Le correnti del cambiamento: un viaggio attraverso le città fluviali

Le correnti del cambiamento: un viaggio attraverso le città fluviali

Dall’Europa all’America, fino al Giappone, i fiumi urbani sono al centro di progetti innovativi. Ecco alcune realtà che vale la pena vedere dall’acqua, o molto vicino a essa.
Fiumi urbani: veduta del centro storico di Basilea
Veduta del centro storico di Basilea con la cattedrale di Munster in pietra rossa e il fiume Reno. Foto di Georgios Tsichlis/Shutterstock

Columbia, Carolina del Sud

Foto di Digidreamgrafix/Shutterstock

Columbia, la capitale e maggiore città dello Stato della Carolina del Sud, si trova alla confluenza dei fiumi Broad, Congaree e Saluda. Ma, per decenni, gli abitanti hanno avuto scarso, se non nullo, accesso al lungofiume. Quando la Three Rivers Greenway è stata progettata, ha incluso non solo sentieri di trekking ma anche pontili galleggianti e percorsi per permettere alle persone di accedere all’acqua. Oggi, la “strada verde” lunga 25 chilometri pullula di attività, tra i pescatori intenti alla pesca a mosca nelle zone poco profonde e gli studenti dei college che si lasciano trasportare a valle abbracciati alle camere d’aria. Il percorso si connetterà in futuro ad altre attrazioni della città, compresi lo zoo di Riverbanks e il South Carolina State Museum.

Memphis, Tennessee

Memphis. Foto di Memphisparks.com

Nel 1925, un uomo di Memphis chiamato Tom Lee salvò 32 persone che erano cadute nel fiumi Mississippi da un battello a vapore ribaltatosi (a rendere la cosa ancor più straordinaria, il fatto che Lee non sapesse nuotare). L’eroe è commemorato nel Tom Lee Park, ampio circa 12 ettari, riaperto nel settembre 2023 dopo degli interventi di rinnovo costati oltre 60 milioni di dollari. Sono stati piantati oltre mille nuovi alberi e 15mila piante di flora locale, e sono stati aggiunti sentieri, un piano terrazzato dove sostare e una zona fitness all’aperto. È stata creata anche un’area giochi con repliche su larga scala di animali indigeni del Mississippi, incluse lontre e salamandre.

Oklahoma City, Oklahoma

Oklahoma City. Foto di Felix Mizioznikov/Shutterstock

Per decenni, il tratto del fiume Oklahoma che attraversa l’omonima città americana per circa 10 chilometri è rimasto silente, ma oggi il suono scrosciante delle rapide e le urla delle persone che fanno rafting riecheggiano lungo il complesso sportivo Riversport OKC. Dopo i grandi allagamenti degli anni 20, la città aveva trasformato il corso d’acqua in un canale di drenaggio. Solo all’inizio del ventunesimo secolo il fiume è tornato a scorrere, con la creazione di tre piccole chiuse che creano rapide di III e IV classe. Il complesso è diventato persino un sito ufficiale di allenamento per le squadre statunitensi di canottaggio olimpico e paraolimpico.

Osaka, Giappone

Osaka. Foto di R.Nagy/Shutterstock

Fiumi e canali rappresentano una parte essenziale della città giapponese che ospita l’Expo 2025. Se il canale che attraversa l’area di Dotonbori, regno dello street food più sfrenato, offre divertenti passeggiate a bordo delle tante imbarcazioni con musica dal vivo e animazione, una piccola barca tradizionale dorata naviga sul fossato che circonda il castello. Agli inizi del ventesimo secolo lo Yodo, il fiume principale di Osaka, è stato diviso in due canali per evitare le frequenti esondazioni; il “vecchio” corso, ribattezzato Kyū-Yodo, è suddiviso in quattro parti, ciascuna con un proprio nome. Su entrambe le rive, il lungofiume è diventato un luogo di incontro, sport e relax, con aree attrezzate e parchi, mentre l’isola di Nakanoshima, che si estende per 3 chilometri tra i rami Dōjima e Tosabori, ospita l’omonimo parco con un bel roseto, musei ed edifici storici, chioschi e beer garden.

Basilea, Svizzera

Basilea. Foto di Sergii Figurnyi/Shutterstock

Il Reno, uno dei fiumi più lunghi d’Europa con i suoi 1.326 chilometri che attraversano Svizzera, Francia, Germania e Paesi Bassi, è parte integrante della vita di Basilea, capitale dell’omonimo cantone svizzero. L’attraversamento da una sponda all’altra a bordo dei quattro traghetti — che, fissati in altrettanti punti a un lungo cavo metallico, collegano Grossbasel a Kleinbasel muovendosi sospinti dalla corrente — è una vera attrazione. Ma c’è anche chi si sposta direttamente a mollo. Proibito nell’Ottocento, il nuoto nelle acque (pulite) del Reno è tornato a essere consentito negli anni 30: da giugno a settembre, si può noleggiare il tipico wickelfisch (una sacca impermeabile a forma di pesce in cui conservare indumenti e oggetti personali) per tuffarsi nel fiume e percorrerne un pezzo lasciandosi portare dalla corrente. Mentre dal 1980 in estate la Società svizzera di salvataggio organizza la Basler Rheinschwimmen (nuotata nel Reno), che conta ogni anno oltre mille partecipanti.

Prato, Italia

Prato. Foto di Stefano Cellai/Shutterstock

Da sempre, il fiume Bisenzio che attraversa Prato è un protagonista essenziale della vita cittadina: motore naturale dell’industria tessile fin dal Medioevo — con mulini, opifici e “gualchiere” alimentati da un ingegnoso sistema idraulico basato sulle gore, rete di canali con dislivelli artificiali — oggi è soprattutto fonte di refrigerio e relax.

Grazie al progetto del Parco Fluviale, che è nato dal processo partecipativo “Riversibility” con il coinvolgimento attivo dei cittadini (e si è innestato sulla abitudine consolidata dei pratesi a vivere gli spazi pubblici en plein air), il fiume è più fruibile che mai: le sponde si possono percorrere liberamente e agevolmente a piedi o in bicicletta, e lungo il corso sono state installate oltre 10 aree di sosta con panchine, attrezzi ginnici o punti di ristoro con street food, per promuovere un “wellness urbano” che invita a stare all’aria aperta, socializzare, muoversi. In viale Galileo Galilei da giugno a settembre c’è perfino una spiaggia urbana, con chiosco, ombrelloni e sdraio per la tintarella, il relax e il tempo libero.

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