C’è un Lazio che si guarda allo specchio e si vede come una piattaforma creativa. Un territorio dove il cinema non è solo arte o industria, ma anche paesaggio, formazione, visione. È questo lo sguardo proiettato in avanti della nuova Fondazione Roma Lazio Film Commission, inaugurata a Roma lo scorso 19 giugno: un punto di svolta per uno dei settori più dinamici dell’economia e dell’identità regionale.
Con una governance rinnovata e un mandato preciso – unire, innovare, sostenere – la Fondazione nasce per dare coesione a una galassia in espansione, che va dalle grandi produzioni internazionali ai giovani talenti delle scuole di cinema. L’obiettivo? Far diventare Roma e il Lazio non solo un set cinematografico, ma anche un luogo dove crescere, formarsi e investire, come sostiene la presidente della Fondazione, Maria Giuseppina Troccoli, affiancata da Christian Uva (vicepresidente) e Lorenza Lei (amministratore delegato).

Un distretto creativo che genera valore
I numeri raccontano un’industria viva. Il Lazio è la prima regione in Italia per numero di imprese attive nel settore audiovisivo (2.400) e seconda in Europa per investimenti pubblici a sostegno del cinema. Tra il 2016 e il 2023, grazie al bando Lazio Cinema International, sono stati cofinanziati oltre 215 titoli internazionali (film, serie TV, documentari, animazione), per un totale di 70,6 milioni di euro, con 357 premi vinti e 474 nomination nei festival di tutto il mondo.
E non si parla solo di Roma: la strategia futura prevede l’attivazione di sportelli territoriali in tutta la regione, per accompagnare produzioni, imprese e operatori locali con servizi tecnici e accesso agevolato alle location. Un modo per valorizzare anche quei piccoli borghi e paesaggi che sono da sempre “personaggi” silenziosi ma centrali di grandi film.
Il cinema come leva culturale e turistica
In un mondo dove il “cinema tourism” è una voce in crescita tra le motivazioni di viaggio, il Lazio si prepara a fare sistema. Non solo come sfondo scenografico – da Civita di Bagnoregio a Villa Adriana, dai Castelli Romani alla costa tirrenica – ma anche come motore di sviluppo.
Il legame tra cinema e territori può generare nuove economie locali, promuovendo cultura, accoglienza, artigianato e ristorazione. La Fondazione, infatti, punta anche a una mappatura intelligente delle location film friendly, con guide e strumenti pensati per facilitare le produzioni e, al tempo stesso, attrarre visitatori sulle orme di attori e registi.
Nuove generazioni in scena
Altro pilastro chiave la formazione. La Fondazione integrerà due eccellenze regionali quali la Scuola d’Arte Cinematografica Gian Maria Volonté e Officina Pasolini, che offrono percorsi gratuiti per formare tecnici, sceneggiatori, costumisti, registi e tutte quelle figure che rendono possibile un set. Con le risorse europee, l’obiettivo è dare slancio alle carriere dei giovani e favorire una filiera di professionisti preparati, creativi e capaci di innovare. Perché il cinema, oggi, non è più solo dietro la macchina da presa: è progetto, impresa, narrazione e futuro.
Un orizzonte condiviso
Il messaggio più forte della nuova Film Commission è proprio questo: creare una piattaforma aperta, accessibile, sostenibile, dove maestranze, artisti, imprese e territori collaborano. Una sfida che riguarda tutti – dai produttori ai casting director, dai location manager agli scenografi – e che parte da un principio chiaro: crescere insieme.
Ed è in questo orizzonte condiviso che il Lazio si prepara a essere protagonista di grandi eventi del cinema globale, non più solo come luogo di passaggio, ma come destinazione stabile e desiderata. Perché in questa regione, oggi più che mai, il cinema è una cosa viva: si guarda, si respira, si costruisce. E racconta molto più di una storia sul grande schermo.