I villini Liberty, l’archeologia e le avanguardie, le architetture moderniste, una miriade di boutique e atelier, oltre a una fervente scena culinaria. Ha mille (e più) anime il Rione Sallustiano, diciassettesimo di quei ventidue rioni contenuti dalle mura aureliane, dalle mura gianicolensi e dalle mura leonine. Qui il passato, il presente e il futuro di Roma si incontrano in un’audace celebrazione di arte e cultura.
Nasce con questo spirito il cinque stelle art’otel Rome Piazza Sallustio, in collaborazione con Radisson Hotels, che arricchisce la scena artistica capitolina con il suo personale tocco creativo. È la più grande mostra permanente di Pietro Ruffo in cui le opere dell’artista romano disegnano uno spazio eclettico, innovativo e visionario, in contrasto con il fascino senza tempo della zona. Concepito come una galleria da abitare, l’hotel rappresenta una destinazione a sé, in cui sperimentare una Roma diversa, vibrante di nuove energie. A partire dalla buona tavola: l’ambiente ricercato di YEZI Restaurant, Bar & Terrace vi stupirà con i suoi sapori panasiatici, tra dim sum e cocktail ispirati alle antiche rotte che giungevano a Roma.

Il percorso artistico prosegue nelle 99 camere — di cui 11 suite — in cui le opere di Pietro Ruffo raccontano le stratificazioni che storicamente hanno caratterizzato la città, dando vita a un ambiente onirico pieno di suggestione. Vale la pena affacciarsi anche nello spazio espositivo, dove trovare mostre dinamiche dedicate a talenti emergenti e star della scena contemporanea. E seguire art’beat, il programma culturale dell’hotel, con un calendario di attività per scoprire il volto più sorprendente della Capitale. Ma, al tramonto, accomodatevi in terrazza, per sorseggiare un aperitivo accompagnato dal DJ set: con la golden hour, l’affaccio sugli Horti Sallustiani è pura magia.

Questo Rione è un luogo dai ritmi slow, in centro, ma appartato come fosse un paese a sé. Prendetevi del tempo per fare una passeggiata nei dintorni, con tutta la calma del caso, e curiosare per le strade del quartiere. L’elegante Sallustiano, che prende il nome dagli Horti Sallustiani, custodisce tanti tesori. Proprio in questa intersezione di tranquille strade alberate, si nascondono una serie di villini Liberty che rappresentano al meglio lo spirito artistico della zona. La storia di queste dimore si snoda attraverso il Novecento, intrecciandosi con le vite e le vicende dei personaggi stravaganti che hanno reso il Rione una meta artistica e culturalmente stimolante.
La prima tappa è al civico 51 di via Piemonte dove sorge il Villino Casati, costruito intorno al 1906: la residenza, tra palme esotiche ad alto fusto, per tanto tempo è stata la casa della marchesa Luisa Amman Casati Stampa, collezionista d’arte bizzarra e anticonformista, ricordata per le sue eccentricità — e per una turbolenta relazione scandalosa con Gabriele D’Annunzio — oltre che per aver ispirato numerosi pittori. La nobildonna era una vera socialite, che organizzava spesso feste esclusive e cene sfarzose, invitando artisti e celebrità, tanto da rendere il villino il teatro della vita mondana in zona.

Proseguendo la passeggiata, scoprirete tante altre architetture singolari, come il Villino Maccari, costruito nel 1902 su via Sallustiana, una casa delle arti dove viveva il pittore Cesare Maccari. Non dista molto il Villino Rudinì, su via Quintino Sella, esempio di Art Nouveau che merita senz’altro una tappa per il suo stile ricercato: a progettarlo è stato, a inizio Novecento, il celebre architetto siciliano Ernesto Basile, per il marchese di Rudinì Antonio Starabba, due volte Presidente del Consiglio del Regno d’Italia nel tardo Ottocento.
Continuate il tour con il Villino Levi, situato all’angolo tra via Boncompagni e via Nerva, disegnato secondo gli stilemi di un fastoso rococò. Prendete Via Boncompagni, dove di dimore d’epoca se ne trovano diverse, dal Villino Rattazzi ai Villini Pignatelli e Rasponi, entrambi su via Boncompagni, angolo via Piemonte dove c’è anche il Villino che Dionigi Spierer, fondatore delle Ferriere Italiane, commissionò a Carlo Pincherle. In questo elegante edificio con l’ingresso culminante in una conchiglia, sono state girate alcune scene del film Il conformista (1970), diretto da Bernardo Bertolucci.
Poco più in là, la residenza dei Wainstein che, nei ruggenti anni Venti, era un vivace salotto culturale, frequentato da alcuni degli scrittori più in vista, da Italo Calvino a Giulio Einaudi. E ancora le dimore Berti, Campello e Morani, casa romana dell’editore Arnoldo Mondadori. Tra i più affascinanti c’è quello dell’imprenditore siciliano Ignazio Florio e di sua moglie Franca, una reggia borghese con tanto di altana e fronzoli Liberty. Camminando, un passo dopo l’altro, si arriva a via Veneto, dove muta lo scenario e le architetture si fanno più imponenti. Cambia anche l’atmosfera, che diventa meno intima e familiare, più sofisticata. Tra le curve di questo lungo viale è nata la Dolce Vita, con i caffè alla moda, i night club mondanissimi pieni di celebrità, gli scatti rubati dei paparazzi. Ma con via Veneto siamo ai confini del Rione, e questa è un’altra storia.
Arte e cultura

Approfittando della posizione strategica dell’art’otel, proprio a piazza Sallustio, in due minuti a piedi si raggiunge una delle meraviglie della Capitale: il complesso degli Horti Sallustiani (i Giardini di Sallustio) e dell’Aula Adrianea. Bisogna immaginare che un tempo occupavano un’area molto vasta, che andava da via Salaria a via Veneto, da via XX Settembre alle Mura Aureliane: appartenuta a Giulio Cesare, la tenuta venne acquistata nel 44 a.C. dal senatore e celebre storico Gaio Sallustio Crispo, che ne fece una sontuosa villa, decorata con ricchi giardini, padiglioni, porticati, fontane, terme, tempietti e statue.
Sotto piazza Sallustio si possono ancora ammirare le tracce antiche della città: scendendo a una profondità di 14 metri dal livello stradale, si trovano i resti di un grande complesso costituito da tre blocchi di edifici. Il principale è costituito da un’ampia sala circolare coperta da una cupola. Sulle pareti si aprono delle nicchie, che portano ai ninfei, ovvero le fontane monumentali. La villa era sfarzosa, decorata da preziose sculture che oggi sono finite nei musei, come il Galata Morente conservato nei Musei Capitolini, il Galata Suicida e il trono Ludovisi ora a Palazzo Altemps. Una curiosità? L’obelisco, che dal 1789 spicca in cima alla scalinata di Trinità dei Monti, proviene proprio dagli Horti.

Camminando per il quartiere, merita una sosta la chiesa di Santa Maria della Vittoria, all’incrocio tra via XX Settembre e largo di Santa Susanna, uno fra i più importanti esempi di Barocco romano. Tra volte a botte e cappelle in marmo, capitelli e stucchi dorati, nasconde un tesoro inaspettato: nella cappella Cornaro c’è una scultura del grande Gian Lorenzo Bernini, l’Estasi di Santa Teresa d’Avila. Un’opera incredibilmente teatrale, realizzata in marmo e bronzo dorato tra il 1647 ed il 1652, basata su uno degli scritti lasciati dalla santa, in cui raccontava la visione di un Angelo, che le aveva trafitto il cuore con una freccia d’oro, provocandole immensa gioia ma, al tempo stesso, un grande dolore.
La passeggiata nella storia del Rione prosegue verso via Boncompagni, la strada costellata di villini Liberty che hanno segnato l’identità del quartiere: tra questi, al civico 18, c’è il Villino Boncompagni Ludovisi, che potete visitare internamente perché ospita il Museo per le Arti Decorative, il Costume e la Moda dei secoli XIX e XX, un itinerario di charme tra storie di moda e design made in Italy. Appena entrati, nel giardino che circonda il grazioso palazzetto – realizzato nel 1901 dall’architetto Giovanni Battista Giovenale, in un affascinante stile barocco con elementi Nouveau – vi ritroverete in un’altra epoca.
Era la dimora della principessa Blanceflor de Bildt Boncompagni, che lo donò allo Stato Italiano, insieme a tutti gli antichi arredi. Ecco perché all’interno si fa un vero viaggio nel tempo, tra oggetti, opere d’arte, mobilio antico, capi di moda e pezzi di design che rievocano il vivace clima culturale dei primi decenni del Novecento, sognando quegli anni in cui il villino era il ritrovo di stilisti, poeti, musicisti e attrici.
Diviso in aree tematiche, superate le più antiche, come la Galleria degli arazzi, con i pezzi fiamminghi del XVII secolo, o il Salone delle vedute, con i ritratti della famiglia Boncompagni, si arriva alla preziosa ala del museo dedicata a Modernismo, Deco e Futurismo, una sfilata di fotografie d’autore e dipinti con i lavori di Giacomo Balla o di Gian Emilio Malerba. Tanto spazio è dato alla storia del costume, con una sfilata di abiti di designer e sartorie che disegnano l’evoluzione della moda italiana dall’Ottocento alla fine del Novecento, compreso il capitolo più eclettico della collezione: il Piccolo Atelier, un angolo ricco di fascino, con i singolari cappelli e le vistose calzature artigianali, che fanno sognare com’era frizzante la vita del tempo. Trovate tutt’altra atmosfera se, da piazza Sallustio, uscendo dall’art’otel, vi dirigete verso Piazza Fiume, imboccando poi via Nizza.
Non siamo più — propriamente — nel Rione, ma vale la pena fare qualche passo in più per raggiungere il MACRO, il museo d’arte contemporanea di Roma (c’è un’altra sede del MACRO a Testaccio), tra i migliori esempi di riqualificazione urbana creativa. Parte del museo, infatti, un tempo era lo stabilimento del birrificio Peroni, in funzione fino al 1971: entrando dall’ingresso di via Cagliari, vedrete il nome della vecchia fabbrica, Società Birra Peroni Ghiaccia.

Se l’architettura vi appassiona, questo particolare spazio espositivo vi darà soddisfazione, perché il museo è anche un ottimo esempio d’integrazione tra archeologia industriale e design contemporaneo. Alla galleria, ricavata dal restauro del birrificio eseguito negli anni Ottanta, si è aggiunta in tempi più recenti una nuova e ampia ala, progettata dall’architetto francese Odile Decq: l’eccentrica Decq ha dato vita a un’avveniristica struttura in vetro, rosso fuoco e cemento, pensata come un contenitore di idee, in cui muoversi liberamente tra i diversi volumi sovrapposti, tra corridoi, ballatoi e passaggi sospesi, dal forte carattere dinamico, che offrono ai visitatori prospettive e punti di vista diversi sulle opere in mostra.
Godetevi la visita al museo come un viaggio personalizzato, tra gli oltre 4mila metri quadri delle sale espositive, il foyer e l’auditorium. C’è anche un ben fornito bookshop in cui trovare libri d’arte, oggetti di design, giochi per gli spiriti più curiosi e magazine indipendenti. Finite la visita in terrazza, che è un mondo a sé, un (immenso) salotto open air, dove concedervi una pausa golosa alla caffetteria, o un pranzo al sole al nuovo ristorante Materia.
Indirizzi
Horti Sallustiani
Importante sito storico, gli Horti sono così chiamati perché appartenuti allo storico Sallustio. Insieme ai giardini e alla villa, costituivano la sua residenza sfarzosa e il più grande parco monumentale di Roma. Piazza Sallustio, 21
Chiesa di Santa Maria della Vittoria
Rappresenta uno dei più importanti esempi del periodo barocco a Roma: tra le sue navate, custodisce il gruppo scultoreo l’Estasi di Santa Teresa d’Avila di Gian Lorenzo Bernini. Via XX Settembre, 17
Villino Boncompagni Ludovisi
Ospita il Museo per le Arti Decorative il Costume e la Moda dei secoli XIX e XX, una casa-museo immersa nel verde, con una collezione che comprende opere d’arte, mobili, design, abiti e accessori che raccontano la storia del Made in Italy. Via Boncompagni, 18
MACRO
Il Museo di Arte Contemporanea è un ampio spazio espositivo nel cuore di Roma: produce e ospita mostre d’arte, incontri, installazioni, rassegne. Auditorium, library e ristorante completano l’offerta. Via Nizza, 138
Food & Drink

In una vacanza romana, l’esperienza gastronomica non può mancare: il Rione Sallustiano vi porterà in tour tra i sapori del mondo. Il viaggio epicureo inizia proprio all’art’otel, dove scoprire le proposte di YEZI Restaurant, Bar & Terrace (la cui apertura è prevista ad aprile): dagli small bites, alle Sashimi Salads, fino ai mains come il Wagyu Ishiyaki, il menu si basa sulla condivisione e sui principi della cucina Pan-Asiatica, fondati sul concetto di equilibrio.

Il cuore del cibo di strada è racchiuso tra i banchi del mercato Nomentano, a Piazza Alessandria. In un edificio che ha quasi un secolo — è stato progettato nel 1926 da Elena Luzzato, il primo architetto donna d’Italia — è stato il primo ad aderire al progetto Mercati d’Autore. Nel brulicare allegro e chiassoso, ci si fa largo tra botteghe e banchi che propongono l’immancabile repertorio dei classici italiani, tra prodotti freschi e delizie tipiche, inclusa una moltitudine di box gastronomici dove fare una sosta golosa, come MordiRoma, il progetto di Manuel e Tomas Santangelo, che propongono le ricette di casa con spunti creativi (e prezzi popolari). O la Pescheria De Santis, attiva dal 1950 e gestita dalla quarta generazione della famiglia, che sforna manicaretti di pesce, dall’insalatina di mare alle linguine con gamberi e limone: nel weekend, a pranzo, sentirete le padelle sfregolare, perché diventa anche una friggitoria di mare.
Tutt’altro ambiente se entrate da Drogheria Europea, una sorta di food hall gourmet a due passi da Porta Pia, dove, in un ambiente minimale e ordinato, si trovano prodotti speciali di marchi di nicchia, difficili da scovare in Italia, con un occhio all’estetica creativa e l’altro alla sostenibilità. Assicuratevi però di lasciare un po’ di spazio per il dolce. Magari qualcosa di rinfrescante, come un buon gelato artigianale da Come il Latte: se siete in vena di lanciarvi in gusti inediti, provate crema di whisky con noci, uvette e amaretti, oppure banana pudding, ma anche la frutta fresca, con panna montata e cialde croccanti fatte in casa.

Di dolci ne sforna tanti anche il pasticcere Giuseppe Solfrizzi, che con Le Levain ha fatto conoscere al quartiere la pasticceria francese. Tarte au citron, madeleine, éclair e gli immancabili macaron, oltre a brioche e croissant fragranti, si abbinano agli specialty coffe della torrefazione Picapau. Ma, nell’arco di una vacanza, di caffè ne prenderete più di uno. E un’altra tappa, vicino all’art’otel, è Faro di Dario Fociani, un bar di soli caffè specialty, con chicchi dal Costa Rica, Brasile o Guatemala. Seguendo il profumo di miscele tostate si arriva anche da Bap, bistrot aperto dalla colazione alla cena, nato sulla scia della Torrefazione 68 della famiglia Mauceri. Fatevi consigliare un espresso, magari da accompagnare a un maritozzo alla panna, inno alla tradizione romana.
Dopo una giornata di escursioni, al tramonto l’aperitivo non può mancare. Oltre alla terrazza dell’art’otel, che all’imbrunire si anima con DJ set e cocktail, tra le strade del Rione gli indirizzi da provare sono diversi. Proprio a due passi trovate una piccola realtà piena di carattere: Downing Square, un tartare bar specializzato in crudi di carne e pesce, con una buona selezione di vini da sorseggiare in un ambiente soffuso. Restando a Piazza Sallustio, potete proseguire con una cena all’Osteria Cantina Cantarini, che ha un secolo di storia, dove assaggiare ricette della tradizione romanesca e marchigiana. Si respira profumo di mare invece da Chinappi, che racconta una storia di famiglia piena di passione.

Meglio la pizza? Con quella di Ciro Salvo andate sul sicuro, e fate un viaggio a Napoli senza muovervi da Via Flavia. Non lasciatevi scoraggiare dalla fila fuori: da 50 Kalò ne gusterete delle belle. Una su tutte? La Capricciosa Evoluta, a base di pomodoro bio, fiordilatte, funghi cardoncelli, salame irpino, carciofi arrostiti e Parmigiano Reggiano. Impasti leggerissimi, lievito madre e ingredienti bio sono anche il segreto del successo dei fratelli Aloe, che nei locali di Berberè sfornano pizze per tutti, anche con panetti multicereali o kamut.

Cosa provare? Tra i must c’è la Crudo e Burrata, con Prosciutto Crudo di Norcia e burrata, rucola, fiordilatte, olio all’arancia. Se siete in vena di fine dining, provate invece Orma, una stella Michelin: arredato con elementi in legno, rame e pietra, lo spazio è minimale, per lasciar parlare i piatti con una cucina raffinata contaminata dalle suggestioni lontane dello chef colombiano Roy Caceres. Nella bella stagione, godetevi la cena (e la brezza ponentina) nel terrazzo panoramico. Vale il viaggio.
Indirizzi
Mercato Nomentano
Tra i vivaci banchi di questo storico mercato, oltre a frutta, verdura e salumi, si trovano anche chioschi gastronomici dove fermarsi per un boccone, come MordiRoma e la Pescheria De Santis.
Piazza Alessandria
Drogheria Europea
Cioccolatini, confetture, pasta, specialità asiatiche e spezie, tè pregiati e miele artigianale: in questo store, concepito come una food hall di design, si trovano prodotti particolari con packaging curatissimi e grande qualità.
Via Ancona, 38
Come il Latte
Gusti classici accanto a genialate insolite, come ricotta e cioccolato, fichi, mandorle o caramello al sale. Oltre ai gelati, preparati con ingredienti freschi, biologici e naturali, trovate anche dolci e frozen yogurt.
Via Silvio Spaventa, 24
Le Levain
La pasticceria e boulangerie francese conquista il palato con pasticcini, bon bon, torte e i lievitati freschi di giornata di Giuseppe Solfrizzi che si sposano alla perfezione agli specialty coffee della torrefazione Picapau. Via Piave, 8
Faro
Il caffè elevato ad arte, con chicchi particolari, miscele artigianale da coltivazioni sostenibili: si degustano in un bistrot autentico, dove iniziare la giornata con un’ottima colazione, o fare una pausa pranzo golosa. Via Piave, 55
Bap
Da una famiglia di torrefattori, nasce questo bistrot semplice ma genuino, in cui fermarsi per un caffè specialty, per un brunch dai sapori internazionali, una selezione di formaggi o un’insalatona con ingredienti freschi.
Via Raffaele Cadorna, 5
Downing Square
Tartare Bar dalle atmosfere rarefatte, il clima intimo e il decor retrò, perfetto per un bicchiere di vino o drink accompagnato da carne o pesce crudi, ascoltando buona musica.
Piazza Sallustio, 15
Cantina Cantarini
Generosa osteria romana a gestione familiare dal 1903, che conserva tutto il gusto del tempo, con un menù di piatti della tradizione romanesca, arricchito da tipiche ricette marchigiane.
Piazza Sallustio, 12
Chinappi
Ha fatto la storia della ristorazione formiana da oltre cinquant’anni, prima di giungere a Roma: questo classico ristorante di mare propone pescato fresco in un ambiente curato e ricercato. Via Augusto Valenziani, 19
50 Kalò
Sforna una pizza tradizionale napoletana, soffice, molto grande e al tempo stesso moderna, in combinazioni inusuali e creative. Da non perdere anche i fritti della tradizione partenopea.
Via Flavia, 3b
Berberè Pizzeria
Salsiccia e parmigiano, zucca e funghi, crudo e burrata: una pizza artigianale da lievito madre vivo, realizzata con prodotti freschi, leggera e gustosissima.
Via Mantova, 5
Orma
Una stella Michelin per il ristorante dello chef dal cuore latino Roy Caceres: esalta la ricchezza del territorio italiano contaminandolo con la sua vena sudamericana.
Via Boncompagni, 31
Shopping

Il Rione Sallustiano è un crocevia di storie, stili e caratteri. Non ci si può fissare su un programma troppo rigido. Meglio lasciarsi spazio e tempo per girare casualmente, vagando a cuor leggero. Parte della sua ricchezza sono anche le boutique dei sarti e le botteghe artigiane, negozi storici che dividono la scena con gli atelier dei giovani emergenti.
Approfittate della posizione centrale dell’art’otel, per andare alla scoperta degli indirizzi che raccontano il passato, il presente e il futuro del Rione. In un itinerario a prova di flâneur, niente di meglio che iniziare la giornata in sella a una bici. Prendetela in un posto speciale però: Lazzaretti mette i romani su due ruote dal lontano 1916. Dalle vetrine del suo negozio ha visto cambiare il quartiere. Oggi ha due sedi su Via Bergamo, Urban e Perfomance, in cui propone biciclette di ogni tipo, sportive o da passeggio, eleganti o performanti per veri appassionati. Le trovate in vendita, ma anche a noleggio, per una giornata speciale alla scoperta del centro pedalando su due ruote.

Il viaggio continua negli spazi di Campomarzio70: come un bel salotto elegante, è il paradiso della profumeria artistica, con gli scaffali pieni di bottiglie preziose e confezioni artigianali, cosmeceutica d’avanguardia e candele scolpite. Lasciatevi stregare dalle infusioni seducenti dei migliori brand di nicchia dal design audace e dalle combinazioni inebrianti creative.
La creatività è anche il filo conduttore che anima gli spazi della Galleria d’arte Il Sole, uno spazio dinamico dove opere d’arte e mobili di design convivono in armonia, tra sperimentazione e contemporaneità; se siete in cerca di qualcosa di speciale, questo spazio è anche un laboratorio dedicato alla realizzazione di originali cornici su misura, in ferro, alluminio e legni di recupero. Restando su Via Nomentana, a due passi c’è Rigasù, uno spazio nato negli anni Novanta come sartoria, che accoglie in un’atmosfera giovane e spensierata, proponendo capi femminili per tutte le occasioni, dai tailleur ai golfini a righe, le magliettine bon ton fino agli abiti stile impero: fatevi consigliare dalla proprietaria Gabriella, che saprà guidarvi tra stoffe, fantasie e paillettes.

Proseguite verso Piazza Fiume, per scoprire La Rinascente, il department store che rappresena un pezzo di storia romana: lo vedete da lontano il grande palazzo, esempio di architettura modernista, che sta lì da oltre 60 anni. Inaugurata nel 1961, La Rinascente è stata ideata dal maestro del Neo-Razionalismo italiano Franco Albini e dalla “Gran Dama dell’architettura” Franca Helg. Sotto il tetto a vetri sfilano le ultime tendenze in fatto di moda, design, profumeria e cosmesi.
Un saliscendi di marchi italiani e brand internazionali, per tutte le età e i gusti. Se vi stancate prendetevi una pausa al sesto piano, dove vi aspetta la food hall, con la caffetteria e una sede dell’Enoteca La Torre e il Market gastronomico ricco di prodotti e marchi artigianali di nicchia. Siete a due passi da Via Alessandria, vivace e piena di caffè, negozi e botteghe: tra le tante, vale la pena fermarsi all’Abitificio. Un atelier raffinato che propone abbigliamento femminile, con una selezione di marchi italiani dall’animo differente, dai vestiti eleganti per un cocktail ai tubini più seducenti, fino alle mise casual.

Il centro di Roma è anche il posto giusto per farvi confezionare un abito su misura: anche questa è una vera esperienza, dal sapore d’altri tempi, fatta di grande cura. Tra le trame degli abiti taylor made ci sono storie di passione e sapienza, come quella di Luigi Gallo, uno degli ultimi veri grandi sarti rimasti. Cravatte, papillon e abiti: nel suo atelier di Via Flavia continua a usare spille, ago, centimetro e forbici, come si faceva 60 anni fa, quando ha aperto. Non si contano gli attori, i personaggi e le celebrità che sono passati per le sue mani, da Michele Placido a Giulio Andreotti fino a Kruscev.

È una storia di talento femminile anche quella di Etra, gioielleria situata su Via Quintino Sella, dove Ilaria e Marilena, appassionate di pietre, realizzano a mano monili e collane, anelli e bracciali, bijoux originali. I più particolari? La linea Key of Art, gioielli che raccontano le bellezze artistiche di Roma, realizzati in cera persa, seguendo un’antichissima tecnica di lavorazione dei metalli impiegata nell’arte sarda e nella scultura monumentale. Il Colosseo, l’Appia, ma anche gli storici “nasoni”, stilizzati in oro, argento o bronzo, diventano oggetti preziosi insoliti e creativi da indossare, per portare sempre con sé un pezzo di Roma.
Indirizzi
Cicli Lazzaretti
Gravel, Mtb, da strada, ma anche comode e-bike: nelle due sedi di questo storico negozio, si trovano biciclette di ogni tipo, per una passeggiata su due ruote o per mettersi alla prova con vere performance sportive. Via Bergamo, 3A/B e Via Bergamo, 9/11/13
Campomarzio70
Il regno della profumeria artistica: per gli appassionati di fragranze di nicchia, miscele che evocano viaggi lontani, cosmeceutica d’avanguardia e candele di design, in un ambiente lussuoso.
Via Vittorio Veneto, 136
Galleria d’arte Il Sole
Da un’idea di Fabio Ortolani nasce questa galleria, che è uno spazio ibrido: ospita mostre di pittura, scultura e fotografia, ma anche un laboratorio che realizza cornici originali e sostenibili.
Via Nomentana, 125
Rigasù
Il clima è giovane e spensierato, come gli abiti femminili che mette in vetrina. In questa boutique, nata come sartoria, si trovano dagli abiti più eleganti ai completi casual, dai cappotti fino ai tailleur.
Via Nomentana, 135
La Rinascente
Un grande department store in cui trovare sotto lo stesso tetto tanti brand italiani e internazionali, dalla moda alla cosmesi, dal design agli accessori: al sesto piano c’è anche una food hall.
Piazza Fiume
Luigi Gallo
Abiti eleganti, cravatte e camicie su misura: con tessuti pregiati, manualità artigianale e una storia lunga sessant’anni, la sartoria di Luigi Gallo è un must per l’abbigliamento da uomo.
Via Flavia, 45
L’abitificio
Una boutique di sartoria dedicata alle donne: in un ampio spazio racchiude vestiti per ogni occasione, da scegliere nella ricca selezione di marchi diversi, legati dalla passione per il made in Italy.
Via Alessandria, 180A
Etra Gioielli
Una boutique che incarna il sogno di due amiche, Ilaria e Marilena, che lavorano pietre, oro, argento e bronzo per dare vita a bijoux dal design innovativo e originale, o reinventare vecchi gioielli dandogli una nuova vita.
Via Quintino Sella, 55

