“Sì, viaggiare, evitando le buche più dure, senza per questo cadere nelle tue paure (…)”, cantava Lucio Battisti. Quando si tratta di spiccare il volo, in realtà, ognuno ha le sue paure o forse sarebbe meglio chiamarli timori. Non si tratta infatti di essere affetti dalla cosiddetta ‘Fear of Fliyng’ (FOF): il problema non è l’alta quota. A destare preoccupazione sono piuttosto i compagni di viaggio. Se si parte in solitaria, oppure se non si opta per la scelta del posto al fine di assicurarsi come vicino di poltrona un volto amico, è possibile imbattersi in persone ‘diversamente educate’ che possono rendere la percorrenza in cielo un vero incubo, mandando in frantumi il sogno di chiudere gli occhi e cadere tra le braccia di Morfeo.
Turbolenze e temperature fuori controllo
A fare luce sull’argomento, raccogliendo i pareri dei viaggiatori italiani, è stata Volotea: la compagnia aerea low cost infatti, in collaborazione con Analytics Arts, ha condotto una ricerca coinvolgendo i consumatori di età compresa tra i 25 e i 70 anni che hanno preso un aereo nell’ultimo anno. Indagando sulle loro attitudini e interessi, cosa è emerso? A infastidire i passeggeri sono diversi fattori come le turbolenze (27%) o ancora gli sbalzi di temperatura – troppo alta o bassa – all’interno della cabina (13%) ma anche gli atteggiamenti degli altri passeggeri, come i capricci dei più piccoli (12%) a volte difficili da gestire.
Il peggior incubo? Il vicino di posto maleducato
Sicuramente a creare maggiore disagio è il vicino invadente: a essere intolleranti sono più gli uomini (54%) che le donne (40%). In generale, i viaggiatori durante il volo vorrebbero riposarsi (54%), ascoltare della buona musica (48%), leggere un libro (40%) o intrattenersi con cruciverba (21%) e riviste (27%). Abitudini variabili in base alla fascia di età: se i giovani (25-34 anni) preferiscono immergersi nella musica (69%) e guardare un film o una serie TV (40%), gli over 55 invece hanno piacere a scambiare quattro chiacchiere con i propri vicini (35%).