Dopo essersi svegliati all’alba, aver raggiunto l’aeroporto e fatto la fila per i controlli di sicurezza, tutto ciò che si desidera una volta saliti a bordo è rilassarsi, o meglio ancora addormentarsi. E invece no, perché è preferibile restare svegli, almeno durante il decollo e l’atterraggio. Il motivo? Più di uno in realtà. Il primo si chiama barotrauma e colpisce le orecchie a seguito della variazione repentina della pressione dell’aria che si manifesta all’interno della cabina a cui, spesso, i nostri timpani fanno fatica ad adattarsi. Molti viaggiatori avvertono una sensazione di dolore o di ostruzione alle orecchie che, nel peggiore dei casi, può anche provocare una leggera perdita di udito o rendere i suoni ovattati.
Dormire è un fattore di rischio per l’otite barotraumatica
Fortunatamente è abbastanza facile pressurizzare le orecchie sbadigliando, deglutendo o masticando: queste azioni aprono la tuba di Eustachio che regola i cambiamenti di pressione. Alcune persone riescono addirittura a controllare volontariamente il tensore del timpano. Nella maggior parte degli adulti sani, questi trucchi generalmente funzionano. A risentirne sono soprattutto i neonati nonché i bambini piccoli che, avendo una diversa conformazione delle tube, riscontrano maggiori disagi.
«Quando dormiamo, non deglutiamo molto per equalizzare la pressione dell’aria», ha rivelato a Travel + Leisure Us Dan Bubb, professore dell’Università del Nevada. Il dolore che ne deriva è uno dei motivi per cui non è opportuno affidarsi alle braccia di Morfeo durante il decollo e l’atterraggio. Esiste però una soluzione ovvero dei particolari tappi in silicone dotati di un filtro in ceramica che, se indossati prima del decollo e dell’atterraggio, riducono la probabilità di riscontrare fastidi.
Meglio rimanere vigili per essere reattivi in caso di emergenza
In realtà c’è anche un altro motivo per cui non bisognerebbe fare un pisolino durante queste due fasi cruciali che, stando a quanto svelato da Boeing e Airbus, risultano – statisticamente parlando – maggiormente a rischio di incidente. «In questi momenti più delicati è preferibile essere pienamente consapevoli di cosa sta succedendo. Se c’è un’emergenza, passeggeri e membri dell’equipaggio devono evacuare l’aereo», ha spiegato Bubb. Se invece stai dormendo, potresti impiegare un po’ di tempo per orientarti e reagire in modo appropriato: questo potrebbe rappresentare un problema.
Pertanto è meglio rimanere svegli. Se possibile, si può approfittare della procedura di imbarco per fare un pisolino per poi svegliarsi solo il tempo necessario per il decollo. Dopodiché è possibile tornare a dormire fino all’atterraggio, quando sarà di nuovo ora di essere vigili. Una volta giunti a destinazione, si è finalmente liberi di prendersi tutto il tempo di cui si necessita per fare il pieno di energia.