ai visitatori un’esperienza immersiva e ricca di suggestioni.

L’Annunciazione del Beato Angelico

Beato Angelico – Firenze, Palazzo Strozzi

Dal 26 settembre 2025 al 25 gennaio 2026, la Fondazione Palazzo Strozzi insieme al Museo di San Marco presentano una mostra eccezionale dedicata a Beato Angelico, il celebre Fra Giovanni da Fiesole, figura simbolo dell’arte fiorentina del Quattrocento. L’esposizione offre un percorso che si sviluppa tra le due sedi di Palazzo Strozzi e del Museo di San Marco, mettendo in luce la produzione artistica, l’evoluzione e l’influenza di Beato Angelico. La mostra dialoga con le opere di grandi maestri coevi come Lorenzo Monaco, Masaccio, Filippo Lippi, e con scultori di rilievo quali Lorenzo Ghiberti, Michelozzo e Luca della Robbia.

Curata da Carl Brandon Strehlke, curatore emerito del Philadelphia Museum of Art, insieme a Stefano Casciu, Direttore regionale Musei nazionali Toscana, e Angelo Tartuferi, già Direttore del Museo di San Marco, questa è la prima grande rassegna dedicata all’artista a Firenze dopo ben settant’anni dalla storica esposizione del 1955. Lo scopo è quello di far apprezzare la qualità artistica di Beato Angelico come mai prima, evidenziandone la capacità di innovare restando profondamente radicato in un’intensa riflessione religiosa che unisce il sacro all’esperienza umana.

Nan Goldin – Milano, Pirelli HangarBicocca 

Dal cuore della scena underground newyorkese degli anni ’70 e ’80 alle sale industriali del Pirelli HangarBicocca di MilanoNan Goldin, una delle voci più potenti e controverse della fotografia contemporanea, arriva in Italia con una mostra che promette di lasciare il segno. L’esposizione — la più ampia mai realizzata nel nostro Paese — ripercorre la carriera dell’artista americana, nota per il suo sguardo crudo, poetico e profondamente umano.

Attraverso fotografie, diapositive, video e installazioni, la mostra (dall’11 ottobre 2025 al 15 febbraio 2026) ci immerge nell’universo personale di Goldin: un mondo fatto di amore, dipendenza, identità di genere, amicizia, malattia e perdita. Iconici lavori come The Ballad of Sexual Dependency trovano nuova vita accanto a opere più recenti, in un percorso che riflette sull’urgenza di testimoniare la realtà senza filtri.

Il chiosco di Gertrude O’Brady – © Philip Bernard

Da Picasso a Modigliani – Padova, Palazzo Zabarella 

L’autunno 2025 porta a Palazzo Zabarella, Padova, un’importante esposizione che celebra la grande arte del Novecento. Si intitola “Modigliani, Picasso e le voci della modernità” e raccoglie 65 opere di 30 artisti d’avanguardia, selezionate dal prestigioso LaM – Lille Métropole Musée d’Art Moderne. La mostra sarà visitabile dal 16 ottobre 2025 al 25 gennaio 2026.

Curata da Jeanne-Bathilde Lacourt, l’esposizione mette al centro due protagonisti assoluti della scena artistica del secolo scorso: Amedeo Modigliani e Pablo Picasso. Del primo sono presenti sei dipinti intensi e toccanti, come Nudo seduto con camicia e Maternità. Il secondo, invece, è rappresentato da cinque opere significative, che testimoniano l’evoluzione del suo stile e il suo ruolo chiave nelle rivoluzioni visive del Novecento.

Accanto a questi due giganti, la mostra presenta anche lavori di altri esponenti delle avanguardie europee come BraqueLéger e Laurens, oltre a una selezione di artisti meno noti ma altrettanto innovativi. Il percorso esplora anche forme d’espressione più spontanee e fuori dagli schemi, come l’arte naïf e l’art brut, sottolineando come la modernità abbia avuto tante voci diverse, spesso nate ai margini del sistema accademico.

Giovanni Segantini – Bassano del Grappa, Museo Civico 

Dal 25 ottobre 2025 al 22 febbraio 2026, il Museo Civico di Bassano del Grappa ospita una grande mostra dedicata a Giovanni Segantini, uno dei protagonisti più intensi e originali dell’arte italiana tra Ottocento e Novecento. L’esposizione ripercorre l’intera carriera dell’artista, noto per la sua visione mistica del paesaggio alpino e per l’uso rivoluzionario della luce, offrendo un’occasione unica per ammirare le sue opere più significative.

Curata da Niccolò d’Agati, la mostra presenta circa cento opere, tra dipinti, disegni, incisioni e documenti provenienti da importanti musei italiani ed europei, come il Segantini Museum di St. Moritz. Il percorso espositivo si articola in quattro sezioni, che seguono le tappe della vita e dell’evoluzione artistica del pittore: dagli anni della formazione milanese e dell’influenza scapigliata, alla produzione più matura nella Brianza, fino al periodo trascorso tra le montagne svizzere, dove il suo stile raggiunge l’apice della forza espressiva.

Segantini, attraverso la tecnica divisionista e una sensibilità simbolica, trasforma la natura in qualcosa di sacro e universale. I suoi paesaggi di alta quota diventano riflessioni visive sul rapporto tra uomo, spiritualità e ambiente. La mostra non solo celebra il suo talento pittorico, ma lo inserisce in un contesto più ampio, mettendolo in dialogo con altri grandi artisti europei come Millet e Van Gogh, e sfatando il mito dell’artista isolato.

Autoritratto con il collo di Raffaello di Salvador Dalí – © Fundació Gala-Salvador Dalí, Roma, 2025

Dalí – Roma, Palazzo Cipolla 

Dal 17 ottobre 2025 al 1° febbraio 2026, Palazzo Cipolla ospita “Dalí. Rivoluzione e Tradizione“, una mostra che racconta l’anima complessa e affascinante di Salvador Dalí. Con oltre 60 opere tra dipinti, disegni, fotografie e materiali multimediali, l’esposizione si configura come uno degli appuntamenti più importanti dell’autunno culturale romano, in occasione del centenario dalla prima personale dell’artista. Il percorso espositivo si concentra sul dialogo tra Dalí e quattro figure fondamentali per la sua formazione: VermeerVelázquezRaffaello e Pablo Picasso.

Le opere provengono da prestigiosi musei nazionali e internazionali come il Museo Reina Sofía, il Thyssen-Bornemisza, il Museu Picasso di Barcellona, le Gallerie degli Uffizi e, naturalmente, dalla Fundació Gala-Salvador Dalí. Una sezione speciale è dedicata al celebre trattato 50 segreti magici per dipingere (1948), in cui Dalí espone il suo approccio teorico alla pittura, esaltando tecnica, composizione e perfezione artigianale.

La mostra è articolata in quattro sezioni tematiche e, a completare il percorso, non manca un focus sul suo rapporto con il cinema, sviluppato in collaborazione con la Festa del Cinema di Roma, a testimonianza della sua attività come regista, scenografo e teorico dell’immagine in movimento.

Confini. Da Turner a Monet a Hopper – Codroipo (Udine)Villa Manin

Dal 11 ottobre 2025 al 12 aprile 2026, le sale monumentali di Villa Manin, a Passariano di Codroipo (Udine), accolgono la mostra “Confini. Da Turner a Monet a Hopper – Canto con variazioni“, un progetto che porta in Friuli oltre 130 opere provenienti da importanti collezioni internazionali. L’esposizione indaga il concetto di “confine” come spazio di passaggio e trasformazione – non solo fisico, ma anche emotivo, spirituale e culturale. I paesaggi e le figure rappresentate si muovono dentro e oltre il limite visibile, raccontando l’evoluzione del pensiero pittorico tra il XIX e il XX secolo.

A dare il benvenuto al visitatore è il celebre Mezzogiorno (1949) di Edward Hopper, opera simbolo della mostra e punto di partenza ideale per questa riflessione visiva sul confine come luogo di attesa, passaggio e rivelazione. La mostra si colloca all’interno del programma ufficiale di GO! 2025 – Nova Gorica & Gorizia Capitale Europea della Cultura, e si inserisce in un più ampio progetto di valorizzazione del patrimonio artistico internazionale nel Nordest italiano. A Villa Manin, rinnovata e rilanciata come polo culturale d’eccellenza, l’arte torna a parlare al grande pubblico attraverso un linguaggio emozionante e accessibile.

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